È incominciato in questi giorni il restauro della “Testa anatomica”, una delle opere più conosciute del pittore  Filippo Balbi. L’importante iniziativa è il primo frutto dell’accordo scientifico, sottoscritto nel luglio scorso, tra l’Associazione Gottifredo di Alatri e il Museo di Storia della medicina dell’Università La Sapienza – nei cui locali il famosissimo quadro è conservato – nell’ambito del progetto Coworking Gottifredo, sostenuto dalla Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale.

E proprio nella sede del Museo di Storia della Medicina è stato avviato l’impegnativo lavoro, affidato alla restauratrice Natalia Gurgone della società KOINÈ Conservazione Beni Culturali, che ha già recuperato al dipinto particolari e colori che il tempo aveva compromesso, impedendo di apprezzarne l’originaria luminosità e la complessa e dettagliata struttura. Il quadro, un olio su tavola di cm. 59,5 x 47,8 composto nel 1854, fu esposto per la prima volta nei padiglioni dello Stato pontificio dell’Esposizione Universale di Parigi del 1855 dove fu premiato e colpì subito per la fantasia grottesca, memore della grande tradizione arcimboldesca del XVI secolo, e per l’accuratezza anatomica con corpi umani posti a rappresentare muscoli e ossa della testa di un uomo, che appare quasi scarnificata e potrebbe ben figurare negli stessi manuali di medicina.

Su internet circolano diverse immagini e gadget (magliette, adesivi e altra oggettistica) con la “testa” balbiana, ma si tratta di riproduzioni di bassa qualità, fatte su copie, spesso firmate dallo stesso Balbi, che presentano significative differenze con l’originale, finora poco fotografato e conosciuto.

Il restauro è il passo iniziale di un percorso che porterà alla realizzazione di una Mostra, interamente incentrata sul quadro che si terrà nel 2023 negli spazi della Certosa di Trisulti, dove il “pictor egregius” – così Balbi è definito nelle cronache del tempo – visse per lunghi anni, ospite dei monaci certosini, prima di trasferirsi ad Alatri, città nella quale operò fino alla morte avvenuta nel 1890.

Il progetto espositivo che avrà la curatela del professor Mario Ritarossi, pittore e docente di storia dell’arte, e il coordinamento scientifico della professoressa Maria Conforti, responsabile del Museo universitario, permetterà di entrare all’interno di un’opera, dal significato per tanti versi ancora misterioso e tutto da studiare.

Il professor Mario Ritarossi, socio fondatore dell’Associazione Gottifredo, cui si deve l’idea dell’esposizione che sarà la stessa Associazione a realizzare, commenta così: “Si intitolerà Il Corpo e l’Idea la mostra integralmente dedicata alla Testa anatomica di Filippo Balbi, il dipinto più famoso dell’artista napoletano che proprio in questi giorni, grazie a un accurato restauro, sta per recuperare l’originaria bellezza. Si tratta di un’opera composita, tormentata dalla perfezione, ambiziosa fino all’inverosimile, che racchiude in sé l’esattezza del sapere scientifico e il fascino della creatività artistica.

Da qui l’intenzione di realizzare un’esposizione dal carattere multidisciplinare, di elevato impatto artistico e scientifico, per offrire al visitatore un’esperienza a tutto campo, capace di facilitare la comprensione di contenuti diversi ma interconnessi tra loro, e di far godere appieno un capolavoro del virtuosismo pittorico ottocentesco ancora tutto da scoprire”.

Per l’Associazione Gottifredo, il presidente dott. Tarcisio Tarquini, il curatore della Mostra Prof. Mario Ritarossi

Per il Museo di storia della Medicina Università La Sapienza, la direttrice professoressa Maria Conforti, il curatore dott. Alessandro Aruta.

 

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