Alatri: studenti alla scoperta di San Francesco e del suo anelito di pace
Martedì 8 ottobre le classi 2A e 2D dell’Istituto comprensivo Alatri 1 hanno approfondito la figura di San Francesco all’interno della omonima chiesa del centro storico di Alatri. L’iniziativa, nata nell’ora di religione con i docenti Gabriele Ritarossi e Paola Santoni, ha visto i ragazzi, accompagnati anche dai docenti Aurora Santachiara, Lavinia Cella e Paola Barone, confrontarsi con i testi scritti da Francesco, a cominciare dal Cantico delle creature e dalla preghiera di San Damiano come modelli letterari capaci di trasmettere ai ragazzi degli stili educativi a favore della pace e della cura del creato. Dopo un primo intervento sulla figura di Francesco tenuto dal docente di religione Gabriele Ritarossi, suggestivo è stato l’approfondimento sulla più antica e preziosa reliquia francescana presente ad Alatri, ovvero il mantello di Francesco donato dallo stesso santo nel 1222. I ragazzi hanno potuto avvicinarsi alla teca e osservare da vicino la pergamena sui cenni storici della preziosa reliquia. La giornata è stata arricchita anche dagli interventi di Giancarlo Rossi sulla storia della chiesa di San Francesco in Alatri, e Anna Mazzocchia dell’Ordine francescano secolare. A fine giornata i ragazzi hanno quindi dato vita ad un breve dibattito attorno alla pace da costruire nella vita di tutti i giorni, nei luoghi che quotidianamente si frequentano, provando a superare ciò che ostacola la pace interiore e con gli altri come l’invidia, l’orgoglio, la superbia, la rivalità, l’offesa. (nella foto, un momento della visita dei ragazzi nella chiesa di San Francesco)
Convegno Fragilità Evolutive
Nell’ambito delle iniziative volte a favorire l’alleanza educativa tra comunità ecclesiale e scuola e a valorizzare le risorse che costituiscono il patrimonio dell’offerta formativa degli Istituti scolastici nel nostro territorio, gli Uffici Scuola delle diocesi di Anagni – Alatri e Frosinone -Veroli – Ferentino hanno organizzato, in collaborazione con l’Associazione Italiana Genitori (A. Ge), un Convegno sul tema “Fragilità evolutive in un’epoca di radicali cambiamenti”. Il Convegno si svolgerà venerdì 25 ottobre 2024, dalle ore 15.30 alle ore 19.30, presso il Centro Pastorale Diocesano in via dei Villini n. 82 a Fiuggi (Fr).Il programma del Convegno è stato ideato in sinergia con la Dott.ssa Serena Zurma, Psicologa e Psicoterapeuta ASL Frosinone, Presidente A.Ge. Colleferro, Consigliere A.Ge. Nazionale e Consigliere IRSEF, al fine di promuovere uno spazio di confronto e condivisione, in cui interverranno diverse figure professionali impegnate nell’importante compito di accompagnare, sostenere e formare le nuove generazioni. Iscriviti ora
Presupposti, missione e mandato degli Insegnanti di Religione
Venerdì 27 settembre, presso il Centro pastorale di Fiuggi, si è aperto il nuovo corso di aggiornamento dell’anno scolastico 2024-2025 per Insegnanti di Religione Cattolica della diocesi di Anagni-Alatri, con un primo incontro durante il quale sono stati evidenziati i presupposti, la missione e il mandato dell’insegnante di Religione. Il vescovo Ambrogio Spreafico e la direttrice dell’Ufficio Scuola, Maria Elena Tagliaboschi, hanno accolto gli insegnanti e, dopo i saluti iniziali e un bel momento di preghiera, hanno subito voluto sottolineare il ruolo dell’insegnante di religione. Il Vescovo ha messo al centro del suo intervento il carattere formativo dell’insegnamento della Religione cattolica e ha invitato tutti i presenti a sviluppare verso gli alunni un rapporto educativo, ricco di amicizia e di dialogo, tale da suscitare nel più ampio numero di alunni, anche non esplicitamente credenti, l’interesse e l’attenzione per una disciplina che sorregge e motiva la loro ricerca appassionata della verità. Anche la nuova direttrice dell’Ufficio scuola diocesano, Maria Elena Tagliaboschi, ha esordito in questo suo primo incontro in modo eccellente, mettendo subito in evidenza i punti di forza dell’IRC, e quindi: l’insegnamento della religione cattolica per l’educazione della persona; il docente di religione uomo di fede; l’idoneità e il rapporto con la Chiesa; la vocazione a cui è chiamato a rispondere. Proprio a riguardo di quest’ultimo punto è stato sottolineato che ogni docente deve avere una forte carica di motivazione