Nell’introduzione all’Annuario diocesano ribaditi alcuni concetti dell’azione pastorale.

«Dobbiamo riconoscere – scrive tra l’altro Loppa – che stiamo vivendo un momento di grazia particolare e stiamo percorrendo un tratto di strada eccezionalmente favorevole alla pastorale giovanile soprattutto in prospettiva vocazionale. La grazia che ci viene offerta comporta un’occasione di crescita da non sottovalutare e non trascurare. Sarebbe imperdonabile lasciarsi sfuggire questo momento favorevole. Sono molti i giovani attorno a noi. Parecchi adolescenti sono coinvolti in iniziative di volontariato e nella vita delle nostre comunità ecclesiali. Ma rischiamo di non vederli e di non percepire la loro presenza».
E qui il vescovo di Anagni–Alatri incastona un altro tassello che gli sta particolarmente a cuore: quello educativo. E aggiunge: «La scuola, poi, ne mette insieme tantissimi ogni giorno. Li abbiamo davanti a noi mentre facciamo il nostro dovere di insegnanti, o di operatori scolastici. Vivono nelle nostre famiglie.
Circolano per le nostre strade. Ma difficilmente li guardiamo con quello sguardo di simpatia, di affetto e di prossimità con cui li guarderebbe il Cristo. I giovani sono un popolo invisibile alla nostra fretta, alla nostra superficialità e al nostro pressappochismo fatto di luoghi comuni».
Insomma, i giovani chiedono una maggiore attenzione e anche come Chiesa non vanno delusi, come argomenta ancora lo stesso Loppa: «In un momento in cui la comunità ecclesiale è chiamata a rinnovarsi, ad attuare la svolta missionaria per entrare in maggiore sintonia con il nostro tempo, a trovare le forme della sua fedeltà al Vangelo, i giovani possono e devono essere una straordinaria risorsa. Senza di loro la Chiesa non può incamminarsi verso il futuro.
Abbiamo bisogno dei giovani, anche delle loro perplessità e delle loro critiche sul clima che si respira nelle nostre comunità e sul loro stile di vita. La Chiesa ha bisogno di loro per cambiare, per rinnovarsi, per ringiovanire».