Monsignor Loppa ha quindi tenuto
un’omelia dai toni fortemente mariani e non poteva non includere il pensiero
sull’evento recente della visita di papa Francesco in Portogallo e la
canonizzazione di Giacinta e Francisco Marto, i due pastorelli che dal 13
maggio 1917 ebbero visioni della Vergine. «Sono i primi bambini non martiri
dell’intera storia della Chiesa a essere proclamati santi – ha detto Loppa –
papa Francesco ha ricordato cosa accadde “in quel benedetto giorno di cento
anni fa”. La Vergine “presagendo e avvertendoci sul rischio dell’inferno a cui
conduce una vita – spesso proposta e imposta – senza Dio e che profana Dio
nelle sue creature, è venuta a ricordarci la Luce di Dio che dimora in noi e ci
copre”. Fatima, infatti, è soprattutto questo manto di Luce che ci copre, qui
come in qualsiasi altro luogo della terra. Francesco ha ricordato “tutti i miei
fratelli nel Battesimo e in umanità”, in particolare “i malati e i disabili, i
detenuti e i disoccupati, i poveri e gli abbandonati”. «Carissimi fratelli,
preghiamo Dio con la speranza che ci ascoltino gli uomini; e rivolgiamoci agli
uomini con la certezza che ci soccorre Dio. Nel chiedere ed esigere da ciascuno
di noi l’adempimento dei doveri del proprio stato, il cielo mette in moto qui
una vera e propria mobilitazione generale contro questa indifferenza che ci
raggela il cuore e aggrava la nostra miopia. Non vogliamo essere una speranza
abortita. La vita può sopravvivere solo grazie alla generosità di un’altra
vita», ha concluso il vescovo di Anagni–Alatri, facendo sue le parole di papa Bergoglio. Prima del termine del
rito, monsignor Lorenzo Loppa ha benedetto le rose bianche che sono state poi
distribuite a tutte le mamme presenti in piazza.