interiore, di passione educativa con cui svolgere il proprio compito nella scuola, perché questa incide molto sull’insegnamento. Gli alunni hanno diritto (visto che si sono avvalsi della Religione cattolica) di riscontrare nell’insegnante una personalità credente che suscita interesse per quello che insegna, grazie anche alla coerenza della sua vita. Molto bella è stata anche la conclusione, con la preghiera della Madonna del Silenzio, a cui è stato chiesto il dono della grazia, la forza di una sincera conversione e di una vocazione stabile. Quello del 27 settembre è stato un incontro veramente ricco di buoni presupposti e di consigli da mettere subito in pratica. di Emanuela Sabellico
L’Ostia Incarnata di Alatri nella Repubblica Ceca
Il miracolo dell’Ostia incarnata di Alatri arriva anche nella Repubblica Ceca e più precisamente a Ceska Lipa, una cittadina capoluogo della regione omonima nel distretto di Liberec, vicino Praga. Qui si sono recati, per l’Erasmus, 8 studenti dell’Istituto di istruzione superiore di Alatri, accompagnati dai docentiEmanuela Sabellico (nella foto, durante l’illustrazione del miracolo) e Matteo Pagliarella. Proprio la Sabellico, nelle varie presentazioni delle ricchezze e delle bellezze della città di Alatri e della Ciociaria tutta fatte ai colleghi e agli studenti di Ceska Lipa, ha inserito anche una dettagliata spiegazione del miracolo dell’Ostia incarnata, riscuotendo grande interesse anche in un uditorio marcatamente ateo. Tra l’altro, sempre nell’ambito di questi scambi internazionali dell’Erasmus, il prossimo anno una delegazione della Repubblica Ceca sarà ad Alatri per ricambiare la visita e, tra le varie tappe, ci sarà anche quella nella Concattedrale, dove viene custodita l’Ostia incarnata.
Bandi Concorsi Straordinari IRC
Pubblichiamo i bandi relativi alla Procedura concorsuale straordinaria riservata agli insegnanti di religione cattolica nella scuola dell’infanzia-primaria e secondaria di I e II grado ai sensi del comma 2 dell’art.1-bis del decreto-legge 29 ottobre 2019, n.126, convertito con modificazioni dalla legge 20 dicembre 2019, n. 159. Inoltre, si allega il modulo per la domanda di Certificazione d’idoneità all’IRC ai soli fini della partecipazione al concorso per l’accesso ai ruoli, da presentare presso l’ufficio scuola diocesano. COME PRESENTARE LA DOMANDA PER IL CONCORSO L’istanza di partecipazione al concorso si potrà presentare unicamente in modalità telematica, attraverso il Portale Unico del reclutamento, (raggiungibile all’indirizzo www.inpa.gov.it.). Per accedere alla compilazione dell’istanza occorre essere in possesso delle credenziali del Sistema Pubblico di identità digitale (SPID) o di quelle della Carta di Identità Elettronica (CIE). Inoltre, occorre essere abilitati al servizio “Istanze on line”. Il servizio è eventualmente raggiungibile anche attraverso l’applicazione “Piattaforma Concorsi e Procedure selettive”, collegandosi all’indirizzo www.miur.gov.it, attraverso il percorso “Argomenti e Servizi > Servizi > lettera P > Piattaforma Concorsi e Procedure selettive, vai al servizio”. Le istanze presentate con modalità diverse non saranno prese in considerazione. Per la partecipazione alla procedura concorsuale è dovuto il pagamento di un contributo pari ad euro cinquanta (€ 50,00).Il pagamento deve essere effettuato sulla base del bollettino emesso dal sistema “Pago In Rete”, il cui link sarà reso disponibile all’interno della “Piattaforma concorsi e procedure selettive” nella sezione dedicata all’istanza o a cui il candidato potrà accedere dall’indirizzo https://pagoinrete.pubblica.istruzione.it/Pars2Client-user/. L’avvenuto pagamento deve essere dichiarato nell’istanza, cui va allegata, a pena di esclusione, la ricevuta di pagamento.È onere del candidato verificarne la correttezza di tutti i dati inseriti prima di effettuare il pagamento e prima di inviare la domanda. Allegati Procedura concorsuale straordinaria Infanzia-Primaria Procedura concorsuale straordinaria Secondaria I-II grado Domanda Certificato idoneità Concorsuale
Vico-Guarcino: concluso il Progetto Punto Gioia
