Festa dell’Apparizione: pellegrinaggio a piedi alla Santissima, guidato dal vescovo Ambrogio

In occasione della Festa della Apparizione della Trinità, domenica 16 febbraio torna il tradizionale pellegrinaggio a piedi al santuario della Santissima Trinità di Vallepietra, nell’unico giorno della pausa invernale in cui il sacro speco sarà aperto (la riapertura ufficiale ai fedeli ci sarà invece il 1° maggio). Come lo scorso anno, sarà il vescovo Ambrogio Spreafico a guidare il pellegrinaggio a piedi. Il ritrovo è previsto per le 7 in piazza Italia, al centro di Vallepietra proprio davanti alla chiesa parrocchiale, con la benedizione e l’inizio del pellegrinaggio; alle 10.30 la celebrazione eucaristica al santuario, presieduta da monsignor Spreafico. Nel pomeriggio, il programma delle celebrazioni proseguirà nella chiesa parrocchiale di Vallepietra, con la recita del Rosario alle 16 e alle 16.30 la Messa, presieduta dal rettore del santuario, vicario generale della diocesi e parroco di Vallepietra, monsignor Alberto Ponzi. Seguirà la processione per le strade del paese con il quadro della Trinità. (nella foto, un momento del pellegrinaggio 2024, sempre con la guida del vescovo Ambrogio Spreafico, qui impegnato nell’ascesa)

«Una bella stagione di fede» al santuario di Vallepietra: il bilancio dopo la chiusura per la pausa invernale

Con la Messa celebrata nella mattinata del 2 novembre, il santuario della Santissima Trinità di Vallepietra ha chiuso i battenti per la pausa invernale, consueta con l’avvicinarsi dell’inverno e di tante settimane in cui, soprattutto a causa della neve e del ghiaccio, è difficile se non impossibile raggiungere gli oltre mille metri di altezza del sacro speco. Il santuario della Santissima riaprirà come sempre il primo maggio del nuovo anno. Ma intanto è tempo di bilanci per questa ennesima stagione di fede vissuta all’ombra della Santissima Trinità e lo facciamo con monsignor Alberto Ponzi, rettore del santuario, vicario generale della diocesi di Anagni-Alatri e parroco di Vallepietra. «E’ stata una stagione difficile ma comunque bella, importante», esordisce don Ponzi, con un chiaro riferimento all’incidente occorso ad un giovane pellegrino della provincia di Roma, colpito il 25 maggio scorso da un masso staccatosi dalla montagna sovrastante; a seguito di questo incidente, per motivi di sicurezza, tutta l’area del santuario è stata chiusa per circa due mesi «ma poi – riprende il rettore – abbiamo potuto riaprire, grazie soprattutto al Comune di Vallepietra, che ha realizzato a tempo di record un camminamento tale da “ingabbiare” tutto il tratto che porta alla cona dove è conservato l’affresco della Santissima». I pellegrini sono stati quindi invitati a rispettare tutte le regole di sicurezza che sono state ulteriormente predisposte, compreso il divieto di celebrare Messe nella grande chiesa all’aperto. I lavori di messa in sicurezza comunque proseguiranno, grazie anche ad un cospicuo finanziamento concesso dalla Regione Lazio e, tra le varie ipotesi, c’è anche quella di realizzare una copertura proprio per la chiesa all’aperto, estendendola anche alla successiva area dove insistono anche attività commerciali ambulanti. Ma torniamo all’aspetto della fede: «Dopo la riapertura del santuario, c’è stato un afflusso di pellegrini molto intenso soprattutto nei mesi di settembre e ottobre, grazie anche alle belle giornate. La nostra stima è superiore alle 150mila presenze. Anche verso i giorni di chiusura c’è stato un afflusso notevole, come ad esempio nell’ultima domenica di apertura, con i raduni delle “compagnie” e l’arrivo di circa 800 pellegrini, così come per la Messa conclusiva del 2 novembre. La devozione verso la Santissima Trinità – aggiunge don Alberto Ponzi – non conosce ostacoli di sorta ed è sempre molto forte nella nostra gente, così come nei tanti pellegrini che arrivano anche dalle province e dalle regioni limitrofe. E’ un qualcosa di bello che si rinnova anno dopo anno, grazie anche allo straordinario operato delle compagnie». C’è un altro aspetto che il cronista, salito diverse volte al santuario, non ha potuto non cogliere e che lo stesso don Ponzi rimarca e sottolinea: il notevole afflusso di giovani, che magari nelle chiese e nelle parrocchie si vedono sempre di meno, ma che per la Santissima Trinità hanno un’affezione continua: «E’ vero, molti di loro fanno parte delle compagnie e sono tra i primi ad animarle. Tanti poi vengono e mi dicono: non sono potuto venire quando c’era il pellegrinaggio della compagnia o della parrocchia, ma appena ho potuto eccomi qui. Poi ci sono tanti gruppi di ragazzi che vengono anche loro in segno di devozione autentica, e non solo per una scampagnata nei boschi circostanti». Il segno di fede autentica che la Santissima ridesta, come ha avuto modo di sottolineare anche il vescovo Ambrogio Spreafico quando ha celebrato al santuario, lo si riscontra pure nell’accostarsi di continuo al sacramento della Riconciliazione, grazie ai numerosi sacerdoti che ogni giorno, e non solo alla domenica, hanno prestato questo servizio negli appositi spazi al coperto, Insomma, una stagione di fede intensa ed “esaltante”, nella migliore accezione del termine. Ricordiamo infine che è già disponibile il calendario 2025 del santuario, che si può ricevere anche a casa (info sul sito internet e sui social del santuario di Vallepietra).

