Ad Anagni per rivivere lo storico “Schiaffo”. Tante le iniziative del Museo della Cattedrale
Come ogni anno, nella settimana della ricorrenza dello storico “Schiaffo” ricevuto da papa Bonifacio VIII negli ambienti adiacenti alla Cattedrale, il Museo della Cattedrale di Anagni organizza una serie di eventi dedicati. Il 6 settembre il museo aprirà le sue porte e i suoi tesori ai visitatori eccezionalmente di sera. In una cornice di gran fascino, con le fiaccole e le luci scenografiche a sottolineare l’incantevole monumentalità del più importante edificio sacro di Anagni, sarà possibile effettuare uno speciale tour lungo le sale del complesso architettonico, accompagnato da figuranti delle contrade anagnine vestiti con abiti medievali.Persino la Cripta di San Magno, opera pregevole e capolavoro indiscusso dell’arte italiana del Duecento, si ammanterà di maggiore e irresistibile bellezza grazie alla visita guidata serale.A conclusione del tour, i visitatori potranno godere della fresca brezza di fine estate nel chiostro della Cattedrale, solitamente chiuso al pubblico, allietati dalle note di un piccolo e inedito spettacolo ispirato al Medioevo, assolutamente esclusivo, sotto il cielo stellato.Una serata imperdibile per salutare insieme l’estate e apprezzare la ricchezza dell’arte e della storia della nostra terra.I turni di visita disponibili saranno alle 19:00 – 19:30 – 20:00 – 20:30 – 21:00 – 21:30.Il costo del biglietto d’ingresso sarà di 12 euro, ridotto a 6 euro per ragazzi tra 6 e 18 anni e gratuito per bambini sotto i 6 anni di età.Non sono previste ulteriori riduzioni o gratuità; le promozioni in corso non sono valide per i biglietti dell’evento. Sabato 7 settembre, giorno in cui avvenne lo storico assalto alla città di Anagni, alle 18, nel chiostro della Cattedrale, sarà presentato il progetto AudioZoom per il MuCA a cura di eArs.Si tratta di un progetto realizzato con i “Contributi a Biblioteche, Musei e istituti similari, Ecomusei e Archivi storici iscritti alle organizzazioni regionali O.B.R., O.M.R. e O.A.R. per l’anno 2023” che prevede la realizzazione di sei tracce audio raggiungibili tramite dei QR code posizionati in vari punti strategici fuori e dentro la Cattedrale e il Museo. Attraverso questi audio e il progetto di gamification connesso, si potranno approfondire aspetti legati a papa Bonifacio VIII, al primo Giubileo da Lui istituito e al monumento più importante presente nella sua città natale.A seguire, il prof Lorenzo Proscio, autore del volume “Lo Schiaffo di Anagni. La storia, i luoghi, le leggende” edito da Edizioni Efesto, presenterà le vicende che hanno coinvolto i francesi, i Colonna, i Caetani e gli abitanti di Anagni in quei concitati giorni, facendo finalmente chiarezza sui luoghi che furono teatro dello scontro. Il dibattito sarà animato dal prof Davide Angelucci, storico dell’arte. L’ingresso è libero. Ma non è tutto. Per coinvolgere ancora di più i visitatori in questo affascinante viaggio nel tempo alla scoperta delle vicende che hanno reso così famosi questi luoghi, il MuCA aprirà al pubblico l’orto dei Canonici e i cosiddetti “Grottoni” della Cattedrale, le sostruzioni dell’antica canonica e dell’episcopio.Tale evento si svolgerà domenica 8 settembre e si potrà partecipare alle visite guidate alle ore 11:00 o alle ore 12:00.Il costo del biglietto d’ingresso sarà di 5 euro, ridotto a 3 euro per i ragazzi tra i 6 e i 18 anni. Per motivi di sicurezza la visita ai Grottoni non è consentita ai minori di 6 anni.Non sono previste ulteriori riduzioni o gratuità; le promozioni in corso non sono valide per i biglietti dell’evento. Per gli eventi del weekend, la prenotazione è obbligatoria. INFO E PRENOTAZIONI Si può contattare il Museo al numero 0775.728374 (dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 19:00) o inviando una mail a museo@cattedraledianagni.it, oppure scrivendo un messaggio privato alla nostra pagina Facebook. A causa della necessità di contingentare il numero degli ingressi nei vari turni disponibili, si richiede la collaborazione dei signori visitatori nel segnalare per tempo eventuali cambiamenti nelle prenotazioni effettuate, di rispettare l’orario scelto e di attenersi alle indicazioni date dal personale. Dagli organizzatori un grazie all’A.I.A.M. per la gentile collaborazione all’evento.
