
Monica, la mamma delle lacrime e della preghiera.
Chiara di Assisi, Sposa di Cristo che rinuncia alla ricchezza per vivere nella povertà e nell’umiltà.
Caterina da Siena, donna forte e autentica che ha affascinato intere generazioni.
Giovanna d’Arco, che si sente chiamata dal Signore per la liberazione del suo popolo. Fulgido esempio di santità per i laici impegnati nella vita politica.
Teresa d’Avila: nella nostra società spesso carente di valori spirituali, Teresa c’insegna ad essere testimoni instancabili di Dio.
Teresina di Lisieux. La piccola Teresa scopre in due parole i fari che illuminano il suo cammino di santità: Fiducia e Amore.
Teresa di Calcutta. Il suo amore per gli ultimi è la sua forza rivoluzionaria che può cambiare il mondo.
Queste donne sono soltanto alcune che, insieme a tante altre, sono state e ci sono ancora oggi a servire Dio e la Chiesa con fedeltà, con amore, con la preghiera e il sacrificio, nel silenzio più assoluto profumano di santità il nostro giardino.
A tutte loro vogliamo esprimere la nostra sincera gratitudine per l’esempio cristiano di vita. Sebbene Gesù abbia elevato la donna alla dignità pari a quella dell’uomo, assistiamo con infinita tristezza e dolore alle innumerevoli ingiustizie che le donne del nostro tempo subiscono ancora. Donne usate, bistrattate, considerate esseri inferiori e oggetti da manovrare a proprio piacimento. Ciò nonostante, tante, tante donne affrontano con coraggio situazioni familiari difficili e dolorose. Tante figlie di Dio che soffrono e portano una croce talvolta pesantissima. Ma, il cristiano non può dimenticare che Dio ha affidato l’umanità proprio ad una donna: «Ecco tua Madre» disse Gesù dall’alto della Croce a Giovanni. Chi seguì Gesù nel percorso della sua salita al Calvario? Le donne di Gerusalemme.
Chi con il cuore trafitto dal dolore ha assistito al martirio di suo Figlio?
Una donna! Il capolavoro di bellezza che Dio ha voluto creare come riflesso della Sua Bellezza, in una donna: Maria di Nazareth colei che si fida e si affida a Dio collaborando al suo progetto di redenzione.
Dio disse: «non è bene che l’uomo sia solo» (Gen 2,18) e crea la donna con pari dignità, chiamati insieme all’arricchimento reciproco, ciascuno nel suo ruolo specifico: la forza, la protezione nell’uomo, la maternità, in tutte le sue forme per la donna.
«Maschio e femmina li creò!» (Gen 1,27). Non possiamo sconvolgere questa realtà senza offendere Dio.