I giovani pellegrini alla Santissima. Con la gioia di arrivare alla “meta” dell’amicizia con Gesù

Dal paese di Vallepietra, con la partenza fissata di buon mattino, fino al santuario della Santissima Trinità, per un’ascensione che ha unito la gioia dello stare insieme al desiderio di arrivare alla meta, sia pure anche con fatica, perché in alcuni tratti le due ore circa di salita presentano delle asperità. Ma alla fine, come detto, ecco la meta: in questo caso il sacro speco sotto la montagna, ideale rappresentazione dell’arrivare al Signore, senza tante zavorre, perché in montagna – come dovrebbe accadere nella vita – si va solo con l’essenziale. Ecco un po’ il senso ed il significato del pellegrinaggio che venerdì 6 settembre è stato compiuto da un gruppo di giovani e da alcuni adulti e organizzato dalla Pastorale giovanile e da quella vocazionale della diocesi, con i responsabili don Luca Fanfarillo e don Pierluigi Nardi che lo hanno guidato. Provenienti soprattutto dall’unità pastorale delle “parrocchie in comunione con Maria”, da Collelavena e da Tecchiena Castello, una volta giunti al santuario i pellegrini hanno partecipato alla Messa, molti di loro si sono accostati al sacramento della Riconciliazione (i confessori sono sempre a disposizione al santuario) e quindi un pranzo al sacco come ulteriore momento di convivialità e amicizia, prima di ridiscendere a Vallepietra, sempre a piedi e ancora per immergersi nel grande significato spirituale di ogni pellegrinaggio, che non può certo terminare una volta “arrivati”. Concetti bene espressi da don Luca Fanfarillo nel corso dell’omelia: «Il pellegrinaggio rappresenta un po’ la nostra vita. Durante il percorso si incontrano mille difficoltà, si fatica, ma quando si arriva alla meta la gioia è grande, specialmente se Gesù cammina accanto a noi». di Igor Traboni

Il Vescovo alla Santissima: «Anche noi possiamo essere “grandi” perché servi nell’amore»

