
La
commissione nazionale dell’Unesco ha subito recepito la candidatura, dando il
via alla procedura che valuterà la candidatura in base ai requisiti richiesti
dall’organismo che, dopo la Convenzione della conferenza generale del 1972, ha
lo scopo di identificare e mantenere la lista di siti e monumenti che hanno
eccezionale valenza da un punto di vista culturale o naturale. All’Unesco il Comune di
Anagni ha già inviato tutta la documentazione riguardante la cripta, sulla base
dei criteri richiesti, mettendo quindi in risalto l’unicità del bene proposto,
la sua autenticità e integrità, l’essere testimonianza di tradizioni culturali,
la geniale creatività degli autori degli affreschi. La cripta della Cattedrale di
Anagni è intitolata al patrono San Magno (proprio nella cripta si trova il suo
corpo insieme a quello di altri santi e martiri), ed è nota tra gli
appassionati d’arte come “La Cappella Sistina del Medioevo” e risalta soprattutto
per il suo pavimento cosmatesco e per gli affreschi che la impreziosiscono
lungo gli otre cinquecento metri quadrati, realizzati da artisti sconosciuti
che vengono chiamati Primo Maestro o Maestro delle traslazioni, Secondo Maestro
o Maestro Ornatista e Terzo Maestro o Maestro di Anagni. Un ciclo pittorico che
rappresenta la storia della salvezza dell’uomo dalla sua origine al suo
giudizio. Sulle volte si trovano raffigurate scene dell’Antico e Nuovo
Testamento Sulle e sulle pareti le storie dei miracoli attribuiti a San Magno.
”La
nostra cripta – ha dichiarato il sindaco Bassetta nel commentare la notizia –
rappresenta un tesoro inestimabile che, a nostro avviso, possiede tutti i
criteri per essere riconosciuta Patrimonio dell’Umanità. Attendiamo con fiducia
la conclusione dell’istruttoria, sicuri che la cripta meriti questo importante
riconoscimento”.
Per
Anagni si tratta indubbiamente di una grande occasione per dare impulso ad un
settore turistico, sempre lì lì per decollare ma che ancora non ha trovato la
sua piena realizzazione.