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Il vescovo Ambrogio: «Santa Lucia ci faccia vedere con gli occhi del cuore»

19 Dicembre 2023

Il vescovo Ambrogio: «Santa Lucia ci faccia vedere con gli occhi del cuore»

«Santa Lucia ci sia di esempio e ci aiuti a guardare anche con gli occhi del cuore»: così il vescovo Ambrogio Spreafico all’inizio della Messa ha salutato i tanti fedeli convenuti nel primo pomeriggio di mercoledì 13 dicembre nella accogliente chiesa di Santa Lucia, ad Alatri, per rinnovare la devozione alla santa da sempre nel cuore di questa comunità.

Nel corso dell’omelia della Messa, celebrata con il parroco don Walter Martiello e alla presenza tra gli altri del sindaco Maurizio Cianfrocca, Spreafico ha poi ripreso i tratti della figura della Vergine e Martire: «Lucia era una giovane donna, semplice, si preoccupava degli altri ed era una donna di carità. Vedeva bene i bisogni degli altri, mentre oggi noi facciamo il contrario del Vangelo che invece ci ricorda che c’è più gioia nel dare che nel ricevere».

Il vescovo di Anagni-Alatri e Frosinone-Veroli-Ferentino ha quindi ripreso il Vangelo del giorno, con l’episodio delle Vergini stolte e di quelle sagge: «Questo brano ci ricorda l’importanza di vivere con la lampada accesa e con l’olio di scorta, perché possiamo farci trovare pronti quando arriva il Signore. L’importanza di restare svegli, mentre invece spesso ci addormentiamo a furia di pensare solo a noi stessi. Oggi tutti ci sentiamo vittime, ma non si sa bene di cosa, e viviamo male, incolpando gli altri del malessere in cui viviamo. Ma non pensiamo mai che questa insoddisfazione può dipendere anche da noi, oltre che certamente dalle fatiche e dalle difficoltà della vita. Il Vangelo ci rivela anche il segreto di Lucia: vedeva bene i bisogni degli altri. E quell’olio delle lampade è ciò che alimenta la fede, che ci fa vedere il Signore che viene, mentre noi spesso non lo riconosciamo. Ma il Signore – ha aggiunto Spreafico – è sempre con noi, ci tende la mano. E invece noi siamo sempre pieni di noi stessi, di tante cose da fare, come in questo periodo prima di Natale in cui siamo tutti un po’ nevrotici, una nevrosi che ci comunichiamo, sempre di corsa per l’ultimo regalo. L’olio della lampada, che le Vergini sagge hanno, è anche la Parola di Dio che ci riunisce, che ci fa essere sorelle e fratelli saggi. E la saggezza viene dall’ascolto del Signore,  dal Suo amore, dalla Sua presenza. Solo così possiamo vivere e costruire un mondo migliore, insieme. E invece oggi si fa fatica a vivere con gli altri: c’è troppa violenza, nei fatti e nelle parole, come purtroppo è successo anche in questa città. Ma perché assistere a tanta violenza? Perché cedere a questo modo di vivere? Il mondo ci abitua a questo, a star sempre lì a giudicare. Ma come facciamo a vivere sereni? Viviamo sereni solo se vediamo gli altri come fratelli e sorelle, se capiamo che in ognuno c’è la luce di Dio».

E qui Spreafico ha invitato i presenti «a far uscire dagli altri il bene che c’è. Magari è poco, ma restiamo attaccati anche a questo poco e facciamo capire che se si fa il bene si è felici. Basta con questo mondo di egoismi, di gruppi e  gruppetti, uno contro l’altro: non si può vivere così. Anche nelle nostre comunità ci sono gruppi e gruppetti e questo non va bene: ma siamo o no tutti popolo di Dio? Ognuno pensa di avere la verità e cerca di imporla agli altri, ma l’unica verità è nel Vangelo. Quando usciamo dalla chiesa, chiediamoci: è cambiato qualcosa nella mia vita? Uscendo di chiesa dobbiamo portare anche noi l’olio delle lampade, per alimentare il nostro cuore, il nostro amore, essere felici e poterlo comunicare agli altri. Ognuno di noi può essere così: luce di Dio», si è avviato a concludere il vescovo Spreafico, non prima di un ultimo pensiero rivolto proprio a santa Lucia: «Che i suoi occhi siamo segno per noi di amore e di luce di Dio. E auguro a voi tutti, a questa città, di essere per gli altri luce di Dio, in famiglia, nel lavoro, negli studi. Per un mondo dove si può vivere insieme, in pace, da fratelli e sorelle».

La festività di santa Lucia, come detto, è tra le più sentite ad Alatri e anche nei paesi vicini; la piccola ma accogliente chiesa dedicata alla Vergine e Martire, incastonata nel quartiere di san Silvestro e una volta parrocchia a sé stante,  nel giorno della festa liturgica è stata méta ininterrotta di fedeli che hanno partecipato alle Messe fin dal primo mattino.

di Igor Traboni

(nella foto, il vescovo Spreafico e il parroco don Martiello durante la celebrazione)

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