La Cattedrale di Anagni e quell’affresco di 700 anni fa…
Sono trascorsi settecento anni da quel lontano 11 febbraio 1324, giorno in cui ad Anagni si consacrò l’altare della Cripta di San Magno dedicato al suo fondatore, il vescovo Pietro da Salerno. L’iscrizione frammentaria che corre lungo il bordo inferiore dell’affresco ricorda, oltre all’anno di consacrazione, anche il nome del committente, Jacopo de Guerra, attestato come canonico della Cattedrale anagnina dal 4 giugno 1323. Egli prese gli ordini sacri dopo essere rimasto vedovo e decise quindi di dedicare al fondatore della sua amata Cattedrale l’altare rinnovato nella Cripta e l’affresco. Purtroppo, né i documenti né l’iscrizione riportano il nome dell’autore della pittura, ma è ormai largamente accettata l’attribuzione al pittore di ambito cavalliniano conosciuto come Lello de Urbe. Non si hanno molte informazioni certe sulla vita e sull’attività artistica di Lello, ad eccezione della sua firma alla base del mosaico absidale della Cappella di Santa Maria del Principio nella Basilica di Santa Restituta nel Duomo di Napoli che riporta la data 1313, e di un documento dove è riportato il suo nome in qualità di testimone per un atto notarile. Quest’ultimo documento, restituito all’attenzione degli studiosi solo lo scorso anno dal prof. Lorenzo Proscio durante una giornata di studi svoltasi a cura del MuCA, Museo della Cattedrale di Anagni, è datato 1302 e, se considerata esatta l’identificazione di quel “Lello de Urbe” citato con il nostro Lello, potrebbe essere utile a riscrivere la biografia di questo artista, nonché il suo catalogo. Perché Lello era ad Anagni già nel 1302? A cosa stava lavorando? A queste domande ancora non si è dato risposta, ma quel che è ormai quasi assodato è che sono riferibili a lui sia l’affresco in Cripta che oggi ricordiamo in questo articolo, sia la bellissima icona col Bambino e Rainaldo presbitero del 1325, conservata nel nostro Museo della Cattedrale Pietro, le cui spoglie riposano proprio in quell’altare, verrà rappresentato per l’occasione nella piccola abside poco profonda alle spalle dello stesso, seduto su un trono, posto tra le sante Aurelia e Noemisia, principesse armene sepolte poco distanti. Pietro siede su un trono impreziosito da decori cosmateschi, indossa una casula porpora e impugna il pastorale con la mano sinistra, mentre benedice con la destra. Le due sante coronate sono in piedi e lo affiancano. L’ultimo restauro che ha interessato l’affresco risale agli anni tra il 1987 e il 1994, quando l’Istituto Centrale per il Restauro di Roma si è occupato di intervenire su tutte le superfici dipinte della Cripta. Quel pionieristico cantiere fu portato avanti dalla CBC di Roma e finanziato per intero da BancAnagni. Quest’anno – è quindi l’invito che arriva dal MuCA – vogliamo festeggiare i settecento anni dalla realizzazione di questo affresco invitandovi tutti a partecipare al momento di preghiera in onore di San Pietro da Salerno che si terrà in Cattedrale sabato 3 agosto, giorno della memoria liturgica del santo, alle ore 19:00.