Anche il vescovo Ambrogio Spreafico tra i primi pellegrini a tornare al santuario diocesano della Santissima Trinità di Vallepietra, dopo l’esecuzione dei lavori di messa in sicurezza a seguito del ferimento nel maggio scorso di un giovane fedele colpito da un masso staccatosi dalla montagna. Il vescovo ha celebrato Messa giovedì 25 luglio, a 24 ore dalla riapertura del luogo sacro, nel giorno della festa liturgica di San Giacomo e alla vigilia di quella di Sant’Anna, particolarmente venerata dai fedeli che salgono alla Santissima.«Siamo molto contenti di essere tornati qui – ha detto Spreafico all’inizio della Messa – e ringraziamo il Signore che ci aiuta a ritrovare il senso della comunità attorno all’altare della mensa eucaristica».Nel corso dell’omelia, il vescovo di Anagni-Alatri, prendendo spunto dal Vangelo del giorno, ha ricordato come «oggi ci sono tanti dominatori nel mondo, da quelli che conosciamo ai piccoli prepotenti che magari sfruttano gli altri con la piaga del caporalato e ce ne accorgiamo solo quando ci sono fatti di cronaca, che assoggettano i giovani con lo spaccio di droga. E qualche volta anche nelle nostre comunità possono esserci delle persone che pensano di avere dei piccoli poteri. Ma non è questa la vita dei discepoli di Gesù, che ci ricorda invece che chi vuole essere grande deve farsi servo. Ecco, Gesù ci dice che bisogna essere “grandi” ma per realizzarci nell’umanità, non per essere prepotenti. Servo è colui che ascolta il Figlio di Dio che ci vuole far crescere nella nostra umanità, come sorelle e fratelli». E invece, ha aggiunto Spreafico, il mondo sembra andare in tutt’altra direzione: «Oggi c’è poco rispetto degli altri, siamo sempre lì pronti a giudicare, a parlar male, a scrivere male degli altri. Ma il vero servo è colui che si accorge del bisogno dell’altro e si mette a disposizione, senza pretendere niente. E’ colui che lava i piedi come ha fatto Gesù, chinatosi su di noi e che tutti ci conosce per nome, sa delle nostre fatiche, dei dolori, ma anche delle attese, delle speranze. Gesù ci dice che la nostra grandezza è quella di metterci a servizio e questo può renderci felici», ha aggiunto il vescovo, ricordando quindi la figura del buon samaritano «che ebbe compassione e si fermò, anche se aveva da fare. Invece noi oggi abbiamo sempre fretta, abbiamo sempre qualcosa da fare. Ma se vedete una persona triste, sola, fermatevi: questo guarisce anche il nostro egoismo e ci aiuta a farci “grandi” perché servi».Il vescovo Spreafico è quindi tornato sulla riapertura del santuario della Santissima Trinità, ringraziando tutti colori che si sono adoperati per la messa in sicurezza come ha fatto poi anche il rettore monsignor Alberto Ponzi, rivolgendo un invito ai fedeli: «E’ bello essere qui, passare davanti alla bella immagine della Santissima Trinità che ci guarda negli occhi, ma facciamoci davvero guardare, usciamo da quella cappellina diversi, perché in quegli occhi c’è lo sguardo di Dio che ci dice: anche tu devi cambiare, puoi farti servo e per questo grande, un uomo vero che realizza se stesso nell’amore e nella condivisione». Il vescovo ha poi tratteggiato la figura di sant’Anna, rifacendosi alla sua tenera maternità: «Ci ha donato la madre del figlio di Dio e noi tutti, anche noi uomini, dobbiamo imparare ad essere un po’ madri, ad amare come amano le madri, perché l’amore è pazienza e se invece fai il prepotente non ottieni niente. Sant’Anna ci protegga perché anche noi possiamo essere “madri” di tanti e possiamo aiutare i nostri giovani a costruire un mondo più fraterno». Al termine della celebrazione il vescovo ha quindi ricordato il suo recente breve viaggio a Gerusalemme, sottolineando il dolore e la sofferenza incontrati e invitando tutti a pregare per la pace «magari al mattino appena svegli: un segno di croce e una preghiera per la pace: Sant’Anna, che veniva proprio da quella terra, ne sarebbe contenta». La Messa è stata celebrata nella chiesa sotterranea al coperto, stante il divieto, sempre per quei motivi di sicurezza che tutti i fedeli sono tenuti a rispettare, di sostare in alcune aree all’aperto del santuario. di Igor Traboni

Il 24 luglio riapre il santuario della Santissima. Il 25 luglio la Messa del Vescovo