Nei giorni scorsi si è concluso il Progetto Punto Gioia che, come riferisce Benedetta Ricci che ne è la responsabile per Nuovi Orizzonti, mira ad interventi di prevenzione e contrasto della povertà educativa per i giovani delle province di Frosinone e Latina. In particolare, questo progetto propone percorsi di prevenzione rispetto al tema delle dipendenze, toccando varie tematiche come la consapevolezza e la alfabetizzazione emotiva, la conoscenza di sé e l’ascolto. Al progetto, del tutto gratuito, ha aderito l’Istituto comprensivo di Guarcino, ed in modo particolare le classi terze di Vico nel Lazio e di Guarcino. Il progetto è nato all’interno dell’ora di religione cattolica, con il prof. Gabriele Ritarossi e supportato dal dirigente scolastico Antonella Sorge. I 6 incontri, che si sono tenuti in orario curricolare (il martedì a Guarcino e il venerdì a Vico), hanno dato ai ragazzi l’opportunità di riflettere sui temi sopra indicati, attraverso delle lezioni esperienziali, così da consentire ai ragazzi di confrontarsi, aprirsi e perfino commuoversi fino alle lacrime attorno a parole come libertà, paura, coraggio, ferite, dipendenza, affettività. E’ Martina Vinci, della classe 3 di Vico, a raccontare l’esperienza vissuta in classe: “Gli incontri lezione che abbiamo fatto con la comunità nuovi orizzonti penso che siano stati utili non solo dal punto di vista scolastico. Sono stati belli perché ci hanno consentito di riflettere su delle cose che ci circondano. Per esempio io ho potuto tirare fuori delle cose che mi portavo dentro e che mi stavano succedendo con diverse difficoltà che mi attraversano anche a scuola. Sono stati dei momenti di confronto e di aiuto. Tra le attività che abbiamo svolto mi ha colpito quella sul significato delle dipendenze e del nostre fragilità”.
Gli studenti di Guarcino “a lezione” su eremiti e monaci
Le classi 1^ e 2^ media di Guarcino, accompagnate dai docenti Gabriele Ritarossi, Ennia Rondinara, l’aec Lucia Giorgilli e dalla collaboratrice Giuliana, hanno vissuto una giornata di approfondimento sul monachesimo e gli eremiti. Gli studenti hanno percorso a piedi l’antica strada che da Guarcino fa capo all’Eremo di Sant’Agnello soffermandosi sia a Filette che all’Eremo di San Luca. Qui ad accogliere i ragazzi è stato don Maurizio Mariani, che sta vivendo questa esperienza eremitica. L’occasione è stata anche propizia per approfondire alcune tematiche di educazione civica sulla solidarietà, la cura dell’ambiente, la storia della comunità guarcinese. I ragazzi hanno posto a don Maurizio diverse domande e hanno così conosciuto più da vicino la storia di Sant’Agnello, patrono di Guarcino, e dell’eremo che nel ‘700 ha accolto il monaco. L’occasione di andare a piedi ha poi consentito anche di sperimentare un secondo tema approfondito durante l’ora di Religione e di Storia, ovvero quello dei pellegrinaggi. Così poi don Maurizio Mariani ha raccontato l’incontro con i ragazzi sul suo blog “Nel silenzio”: Questa mattina sono stati ospiti graditi dell’Eremo i ragazzi delle classi Prima e Seconda delle Scuole medie di Guarcino. Accompagnati dal loro professore di Religione, Gabriele Ritarossi – insieme all’insegnante Ennia Rondinara, alla collaboratrice scolastica Giuliana e all’assistente educativa Lucia Giorgilli – hanno compiuto un piccolo pellegrinaggio alla scoperta del patrono Sant’Agnello che si è concluso con un incontro con me, che da qualche settimana abito questo luogo di preghiera e silenzio. Sono stato felice di trascorrere questa mattinata con loro perché stimolato dalle loro domande ho potuto riflettere ancora una volta sul senso del mio stare qui. Al di là del silenzio e della preghiera, un eremo è anche un luogo di ospitalità. Accogliere in semplicità chi sale quassù, offrire un sorriso o un caffè, una parola buona o un ascolto incondizionato, una condivisione di preghiera o il sacramento della riconciliazione, fanno dell’eremo uno spazio di servizio agli uomini e alle donne in cammino nel mondo non tanto diverso da quello di una parrocchia. Questo silenzio, dunque, non è isolamento ma la possibilità di incontrare chiunque al centro del proprio cuore, lì dove abita il Dio che cerchiamo nella preghiera. Tempo fa ascoltavo la testimonianza di don Raffaele, sacerdote eremita sui monti lombardi, il quale individuava quattro caratteristiche della sua vita lassù: silenzio/solitudine, preghiera, lavoro e ospitalità. Oggi i ragazzi di Guarcino mi hanno aiutato a vivere quest’ultima dimensione e a tenere vivo il desiderio di stare qui, con occhi vigili e cuore aperto.