Anagni: la Cripta di San Magno, quel restauro e altri tesori della Cattedrale
Questa è storia, anzi, è Storia con la maiuscola: il 1° luglio del 1994 Anagni festeggia la fine del cantiere di restauro della Cripta di San Magno, la cosiddetta Cappella Sistina del Medioevo. Dopo sette anni di lavoro, i 540 metri quadrati di affreschi duecenteschi tornano a incantare migliaia di visitatori con i loro colori. L’allora presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, presenziò alla cerimonia di inaugurazione e rimase estasiato alla vista delle storie narrate da quegli artisti, caratterizzate da una estrema semplicità negli schemi compositivi e al contempo da una particolare complessità di contenuti. A 30 anni dalla fine di quel cantiere, il tutto viene giustamente celebrato dal MuCA, il Museo della Cattedrale di Anagni, polo culturale che continua ad attrarre turisti, visitatori e appassionati d’arte sempre più numerosi, ripercorrendone le tappe salienti, i passaggi più importanti e innovativi e i risultati che lo resero all’epoca un cantiere che fece scuola, un mirabile esempio di professionalità e lungimiranza per le tecniche impiegate e per l’approccio metodologico. Si trattò di una significativa occasione di studio delle tecniche e dei materiali impiegati dalle maestranze attive sui ponteggi del cantiere medievale, aprendo una nuova stagione di ricerca e di indagini storico-artistiche. L’Istituto Centrale per il Restauro, insieme alla CBC di Roma, realizzò un sogno: quello di poter aprire al pubblico in maniera continuativa la Cripta di San Magno, evitando lunghe pause e chiusure dovute alla necessità di intervenire in modo massiccio sulle superfici. Una costante opera manutentiva accorsa in questi 30 anni, unitamente alle accortezze messe in campo dal Capitolo della Cattedrale e al regolare monitoraggio dello stato di conservazione delle pitture, ci permette di vedere ancora oggi gli affreschi pressoché nelle stesse condizioni in cui erano a ridosso della fine dell’intervento di restauro. L’evento del 30 giugno ha dunque lo scopo di permettere ai visitatori di immergersi pienamente in una suggestiva atmosfera e di conoscere in maniera più approfondita i tre ambienti affrescati nei sotterranei della Cattedrale di Anagni: l’antico Oratorio di San Thomas Becket, l’Ambulacro e la protagonista della serata, la Cripta di San Magno. Per l’occasione sarà aperto, eccezionalmente, anche il chiostro della Cattedrale, dove sarà possibile degustare un piacevole aperitivo preparato dallo chef del ristorante Malacucina di Anagni. Attenzione:La prenotazione è obbligatoria e può essere effettuata telefonicamente al numero 0775 728374 oppure via mail all’indirizzo museo@cattedraledianagni.it
Arte e fede: i tesori del MuCA di Anagni e le chiese di Filettino
Arte e fede: il connubio che contraddistingue il territorio della diocesi di Anagni-Alatri concede sempre nuove occasioni di scoperta e riscoperta. E così sarà anche nei prossimi giorni, grazie ad alcune iniziative assai particolari che toccheranno soprattutto Anagni e Filettino. Partiamo da Anagni e dalla sua Cattedrale, perla della Ciociaria, con l’annesso museo che nel prossimo fine settimana, sabato 1 e domenica 2 giugno, spalancherà ai visitatori la possibilità di accedere a luoghi solitamente inaccessibili della Cattedrale di Anagni, tutti da scoprire e, per molti aspetti, ancora da indagare. La visita – come informa il Museo della Cattedrale attraverso il suo sito internet – si svolgerà nell’Orto dei Canonici: qui sarà possibile ammirare le sostruzioni della perduta canonica, insieme ai