La presenza di tante persone, ben oltre le aspettative degli stessi organizzatori che hanno infatti dovuto dirottare l’incontro da una prevista saletta alla più capiente chiesa (nella foto), è stata una delle prime risposte – anche e soprattutto a livello di attenzione e partecipazione – alla drammaticità del ripetersi di suicidi ad Alatri e nei paesi circostanti, da parte di giovani e non solo. L’incontro in questione, che si è tenuto quindi presso la parrocchia di Laguccio, è stato organizzato dal parroco don Luca Fanfarillo, dalle associazioni Radici e Alatri nel cuore e dall’Ama, di Ceprano, proprio come momento di condivisione e riflessione rispetto a quanti poi vivono il lutto derivante da questi suicidi, ma anche come una possibilità di intercettare i bisogni, le necessità, il grido d’aiuto di quanti poi decidono di farla finita con la vita. Molto preziosa si è rivelata la presenza di Stefania Casavecchia, presidente di Ama, la onlus che da diversi anni opera proprio per cercare di aiutare quelle famiglie che, spesso all’improvviso, vengono colpite dal suicidio di un congiunto. Insieme ai rappresentanti delle due associazioni di Alatri, ha poi portato contributo ed esperienza anche a Croce Rossa Italiana, ricordando che il numero gratuito 1520 in tutta Italia è a supporto anche di queste problematiche, attraverso esperti e psicologi.