
Dopo una prima accoglienza, resa molto festosa grazie anche ad una agape di fraternità alla cui organizzazione hanno contribuito diversi cittadini di Trevi, c’è stato il saluto del parroco e vicario diocesano don Alberto Ponzi e del delegato vescovile don Bruno Veglianti, alla presenza tra gli altri di Antonio Palone, della confederazione delle confraternite del Lazio, dell’economo diocesano Bruno D’Alatri e di Filippo Rondinara del coordinamento.
I numerosi confratelli e consorelle, con gli affascinanti abiti tradizionali, gli stendardi, i labari, le insegne ed i crocifissi per la seconda volta, hanno sfilato lungo le vie del caratteristico borgo antico di Trevi nel Lazio, recitando il Rosario, per confluire infine nella parrocchia di Santa Maria Assunta per la Messa presieduta dal vescovo Lorenzo Loppa e concelebrata da don Bruno Veglianti.
Il vescovo, nel corso dell’omelia, si è soffermato sull’importanza «di un itinerario di formazione» che i confratelli devono percorrere per rafforzare il loro credo e «soprattutto l’amore verso Dio e l’umanità intera, ponendosi in una situazione di servizio e di dono». Il vescovo Loppa è quindi tornato sul tema della sfida dell’educazione, centrale nel suo operato e a cui ha dedicato anche l’ultima lettera pastorale, per sottolineare come questo coinvolga anche le confraternite, le quali «devono curare, rafforzare, approfondire la propria formazione, il senso di appartenenza a comunità di fratelli che come tali, testimoniano il senso di fratellanza come vincolo di letizia e di obbedienza al volere dell’unico Dio Padre, nell’impegno costante al servizio dei fratelli, specialmente dei più giovani. Le nuove generazioni chiedono testimonianze chiare, esempi da imitare e non parole e, pertanto, anche le confraternite possono offrire sani modelli da seguire», ha sottolineato Loppa.
Il presule ha fatto poi notare la scarsa presenza dei giovani nelle confraternite, che dunque dovrebbero attivarsi in tale direzione, «attraverso un impegno mirato all’accoglienza degli stessi giovani, alla loro formazione, al loro coinvolgimento nelle attività, negli ideali e nella bellezza del valore della fraternità, sorgente viva d’amore verso Dio e l’umanità intera».
Al termine della cerimonia c’è stato il saluto del sindaco di Trevi del Lazio, Paolo Grazioli e la consegna del bastone di fraternità alla città di Guarcino che nel 2018 ospiterà l’edizione numero 29 del Cammino.