I ragazzi della media di Trivigliano al Centro Caritas “l’altra spesa”
Giovedì 21 marzo gli alunni della classe 2 media di Trivigliano, accompagnati dai docenti Valentina Cardinale, Agostina Agostini e Gabriele Ritarossi, hanno visitato il Centro diocesano Caritas “l’altra spesa “ e vissuto una mattinata di volontariato, sistemando il cibo organizzando gli scaffali dell’emporio e ascoltando l’intervento del direttore Caritas diocesano Piergiorgio Ballini. I ragazzi hanno potuto riflettere sull’importanza della solidarietà e dell’aiuto al prossimo, soprattutto in questo tempo di Quaresima e di carità e considerando che la nostra diocesi, su indicazione del vescovo Ambrogio Spreafico, ha impostato questo periodo forte dell’anno liturgico proprio su una Quaresima di carità. Erano presenti anche alcuni ragazzi del Servizio civile e dell’Unitalsi che si sono uniti in una mattinata di relazioni umane e di lavoro. L’iniziativa è stata inserita nel percorso di educazione civica dalle discipline di Lettere e Religione cattolica della scuola. I ragazzi sono stati poi raggiunti anche dal parroco di Trivigliano don Rosario Vitagliano. Al termine della mattinata, Piergiorgio Ballini ha così dichiarato: «Credo che in una società dove si è proiettati verso l’IO, in una società dove i bambini, gli adolescenti sono sempre più attratti da un mondo virtuale e asettico, una delle strade da percorrere insieme sia quello del servizio. Saper alzare lo sguardo verso il prossimo, avere la voglia di sporcarsi le mani e mettersi a disposizione di una società che ha bisogno di attenzione, amore e ascolto. Il servizio nella Caritas fa riscoprire il dono della gratuità … è bello donare senza aspettative… è bello scoprire che il messaggio che il mondo oggi vuole darci, che non si fa niente per niente non sia affatto vero! Grazie alla scuola media di Trivigliano e ai docenti che hanno voluto questa iniziativa creando una relazione e una rete con gli insegnanti e la scuola che è importante costruire. Giovedì è stato fatto il primo passo». Nelle foto, alcuni momenti della giornata
La montagna: dove Dio e l’uomo si incontrano
In quasi tutte le religioni la presenza delle montagne, come luogo di incontro fra Dio e l’uomo, diventa un simbolo. Le montagne nella Bibbia sono i luoghi scelti da Dio per manifestarsi. Vi è il monte Moria verso il quale Abramo sale con Isacco per offrirlo a Dio e dove incontra Dio che non vuole sacrifici umani. Mosè sale sul Sinai-Oreb ritenuti, per eccellenza, monti della rivelazione e incontra Dio. C’è quindi, e da sempre, un legame stretto tra la montagna, Dio e l’uomo. La montagna è un luogo dove si può trovare in silenzio e in preghiera un dialogo con Dio, avvicinandosi a Lui. La purezza del luogo, la natura incontaminata e i profumi del bosco ci liberano dai pensieri pesanti e negativi e ci danno sollievo per poter continuare la vita di tutti i giorni. Vivendo questa dimensione si possono imparare tante cose, il rispetto per il creato, tanto a cuore a papa Francesco e tema della sua enciclica ‶Laudato si’″, per gli animali, per la vita. Nel 2002 le Nazioni Unite hanno proclamato la “Giornata internazionale della montagna” e da allora ogni 11 dicembre la si festeggia, anche come preziosa occasione per riflettere sulla responsabilità che hanno gli uomini per tutelarla. La montagna regala esperienze uniche ed irrepetibili, si impara che ogni salita, semplice o complicata che sia, ha dentro di sé delle emozioni. La persona riscopre sé stessa anche nella forma più estrema; riscopre quella solitudine che aiuta a fortificare l’anima ed è un modo per