resti di un’antica villa romana. Gli orari per le visite cui attenersi sono i seguenti: ore 11- 12-16 e 17, sia sabato 1 giugno che nel giorno successivo, domenica 2. L’appuntamento per il ritrovo e iniziare la visita sarà presso la biglietteria del MuCA, Museo della Cattedrale di Anagni. Dall’Orto dei Canonici – seguendo questo speciale itinerario denominato “I luoghi dello schiaffo” – sarà poi possibile scendere nelle celebri e misteriose sostruzioni della Canonica della Cattedrale (dette anche “Grottoni”); si tratta di un affascinante ambiente sotterraneo con imponenti pilastri e volte. Il percorso permetterà pertanto ai visitatori di immergersi in prima persona nel pieno del Medioevo e scoprire i segreti luoghi della Cattedrale, solitamente, come detto, preclusi alla visita. Questi edifici sono unici nel loro genere, sono conservati in modo eccellente e permettono di viaggiare lungo la storia di Anagni, quando la Città dei Papi era dominata da una grande cittadella fortificata che sorgeva sul colle più alto, proprio attorno alla Cattedrale, centro nevralgico del culto e del potere. Oltre agli orari, ci sono però queste altre modalità da osservare per la visita: il tour può essere effettuato solo con la guida interna, messa a disposizione dal Museo della Cattedrale di Anagni. In caso di avverse condizioni meteorologiche non sarà possibile effettuare il tour. La visita avrà una durata indicativa di 40 minuti circa; il biglietto è di 5 euro a persona. Le visite avranno luogo solo al raggiungimento del numero minimo di 15 partecipanti; il gruppo non potrà superare il numero di 30 partecipanti, pertanto la prenotazione è obbligatoria al numero 0775 728374 o alla mail: museo@cattedraledianagni.it La visita e gli ambienti interessati non sono adatti a bambini al di sotto dei 6 anni di età. I gruppi organizzati che desiderano effettuare questo tour, possono contattare la biglietteria con largo anticipo per concordare un turno di visita esclusivo. Gli ambienti sono dotati di scala in metallo, ma è indispensabile che tutti i partecipanti indossino calzature sportive e abiti comodi. Per ulteriori informazioni e prenotazioni si può consultare il sito internet www.cattedraledianagni.it. Una Cattedrale la cui facciata in questi giorni è peraltro oggetto di restauro, anche se l’ingresso al museo è ovviamente garantito. E spostiamoci a Filettino, il paese che dai suoi 1.063 metri è il più alto del Lazio e anche tra i più piccoli, con i suoi circa 500 residenti. Un piccolo grande scrigno, che contiene alcuni tesori artistici che sarà possibile ammirare nel corso dell’evento “La lunga notte delle chiese”, una manifestazione nazionale che si svolge dal 2016 e che coinvolge oltre 130 diocesi italiane, con più di 150 chiese. Per la diocesi di Anagni-Alatri, come detto, ci sarà Filettino, con le sue chiese di San Bernardino e Sant’Antonio abate. Venerdì 7 giugno il programma si snoderà dalle 19 alle 23. Nel dettaglio, alle 19 visita guidata alla chiesa di Sant’Antonio, con la partecipazione dei ragazzi della parrocchia S. Maria Assunta. Alle 21.30 ci si sposterà nella chiesa di San Bernardino per un’altra visita guidata, che si estenderà poi al vicino museo intitolato a don Alessandro De Sanctis, storico parroco del paese.
Museo diocesano di Alatri: questi i membri del Comitato scientifico
Il vescovo Ambrogio Spreafico ha nominato, a far data dal 25 marzo e “ad triennum”, i membri del Comitato scientifico del Museo diocesano di Alatri nelle persone di: don Italo Cardarilli, professor Mario Ritarossi, dottoressa Maria Elena Catelli, dottor Luca Attenni.
