
Partiamo
dalle novità del sito internet (www.diocesianagnialatri.it) che, grazie
all’attento e paziente lavoro di don Raffaele Tarice, si presenta ora
graficamente e completamente rinnovato, bello a vedersi e soprattutto più
agile, dinamico, con tante informazioni utili alla portata immediata di tutti,
diversi link di rimando, compresi quelli a questa pagina e al mensile
diocesano: entrambi si potranno così leggere ora anche online (per Anagni–
Alatri Uno sono stati già caricati tutti i numeri del 2017). Una novità che gli utenti
hanno già mostrato di apprezzare.
Per
quanto riguarda il mensile diocesano (a proposito, proprio in questi giorni è
in distribuzione gratuita in tutte le parrocchie il numero di giugno)
finalmente anche Anagni–Alatri Uno ha una sua pagina facebook. Qui vengono
riportati alcuni degli articoli del periodico della comunità ecclesiale e
anche, proprio di intesa con il sito diocesano, rilanciate notizie di immediata
utilità per i fedeli e i cittadini in genere.
«Non
si tratta solo di fare un giornale o andare in Rete – ha scritto Igor Traboni,
direttore del mensile, nell’ultimo editoriale – ma di muoversi lungo una strada
che è quella degli uomini, delle donne, dei giovani e degli anziani di questa
terra. Questa diocesi – raccogliendo in tal senso la precisa indicazione del
vescovo Lorenzo Loppa – vuole cercare di leggere la realtà attraverso il
mensile e la pagina settimanale di Avvenire», oltre per l’appunto ai contenuti
del sito internet.
Di
sicuro, però, la strada da fare è ancora lunga, come aggiunge Traboni parlando
ancora di Anagni– Alatri Uno: «Siamo ben consapevoli che questo mensile ha le
sue carenze, che diverse realtà (parrocchiali ma anche di movimenti e
associazioni) ancora non trovano spazio. Certo, negli ultimi tempi c’è stato un
interesse crescente e questo è di buon auspicio. Sicuramente c’è ancora molto
da fare, sia a livello redazionale che – sia consentito anche questo – proprio
dalle realtà di fede presenti sul territorio. L’invito è uno solo ma pressante:
fateci sapere. Informate noi, perché solo così possiamo poi fare altrettanto»,
conclude il direttore del mensile.