Mercoledì 24 luglio il santuario diocesano della Santissima Trinità di Vallepietra riapre ai fedeli, dopo l’esecuzione dei lavori (nella foto) per la messa in sicurezza, a seguito dell’incidente del 25 maggio scorso, quando un sasso staccatosi dalla montagna sovrastante colpì al capo un giovane pellegrino di Olevano Romano, le cui condizioni sono poi comunque andate progressivamente migliorando. Il giorno successivo, giovedì 25, al santuario salirà il vescovo Ambrogio Spreafico, per celebrare Messa alle 17, nel giorno della ricorrenza di sant’Anna, la madre di Maria la cui devozione popolare è fortemente legata per l’appunto anche a quella della Santissima.La notizia della riapertura, tanto attesa dai fedeli non solo della Ciociaria, ma anche delle province e regioni limitrofe, è stata comunicata ufficialmente dal rettore del santuario, monsignor Alberto Ponzi, con questa nota: “Carissimi pellegrini, siamo qui a comunicarvi che mercoledì 24 luglio riaprirà il nostro amato santuario. Chiedo a voi pellegrini e devoti di adeguarvi alle indicazioni che vi saranno date all’arrivo al santuario. L’ ingresso al santuario sarà possibile solo attraverso un camminamento coperto, realizzato a partire dal candelabro fino all’ ingresso del tunnel che porta alla chiesa San Giovanni Paolo II. Tutto questo è stato possibile grazie allo sforzo del santuario e del comune di Vallepietra, per permettere ai pellegrini di tornare a visitare e venerare l’immagine della Santissima Trinità”.Per mettere in sicurezza l’area del santuario, infatti, sono stati eseguiti dei lavori di somma urgenza, così illustrati dal comune di Vallepietra, in un’altra nota ufficiale del neo sindaco Daniele Mioni in cui si legge tra l’altro: “Nei primi 30 giorni di mandato ci siamo occupati esclusivamente sul progetto di messa in sicurezza del Santuario, abbiamo presentato e ci siamo fatti approvare un progetto in regione in tempi record, grazie al tempestivo intervento del consigliere regionale Flavio Cera e dell’assessore al bilancio Giancarlo Righini. Nel frattempo che si compirà la gara per i lavori regionali, abbiamo però pensato di abbreviare ulteriormente i tempi creando un progetto-specchio di quello presentato in Regione, questa volta affittando le strutture”.Ed ecco dunque realizzato questo camminamento coperto che consentirà ai fedeli e ai visitatori di raggiungere il santuario in sicurezza. Il percorso obbligato così delineato, ci tiene a sottolineare don Alberto Ponzi, va assolutamente rispettato e non si può uscire o deviare dallo stesso, per motivi di sicurezza. Tornando al giorno di riapertura, verrà celebrata come da consuetudine nei feriali una Messa al mattino, alle 10.30. Il giorno dopo, giovedì 25, ci saranno Messe ogni ora al mattino, dalle 8 alle 12, mentre quella pomeridiana è prevista per le 17, celebrata per l’appunto dal vescovo Spreafico, cui però quest’anno non seguirà la processione. Come sempre, saranno disponibili dei sacerdoti per le confessioni.Eventuali variazioni di orario, per motivi logistici, verranno comunicate attraverso i social della diocesi e del santuario. di Igor Traboni

Il santuario della Santissima presto in sicurezza con un percorso protetto

Si va verso una soluzione, tanto provvisoria quanto ritenuta efficace, per riaprire al più presto l’area delle celebrazioni del santuario della Santissima Trinità di Vallepietra, il cui accesso è stato interdetto dai vigili del fuoco dopo che un masso, straccatosi dalla parete rocciosa sovrastante, ha colpito al capo un giovane pellegrino di Olevano Romano, le cui condizioni sono comunque fortunatamente in deciso miglioramento. In attesa che partano i lavori per la sistemazione della parete rocciosa, così come deciso e stanziato dalla Regione Lazio, lunedì scorso si è riunito il tavolo tecnico (nella foto) del Comune di Vallepietra, ossia una commissione consiliare permanente, presieduta dal sindaco Flavio De Santis, che sioccupa per l’appunto delle varie questioni riguardanti il santuario e delle attività produttive del paese. La commissione, come già preannunciato, ha esaminato la possibilità di dar vita ad un “camminamento” provvisorio, una sorta di corridoio-percorso per far accedere i pellegrini in sicurezza all’area sacra prospicente il santuario e la chiesa all’aperto. E’ stato così deciso che non verranno realizzate opere né manufatti, ma l’intenzione è quella di procedere con l’installazione di una sorta di grandi “ombrelli parasassi”, con tanto di intelaiatura in ferro e in acciaio, capaci ovviamente di resistere anche alle folate di vento, con una inclinazione tale da permettere lo scivolamenti dei sassi che dovessero continuare a cadere, con dei pannelli in vetro antisfondamento anche per consentire di guardare comunque all’esterno. Si tratta di pannelli che misurano 3 metri per 2, che sono stati già installati in varie zone paesaggistiche e di interesse turistico in tutta Italia e che presentano una morfologia simile a quella della montagna di Vallepietra. Visto che si tratta per l’appunto solo di acquistare e di installare questi pannelli, la spesarientra nei parametri della somma urgenza e dunque non ci sarà tempo da perdere con gare d’appalto. Ci saranno anche degli appositi pannelli informativi per segnalare ai pellegrini e ai visitatori che nonsi potrà uscire da questo corridoio proprio per non incorrere negli eventuali rischidi altre cadute di massi e sassi. A proposito di tempi, tutto lascia pensare che si possa terminare l’installazione per metà luglio e quindi riaprire ai fedeli per la festa di Sant’Anna, ma da questo punto di vista dal municipio vallepietrano sono in stretto contatto con il rettore del santuario, don Alberto Ponzi, per valutare al meglio il tutto. di Igor Traboni