Cattedrali, abbazie, musei: tutto in una sola app
Immaginate, con un semplice clic sul telefonino, di percorrere oltre 200 km toccando ben 16 attrazioni turistiche del Lazio meridionale, con una guida d’eccezione che resti accanto a voi per 8 ore filate, descrivendo minuziosamente ogni località. Fuori da ogni immaginazione, tutto questo è ora possibile con l’audioguida digitale “Le gemme nascoste del Lazio”, la cui app è stata presentata nel pomeriggio di giovedì 29 febbraio presso la pinacoteca del MuCA, il Museo della Cattedrale di Anagni. Il progetto è stato promosso dal Monastero di Sant’Erasmo-Albergo diffuso di Veroli, in partnership con lo stesso museo anagnino, e il tour digitale tocca i comuni di Picinisco, Arpino, Isola del Liri, Monte San Giovanni Campano, Collepardo, Veroli, Alatri, Anagni insieme ai monumenti storici e religiosi come l’Abbazia di Casamari, la Certosa di Trisulti, Palazzo Bonifacio VIII ad Anagni e la Basilica di Sant’Erasmo a Veroli, vere e proprie gemme, per l’appunto, della provincia di Frosinone. L’itinerario digitale, in 5 lingue, è stato realizzato da Smart Guide, grazie ai fondi del progetto Digitour, che unisce le piccole e medie imprese del settore turistico con fornitori di soluzioni innovative, digitali e intelligenti e nuove tecnologie. Il coordinamento è stato curato da Longarone Fiere, partner di Venetian Cluster, ente che coordina ed affianca il partenariato produttivo pubblico e privato multidisciplinare e tutti i soggetti interessati nella realizzazione e promozione di progetti d’innovazione e trasferimento. L’app è già scaricabile, con i contenuti che si avvalgono anche dell’intelligenza artificiale, ha un servizio di geolocalizzazione e suggerisce contenuti simili per il visitatore-turista. Nel fornire questi dati preliminari, Pietro Di Alessandri, del Monastero Sant’Erasmo di Veroli, ha inoltre sottolineato come «questa è una app ma non solo, perché racchiude anche una grande visione e una strategia di crescita del turismo e del territorio tutto che accomuna il Monastero di Sant’Erasmo, nato grazie ad una intuizione della diocesi di Frosinone-Veroli-Ferentino e fortemente sostenuto dal vescovo Ambrogio Spreafico, e il museo della Cattedrale di Anagni. La scelta dei 16 comuni che compongono il tour non è casuale, perché si va da Picinisco e dunque dalla Valle di Comino, a località notoriamente celebrate come Anagni e Veroli, toccando però anche realtà finora poco conosciute, come Monte San Giovanni Campano, che ora stanno investendo molto sul turismo di qualità. Questa visione comunitaria che unisce i nostri enti, senza dimenticare la connessione con la cooperativa Diaconia di Frosinone e la cooperativa agricola Monte Nebo, può e deve rappresentare anche un’opportunità per il territorio di farsi conoscere e dare una sana iniezione all’economia locale, dai ristoranti ai bar alle botteghe artigiane. Il proposito è anche quella di allargare questa intuizione ad altri partner e sviluppare idee già messe in campo, come ad esempio il binomio turismo-lavoro che a Sant’Erasmo sta portando le convention di grandi aziende», ha concluso Di Alessandri, non senza aver prima ringraziato don Marcello Coretti, del Capitolo della Basilica Cattedrale di Anagni, e Claudia Coladarci, curatrice e conservatrice del MuCA, per la continua disponibilità. Alla presentazione sono intervenute anche, in collegamento video, Maria Valentina Vanceo, project manager di Venetian Cluster, e Claudie Marikova, della Smart Guide, direttamente da Praga dove ha sede la società, ma in un buon italiano per gli studi compiuti alla Cattolica di Milano e con un simpatico bagaglio turistico fatto di visite in autostop nei fine settimana e ora tradotto anche nei dettagli di questa app. Un