guardarsi dentro. La montagna ci trasforma, ci aiuta a vivere e ad essere migliori ed è per questo che ha tutta questa magnificenza e contiene così tanti valori. Nella sua nudità ogni montagna ha tanto da dire…: insomma, è il luogo dove l’uomo si ritrova davanti al Signore. Salire in cima diventa allora la metafora dell’ascesi interiore che ognuno è chiamato a compiere. Raggiungere una vetta dopo grande fatica è un’esperienza liberante; ammirare il panorama dall’alto aiuta anche ad apprezzare la quotidianità e ad ammirare quella bellezza che tante volte dal basso non è nemmeno intuibile. Nel nostro territorio ci sono montagne che si ergono, maestose come la Monna, la Rotonaria, il Viglio, il Cotento e tante altre che, come grandi fari, ci ricordano che, pur essendo mute, ci parlano continuamente. E torna in mente quanto disse San Giovanni Paolo II: la montagna è “la via della contemplazione, non solo come strada maestra per fare esperienza del Mistero, ma anche quale condizione per umanizzare la nostra vita e i reciproci rapporti”. E non a caso il santo pontefice polacco più volte amò ritirarsi sulle nostre montagne, da quelle del santuario della Santissima Trinità a quelle attorno a Piglio. Emanuela Sabellico
Gli studenti della “Danti” di Tecchiena all’udienza del Papa
Una giornata indimenticabile quella vissuta mercoledì 13 marzo da decine di ragazzi della scuola media “Egnazio Danti” di Tecchiena che hanno partecipato all’udienza di papa Francesco. Nello specifico, sono stati coinvolti gli studenti delle 2A,2B,2C,2D, 2E. Ad accompagnarli la dirigente scolastica Raffaella Carrubba, con una delegazione del personale ATA e servizi generali amministrativi dell’istituto, unitamente ai docenti Marica Campoli, Mauro Bottini, Marco Evangelisti, Patrizia Rapone, Sonia Coratti, Federica Raponi, Silvana Lormini e Gabriele Ritarossi, questi ultimi due docenti di religione cattolica. La partecipazione all’udienza del papa da parte della scuola di Tecchiena è stata una occasione importante di crescita e di conoscenza per una esperienza unica nel suo genere, quale per l’appunto quella dell’incontro con il Pontefice, che ha consentito agli alunni di incontrare anche altre scolaresche e molte persone provenienti da diverse parti del mondo (Francia, Spagna, Germania, Stati Uniti), ma anche di scoprire un po’ più da vicino piazza san Pietro e la Città del Vaticano. La partecipazione all’udienza tra l’altro è capitata in un giorno davvero ricco di significati: undicesimo anniversario della elezione di papa Francesco al soglio pontificio e anniversario della Bolla pontificia con la quale papa Gregorio IX inviò all’allora vescovo di Alatri la certificazione dell’avvenuto miracolo eucaristico dell’Ostia incarnata, così che 796 anni dopo in qualche modo questo legame tra la città e il pontefice si è rinnovato. Va anche ricordato che il plesso di Tecchiena porta il nome di Egnazio Danti, il vescovo di Alatri che progettò lo studio per l’innalzamento dell’obelisco in piazza San Pietro. Al termine della mattinata, la dirigente scolastica Raffaella Carrubba ha espresso la sua soddisfazione con queste parole: «Gli studenti, insieme a me e ai docenti, hanno partecipato all’udienza papale in un’atmosfera solenne e carica di spiritualità. Ci sono stati momenti di gioia palpabile quando il Papa ha sorriso e benedetto i ragazzi, che hanno immortalato con i propri cellulari quel momento così commovente. Le diverse emozioni si sono avvicendate dentro ognuno di noi, creando un’esperienza unica di connessione spirituale. Esperienza che ricorderemo e che porteremo nel cuore».