A luglio i lavori per la messa in sicurezza del santuario della Santissima Trinità

Inizieranno nel mese di luglio i lavori di messa in sicurezza dell’area del santuario della Santissima Trinità di Vallepietra, con interventi di consolidamento della parete rocciosa, dopo l’incidente che ha visto coinvolto un giovane pellegrino. A darne notizia è la Regione Lazio, tramite gli uffici tecnici dell’assessorato ai Lavori Pubblici. La proposta di finanziamento, inserita nella programmazione del 2024, è già stata inoltrata al Ministero lo scorso aprile. Le fasi per l’erogazione dei fondi sono scandite con il seguente ordine: – preistruttoria del Ministero per rilasciare la valutazione tecnico-economica dell’intervento. Fase attualmente in corso di svolgimento, conclusione prevista entro il mese di giugno; –  Approvazione del decreto per la programmazione da parte della Regione Lazio, che dovrà essere firmato dal MASE e dal Capo della Protezione Civile. Fase che si concluderà tra la fine di giugno e metà luglio; –  Valutazione di competenza alla Corte dei conti, fase che si conclude entro la fine di luglio e permette l’erogazione dei fondi. L’intervento di consolidamento della parete rocciosa della Santissima Trinità prevede la realizzazione di chiodature, il posizionamento di reti e funi e la realizzazione di reti paramassi. Inoltre, la parete rocciosa è stata suddivisa in settori tenendo in considerazione le attività a rischio al fine di individuare le tipologie di intervento per ogni settore. Il presidente della Regione, Francesco Rocca, ha quindi dichiarato in una nota: «La Regione Lazio, con gli uffici competenti, già da qualche mese è a lavoro per le opere di manutenzione del Santuario della Santissima Trinità di Vallepietra. Per questo rassicuro i pellegrini e i turisti che ogni anno raggiungo il Santuario, che non ci sarà nessuna lunga chiusura. Esprimo la mia vicinanza al giovane Alessandro colpito da una pietra domenica scorsa che gli ha causato una frattura alla testa. Rassicurazione che estendo anche agli amministratori locali e non solo: stiamo facendo tutto il necessario per mettere in sicurezza il Santuario. Ringrazio gli uffici tecnici per l’enorme lavoro che stanno portando avanti in questi giorni. Sono in contatto con il sindaco di Vallepietra Flavio De Santis e sarà mia premura, e quella della Giunta regionale del Lazio, tutelare un luogo di culto così importante per il nostro territorio, salvaguardando la sicurezza dei fedeli»

Santuario della Santissima Trinità di Vallepietra chiuso per motivi di sicurezza

Come disposto dai Vigili del fuoco per motivi di sicurezza, l’accesso al santuario della Santissima Trinità di Vallepietra è attualmente interdetto ai fedeli e ai visitatori. Le celebrazioni di domenica 26 maggio sono state tutte annullate. Si sono invece svolte nel paese di Vallepietra quelle di sabato 25, alla presenza del vescovo Ambrogio Spreafico. Seguiranno altre informazioni.

Riaperto il santuario: «Alla Santissima per portare gioia alle altre persone»