saluto è stato portato anche dal diacono Massimiliano Floridi, direttore del MuCA, che ha rimarcato il filo comune che, con qualche eccezione, lega questa audioguida, ovvero i beni ecclesiastici e il periodo del Medioevo. Dal canto suo Patrizia Viglianti, assessore del Comune di Veroli, ha sottolineato la necessitò di continuare a fare rete sul territorio «perché solo uniti possiamo andare oltre i nostri confini». di Igor Traboni (articolo pubblicato su Avvenire Lazio Sette di domenica 3 marzo 2024) Nella foto, da sinistra: Claudia Coladarci, Pietro Di Alessandri, Patrizia Viglianti, Massimiliano Floridi
Concluso il progetto “Vivere di fede e di ascolto”, online i 7 video
Con la realizzazione di 7 video, ora online sul canale Youtube della diocesi di Anagni-Alatri e presto anche sul portale diocesano dei beni culturali, arriva a conclusione il progetto dell’Ufficio diocesano per i beni culturali e l’edilizia di culto, diretto da Federica Romiti, dal titolo “Vivere di fede e di ascolto cordiale in una stagione difficile” e condotto in collaborazione con l’Ufficio diocesano per le comunicazioni sociali. Un progetto fortemente sostenuto dal vescovo Ambrogio Spreafico, anche in base alle riflessioni contenute nella Lettera pastorale del 17 settembre 2022 “Camminare insieme in un tempo di fatica e sofferenza”. La prima parte del progetto ha visto l’organizzazione di un corso di orientamento e formazione al lavoro di gruppo e in gruppo, anche questo perorato da monsignor Spreafico nella lettera di invito alla partecipazione al corso, poi tenuto da Emanuela Rinaldi, stante la finalità di “imparare a progettare e lavorare insieme, con l’obiettivo di generare proposte e percorsi integrati negli istituti culturali diocesani, perché anche musei, archivi e biblioteche siano sempre di più luoghi orientati alla sinodalità e alla relazione”. E proprio sulla sinodalità c’è poi stato un primo incontro con Concetta Coppotelli, uno dei referenti diocesani del Cammino sinodale, che ha posto i temi della partecipazione, della corresponsabilità, della prospettiva comunitaria come cardini di uno stile inserito per l’appunto nel Cammino sinodale. Soddisfacente è stato il lavoro del gruppo, portato avanti con metodo co-operativo ai “compiti di realtà” assegnati. Ecco i passaggi dell’iniziativa, sostenuta dal vescovo Spreafico considerando utile il miglioramento delle competenze sociali (lavoro in gruppo, ascolto, comunicazione, empatia, sintonia, dimensione emotiva) e di quelle organizzative (reti, punti di riferimento, circolarità e diffusione delle informazioni, compensazione delle carenze, maggiori stimoli). Lo stesso gruppo di lavoro ha quindi progettato una proposta didattica, con la finalità di far conoscere il patrimonio custodito negli Istituti culturali diocesani e di attualizzarne il valore in relazione alle sempre più attuali tematiche ecologiche e di sostenibilità ambientale. Queste le conseguenziali linee guida per il progetto, anche questo incoraggiato e seguito dal vescovo Spreafico: toccare i bisogni delle persone, facendo tesoro delle competenze sociali (empatia, comunicazione, dimensione emotiva e spirituale) che aiutano a coinvolgere i destinatari nelle attività; continuare a interessare le scuole al patrimonio; attivare esperienze intergenerazionali che coinvolgano anche gli adulti, ai quali spiegare di più e meglio l’impiego dell’8×1000 alla Chiesa Cattolica per i beni culturali; continuare a migliorare la comunicazione e ad aumentare la visibilità degli Istituti. Le insegnanti hanno coinvolto una scuola primaria di Alatri, secondaria di secondo grado sempre di Alatri, secondaria di primo grado di Anagni, l’Istituto comprensivo 2 Sacchetti Sassetti di Alatri. Ed eccoci infine all’ulteriore discorso