
Il libro, niente affatto voluminoso, via via che si procede nella lettura da opera leggera e accattivante si trasforma in un testo argomentativo in cui si palesa alla comunità triviglianese la necessità di custodire le proprie radici, anche attraverso la conoscenza e l’apprezzamento delle opere degli autori del luogo come esempi di contributi al progresso umano e motivi di orgoglio per i posteri.
Potenziani afferma che la giusta notorietà di monsignor Alessandro Avoli, stante la sua vasta opera culturale e pastorale, i prestigiosi incarichi che gli furono affidati e i riconoscimenti sia dal mondo ecclesiale (come la direzione dell’Istituto Massimo di Roma) sia da quello civile (come la dedica di una via nel quartiere di Monte Mario a suo nome, intitolazione che risale al 1921) se da una parte danno lustro a Trivigliano, dall’altra contrastano con la quasi totale mancanza di conoscenza al riguardo da parte della cittadinanza del paese originario.
L’auspicio dell’autore è dunque quello che le molteplici attuali attività culturali operanti nel territorio di Trivigliano, tendenti a recuperare i valori e le radici comuni, inducano i singoli e le associazioni a essere orgogliosi del proprio passato e dei propri avi, questi ultimi da vedere come esempi positivi, modelli da imitare.
«Infatti – si legge nelle note di copertina del volumetto – è nella collaborazione delle intelligenze del luogo che la comunità si manifesta veramente tale: ciascun fiore è bello; ma nella fioriera, pur conservando e manifestando la propria bellezza, ciascuno arricchisce quella degli altri. E tutti insieme diventano una comunità che, a sua volta, se si apre alle altre, fa cultura». Alessandro Avoli, nato a Trivigliano nel 1845 e poi stabilitosi a Roma, fu uno degli esponenti di maggiore spicco del movimento cattolico romano: prima come membro della Società primaria romana per gli interessi cattolici, poi dal 1890 attivo dell’Unione cattolica italiana, dedicandosi a sostenere la diffusione di istituti d’istruzione confessionali e la difesa dei princìpi cattolici nelle scuole pubbliche. Fu anche presidente dell’associazione tra gli Insegnanti cattolici romani e presidente della Società di mutuo soccorso tra gli insegnanti delle scuole cattoliche.