Dopo la pausa dei mesi invernali, il santuario della Santissima Trinità a Vallepietra ha riaperto i battenti mercoledì 1°maggio, con la Messa, nella grande chiesa all’aperto, presieduta dal rettore monsignor Alberto Ponzi davanti a centinaia di fedeli arrivati nonostante il tempo poco clemente, molti dei quali partiti all’alba dal paese di Vallepietra. Una tradizione antica, quest’ultima, che ha però assunto anche un altro particolare significato per la ricorrenza degli 80 anni dello scampato pericolo degli allora abitanti del paese dalla temuta rappresaglia dei tedeschi, alla caccia dei circa 250 partigiani nascosti tra queste montagne. Dopo le minacce ai vallepietrani, il comandante tedesco all’improvviso ricevette un messaggio radio e i soldati andarono via, con gli abitanti del paese che rivolsero subito gli occhi alla montagna e al santuario, per ringraziare la Trinità. E all’inizio della celebrazione un giovane del posto, dopo aver acceso il cero in segno di ringraziamento, ha letto alcune pagine del diario di Raffaele Reali, scritte dal figlio Luigino, che riportano appunto le concitate fasi di quel 1°maggio 1944. Episodio ricordato, sempre ad inizio celebrazione, anche da don Alberto Ponzi, stigmatizzando gli orrori pressoché quotidiani della guerra e invitando tutti ad essere «artigiani di pace, persone di comunione e di fraternità». Il rettore del santuario e parroco di Vallepietra, nel portare i saluti del vescovo Ambrogio Spreafico impegnato nella concomitante giornata di festa di Sant’Ambrogio patrono di Ferentino e della diocesi di Frosinone-Veroli-Ferentino, così come i saluti del vescovo emerito Lorenzo Loppa, ha poi espresso il ringraziamento «a Dio Trinità per questo primo maggio che ci concede di ritrovarci qui insieme per chiedere sempre tanta luce e forza, per portare la gioia di Cristo risorto alle persone che incontriamo. Preghiamo gli uni per gli altri ma anche per tutti gli altri pellegrini che verranno qui, perché tutti possano fare un’esperienza forte di fede e comunione».Nel corso dell’omelia monsignor Ponzi ha poi rimarcato anche come il primo maggio si festeggi san Giuseppe e inizi il mese mariano: «Sono quindi tanti i motivi che ci spingono a ritrovarci attorno a questo altare, ad iniziare dalla preghiera per chiedere l’intercessione di san Giuseppe per tutti i lavoratori e le loro famiglie e per la sicurezza sui posti di lavoro, perché ognuno abbia a vivere con dignità. C’è poi l’inizio del mese mariano, con Maria che è la creatura tutta bella che ha fatto risplendere in pienezza l’immagine della Trinità, accogliendo il figlio di Dio; ed ecco allora che chiediamo l’intercessione di Maria perché ci aiuti sempre a fare spazio a suo figlio Gesù». Rifacendosi al brano del Vangelo sulla vite e i tralci, don Ponzi ha sottolineato come «tutti noi comprendiamo bene che se il tralcio vuole portare frutto deve restare legato alla vite, e deve anche accogliere le potature per rafforzarsi sempre più e per portare frutti. Il verbo che viene ripetuto più volte in questo brano è “rimanere”. E se noi rimaniamo in Gesù, se gli facciamo spazio, possiamo rendere veramente bella la nostra vita, essere persone buone, giuste, oneste, amabili, perché c’è la forza dello Spirito che il Signore ci dona. Il proposito che noi dobbiamo fare all’inizio di questa nuova stagione del santuario è quello di far risplendere l’immagine della Trinità: dobbiamo rimanere in Cristo, perché è lui che ci manifesta tenerezza, misericordia e l’amore di Dio nei nostri confronti. Le difficoltà le incontriamo tutti, le prove a volte sono croci pesanti, ma stare a contatto con Gesù ci permette di non scoraggiarci mai, di guardare avanti con fiducia. E mentre ringraziamo Dio Trinità, vogliamo chiedere la grazia di rispondere a Lui rimanendo in Cristo e portando gioia alle persone che ci mette accanto. Oggi c’è bisogno di tanta speranza e Cristo è la nostra speranza», si è avviato a concludere don Alberto Ponzi. di Igor Traboni (foto Bruno Calicchia)

Mercoledì 1° maggio riapre il santuario della Santissima Trinità

Il santuario della Santissima Trinità di Vallepietra si prepara a riaprire i battenti, dopo la lunga pausa invernale. Fervono così i preparativi per la giornata del 1° maggio e per la prima, nuova celebrazione religiosa del 2024, alle 10, soprattutto per i pellegrini che quattro ore prima saranno partiti a piedi dal paese di Vallepietra.Quest’anno, infatti, la comunità del piccolo borgo ricorda e celebra anche gli 80 anni dallo scampato pericolo della guerra. E così, dopo la Messa, alle 12.30 i vallepietrani si ritroveranno per un ulteriore momento di incontro e condivisione presso il Sacro Cuore. La cerimonia di riapertura verrà anche trasmessa in diretta sui social del Santuario, a partire dalle 8.30.