di valorizzazione e promozione, attraverso i video di cui dicevamo all’inizio, pensati e realizzati per offrire alle scuole un contenuto facile da usare in relazione a specifiche tematiche o associabile a un particolare Istituto, con questi sette video che invitano ad entrare nei musei, negli archivi e delle biblioteche della diocesi e a scoprire un mondo di approfondimenti sui temi della Laudato Si’. Questi video sono stati curati nello specifico da Tiziana Rosatella, Catia Castagnacci, Emanuela Sabellico, Francesca Pontri, Rita Ricciardi, Silvia Anielli, Elena Santucci, Rossella Sgambato ed entrano in varie perle del patrimonio diocesano, dal Museo della Cattedrale di Anagni con la sua cripta alle biblioteche mariana di Anagni a quella intitolata a don Giuseppe Capone ad Alatri. L’idea progettuale che ne è scaturita per il Mab 2024 è stata poi quella di sviluppare un progetto che, continuando a comunicare e a far conoscere il patrimonio culturale degli Istituti culturali diocesani, attivi una consapevolezza sull’importanza dei fondi dell’8xmille a salvaguardia dei beni, per la loro valorizzazione e per la promozione delle comunità a cui appartengono. di Edoardo Gabrielli
Attività estive per i nostri seminaristi, prima del nuovo anno al Leoniano
Prima di riprendere gli studi e la preparazione formativa al Leoniano di Anagni, i seminaristi delle diocesi di Anagni-Alatri e Frosinone-Veroli-Ferentino hanno seguito una intensa “tre giorni” con alcuni appuntamenti sul territorio, ideale continuazione delle attività estive che solitamente svolgono e che quest’anno si sono giocoforza concentrate sulla partecipazione alla Giornata mondiale della gioventù a Lisbona, insieme ad altri giovani delle due Chiese locali. E così, prima di tornare nelle aule del Leoniano, i seminaristi hanno seguito la cosiddetta “ripresa estiva”, concertata con il vescovo Ambrogio Spreafico e organizzata dal Centro diocesano vocazioni di Frosinone e dal suo responsabile don Francesco Paglia, insieme alla pastorale giovanile e vocazionale di Anagni-Alatri, a sua volta guidata da don Francesco Frusone. Il primo giorno è stato dedicato alla visita a monsignor Nino Di Stefano, vicario generale della diocesi di Frosinone e parroco di San Valentino a Ferentino. Nella seconda giornata i seminaristi si sono invece spostati a Carpineto Romano, presso il monastero di clausura delle Carmelitane, dove hanno potuto ascoltare il vissuto delle monache e quello personale in particolare di suor Noemi Malagesi. Infine, una tappa all’aria aperta al lago di Canterno, momento di preghiera e condivisione. Accompagnati da don Paglia, don Frusone, da don Angelo Conti, assistente spirituale del Leoniano, e da don Simone Cestra, a questi incontri hanno partecipato i seminaristi Lorenzo Ambrosi e Lorenzo Sabellico per Anagni-Alatri, mentre per Frosinone-Veroli-Ferentino erano presenti Federico Mirabella, Cristian Feudo, Pietro Moressa, Samuele Messia (pronto per il primo anno dopo il propedeutico) e Jakub Wozniak. di Igor Traboni (Nelle foto, i seminaristi sul lago di Canterno, al monastero di Carpineto e con don Nino Di Stefano a Ferentino)
Le sorprese dell’icona del Salvatore. E presto la pinacoteca del Museo della Cattedrale
