Nel silenzio che parla: incontri spirituali al monastero di Alatri

Due meditazioni al giorno per stare con Gesù: è questa la proposta che arriva dalle Benedettine di Alatri che hanno organizzato il ciclo “Incontri spirituali in monastero”, da lunedì 16 a mercoledì 18 giugno, con le stesse monache di clausura che offriranno le meditazioni a quanti vorranno partecipare, in maniera assolutamente libera e gratuita. Due meditazioni al giorno, come detto (alle 10.30 e alle 17, con entrata dalla chiesa di Santo Stefano, nel centro di Alatri, adiacente il monastero) su temi spirituali che vanno dalla vita di fede all’incontro con Gesù, dall’importanza della preghiera a quella dell’adorazione. Ma vediamo più nel dettaglio come si articola questa “offerta spirituale” del monastero di Alatri, uno dei tre di clausura della nostra diocesi, assieme a quelli di Anagni e di Carpineto Romano. IL PROGRAMMA DEGLI INCONTRI Lunedì 16 giugno, la meditazione del mattino, alle 10.30, sarà sul tema “L’arte del silenzio. Alla scoperta di una solitudine abitata da Dio”. Nel pomeriggio, alle 17, una monaca tratterà invece l’argomento “La conversione del cuore e il combattimento spirituale”. Martedì 17 giugno, i due temi del mattino e del pomeriggio saranno invece rispettivamente: “Alla Sua presenza. L’importanza della preghiera e dell’Adorazione eucaristica per coltivare la nostra relazione con il Signore” e “La vita cristiana come vita in Cristo. Importanza della partecipazione alla Messa, dei sacramenti, della meditazione della Parola di Dio, ecc). Infine mercoledì 18 giugno, al mattino l’attenzione si concentrerà su “Quando la vita diventa dono. La donazione totale di se”, con vari esempi tratti dalla vita di alcuni santi. Infine, al pomeriggio, questo ciclo di incontri si concluderà proprio con una riflessione conclusiva, con la comunità monastica delle Benedettine dell’Adorazione perpetua che offrirà dei consigli spirituali, spunti e considerazioni per ripartire, per riprendere il cammino quotidiano con uno sguardo nuovo. La partecipazione, come detto, è gratuita e per ulteriori informazioni è possibile consultare la pagina Facebook “Ricerca vocazionale Benedettine Alatri” e qui scrivere anche nei commenti o tramite Messanger, oppure scrivere alla mail: benedettinealatri@gmail.com. Insomma, un’occasione per ritagliarsi, come scrivono ancora le monache nel presentare questa iniziativa, “una piccola pausa nei nostri giorni indaffarati per incontrare Gesù”. E qualche migliore opportunità della pace e delle serenità che un monastero possono offrire. Così come della vicinanza al Signore che le monache sperimentano in ogni ora del giorno, dalla preghiera all’adorazione al lavoro, ben consapevoli delle attese e delle difficoltà che le persone incontrano proprio nella vita di ogni giorno, visto che oramai la clausura non è più uno stare “fuori dal mondo”; e non a caso sono sempre di più le persone che si presentano ai parlatoi del monasteri per incontrare la spiritualità profonda e la saggezza delle monache. Ed ecco che le monache di Alatri si presentano come «una comunità di claustrali, che fa della propria vita una “lode perenne”, che trascorre la giornata tra la preghiera (personale e comunitaria), l’adorazione e il lavoro, che cerca di conformarsi a Cristo e di servirlo nelle sorelle potrebbe sembrare una vita inutile. Ma non è così. La vita di una suora di clausura è una continua preghiera, un continuo restare alla presenza del Signore, un continuo dialogo con il nostro Sposo». Il monastero della Santissima Annunziata da sempre è legato alla città e alla gente di Alatri, affezionata a queste monache, ma anche della diocesi tutta. La comunità che lo abita è quella delle Benedettine dell’Adorazione Perpetua del Santissimo Sacramento, congregazione fondata da Catherine Mectilde de Bar, nata in Francia nel 1614 ed entrata in clausura a 17 anni e che poi coltivò e mise in pratica il proposito di una fondazione di suore con il fine principale dell’adorazione perpetua del Santissimo Sacramento, innestata sulla Regola benedettina. Morì nel 1698, la prima domenica dopo Pasqua. di Igor Traboni
“Se l’amore è amore!”: ad Anagni una super serata per i maturandi