Il 3 giugno ad Anagni restauratori, storici e storici dell’arte si sono seduti attorno a un tavolo con il solo scopo di dialogare, di analizzare e di scambiarsi idee e suggestioni su una delle opere medievali più importanti conservate in città: l’Icona del Salvatore e i suoi sportelli dipinti. In passato le tre tavole erano conservate nella chiesa di Sant’Andrea e per questo conosciute come il “trittico di Sant’Andrea”, ma dal 2008 sono conservate nel Museo della Cattedrale di Anagni e recentemente sono state oggetto di un lungo e meticoloso restauro che ha portato alla luce novità interessanti e tutta la loro originaria bellezza. Durante la mattinata gli studiosi Emiliano Bultrini e Lorenzo Proscio hanno delineato il profilo storico della dominazione Caetani in Anagni e nel Lazio, con particolare riferimento agli anni del pontificato di Bonifacio VIII e alla sua politica di acquisizione di case e palazzi in città e nei territori limitrofi. Sono stati mostrati importanti documenti provenienti dagli archivi Capitolare e Caetani dove sono citati personaggi chiave per una migliore comprensione delle vicende artistiche dell’Icona e di Anagni durante il pontificato del papa dello Schiaffo. Nel pomeriggio la funzionaria restauratrice della Soprintendenza, Chiara Arrighi e il restauratore Antonio Iaccarino Idelson della Equilibrarte s.r.l. hanno mostrato tutte le fasi del restauro e le interessantissime scoperte emerse, soprattutto inerenti alle preziose, raffinate e complesse tecniche esecutive messe in campo dagli artisti medievali. Inoltre è apparso chiaro, e i documenti d’archivio lo hanno confermato, che i due pannelli laterali non appartengono a un trittico, ma sono gli sportelli di un armadio che conservava e celava alla vista l’icona del Santissimo Salvatore per la maggior parte dell’anno. L’immagine venerata veniva svelata solo una volta l’anno, in occasione delle famose processioni dei “santi a monte” e “dei santi a balle”. A seguire gli storici dell’arte Claudia Coladarci (curatrice del MuCA) e Mario Cobuzzi hanno tentato di individuare la cultura figurativa dell’opera e di definire una più esatta cronologia. Rispetto agli studi precedenti è stata retrodatata agli ultimi anni del Duecento o al massimo ai primissimi del secolo successivo e quindi, con molta probabilità, realizzata durante il pontificato di papa Caetani. La giornata si è rivelata preziosa e proficua soprattutto nelle fasi di dibattito, durante le quali gli studiosi invitati hanno saputo animare il confronto, proponendo nuove idee, suggestioni e apportando un contributo prezioso alla conoscenza delle tre tavole dipinte. Gli studi, ancora in corso, confluiranno prossimamente in un volume monografico che finalmente restituirà dignità e valore a un’opera ormai riconosciuta come fondamentale per lo studio della produzione artistica nella Roma di fine secolo e che ha ancora tanto da raccontare. Il prossimo appuntamento: la presentazione del libro ad un vasto pubblico, sempre nella cornice della Cattedrale di Anagni. È stata anche l’occasione per presentare la nuova pinacoteca del MuCA, ultimo ambiente aggiunto al percorso museale che sarà, a breve, aperto al pubblico. Un ringraziamento particolare ai professori Walter Angelelli e Davide Angelucci che hanno moderato e organizzato la giornata in collaborazione con il personale del MuCA. «Ogni opera d’arte è un testimone al quale bisogna restituire la parola per comprendere meglio il suo significato e i valori che ha voluto trasmettere in passato e che ancora oggi vuole trasmetterci. È come mettersi davanti a un corpo umano, c’è chi lo osserva dal punto di vista estetico, chi lo studia dal punto di vista medico e chi gode della persona», ha affermato don Marcello Coretti, previsto del Capitolo della Basilica Cattedrale di Anagni Il Capitolo della Basilica Cattedrale di Anagni e il MuCA ringraziano tutti coloro che hanno partecipato all’evento, la Equilibrarte s.r.l. che ha restaurato l’opera con professionalità e competenza, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arte e Paesaggio per le province di Frosinone e Latina che ha seguito i restauri e i generosi finanziatori dell’impresa: la Conferenza Episcopale Italiana, l’Organizzazione Museale Regionale e l’istituto di credito BancAnagni.