Una super serata per i giovani studenti maturandi si svolgerà ad Anagni martedì 17 giugno (oratorio Pier Giorgio Frassati, ore 19), organizzata dall’Ufficio catechistico diocesano, dalle Suore Adoratrici del Sangue di Cristo, dall’oratorio Pier Giorgio Frassati, dall’Azione Cattolica diocesana e con il patrocinio del Comune di Anagni. “Notte prima degli esami – Se l’amore è amore!” è il titolo della kermesse, ripreso dalla nota canzone di Antonello Venditti, resa ancor più famosa dall’omonimo film, una pellicola che ha 19 anni e quindi coetanea dei nostri giovani maturandi. Un po’ tutti abbiamo cantato quella canzone, con il motivo che poi continua significativamente così: “Ma quanti amici ho intorno…”. Una serata, dunque, anche nel segno dell’amicizia tra giovani, con il programma che prenderà il via alle 19 con gli arrivi dei partecipanti. Alle 20 un momento di preghiera e benedizione delle due penne, che ogni partecipante dovrà portare e che serviranno poi per compiti scritti della maturità; a seguire, un’agape condivisa e un bel momento musicale.
Lo spettacolo su Santa Chiara nel giardino delle Clarisse, ad Anagni

Una location non solo suggestiva ma anche fortemente evocativa per “La leggenda di Chiara”: lo spettacolo teatrale scritto e diretto da Luca Simonelli, ispirato alla vita della santa di Assisi, verrà infatti rappresentato domenica 11 maggio nel giardino dell’eremo di Santa Chiara ad Anagni (via del Parlatorio, con inizio alle 17.30). In scena un cast giovane ma altrettanto appassionato e qualificato, formato da Federica Biscotti, Chiara Casciotta, Michele Compagno, Elisa Finocchio, Alessandro Fontana, Francesca Pofi, Ludovica Pofi, Anna Vari, con movimenti scenici di Sara Carapellotti. Si tratta di un lavoro della Compagnia Cupido, capace di unire recitazione, musica e danza, così da raccontare, attraverso la forma della leggenda popolare, la vita di Chiara d’Assisi. Lo spettacolo è stato rappresentato con successo nelle settimane scorse anche al Teatro comunale di Fiuggi ed è stato selezionato tra i progetti speciali 2025 promossi dal Ministero dello Spettacolo.
Anagni festeggia la Madonna del Buon Consiglio e il Giubileo dei Caracciolini

Fine settimana di eventi per la parrocchia di San Giovanni de Duce di Anagni che, come da tradizione, festeggia la sua patrona: la Madonna del Buon Consiglio. Quest’anno i festeggiamenti assumono una connotazione particolare: sono inseriti nel Giubileo dei Caracciolini, ovvero 300 anni di presenza dei sacerdoti caracciolini presenti stabilmente nella parrocchia di San Giovanni ad Anagni. L’inizio dei festeggiamenti è fissato per giovedì 8 maggio alle 17, con il triduo in onore della Madonna del Buon Consiglio in chiesa, a cura di padre Raffaele Mandolesi, crm, triduo che durerà fino a sabato sempre allo stesso orario. Sempre l’8 maggio, alle 19, si svolgerà in chiesa l’oratorio dei bambini del catechismo, con una rappresentazione teatrale. Inoltre, tutti i giorni ci sarà la celebrazione eucaristica alle ore 18.00. Sabato 10 maggio dopo la celebrazione delle 18, si terrà la tradizionale processione per le vie della città, accompagnata dalla banda musicale dell’Associazione Musicale Anagnina diretta dal Maestro Roberto Mattioli. Domenica 11 maggio, la celebrazione si svolgerà in chiesa alle ore 10.30, e successivamente all’aperto, in piazza Dante, alle ore 18.30 , presieduta dal vescovo di Anagni-Alatri e Frosinone-Veroli-Ferentino monsignor Ambrogio Spreafico. Di pari passo il programma civile: venerdì 9 maggio spettacolo teatrale comico del TRIO SPA alle ore 21.00 in piazza Dante, sabato 10 maggio alla stessa ora serata danzante a cura della scuola “Arte del Movimento” di Eleonora Pirelli in collaborazione con Alain Sosa, ballerino di salsa proveniente da Cuba. Domenica 11 maggio alle ore 21.00, sempre in piazza Dante, spettacolo teatrale della compagnia “Acta est fabula”. Da giovedì sarà disponibile anche la pesca di beneficenza, con premi ed estrazioni anche per i più piccoli. Nelle serate degli spettacoli sarà, invece, disponibile uno stand gastronomico con primi, panini e bibite a cura della parrocchia. Anche quest’anno la parrocchia di San Giovanni si mostra attiva nella sua missione pastorale, grazie al supporto del parroco padre Florent Kasai, crm.
Gli esercizi spirituali di Quaresima dell’Azione Cattolica

Dal 28 al 30 marzo 2025, nell’accogliente casa delle suore Francescana di Cave (Roma), si sono tenuti gli esercizi spirituali dell’Azione Cattolica diocesana, guidati da don Pasquale Bua, sacerdote della diocesi di Latina e docente e già direttore dell’Istituto Teologico Leoniano di Anagni. Il consueto appuntamento quaresimale per aderenti e simpatizzanti ha visto insieme laici, laiche, il diacono Vincenzo Pesoli e suore nella varietà di carismi che tanto bella fanno la Chiesa. Un percorso dello Spirito meditando la Parola di Dio scelta sulla base degli orientamenti triennali dell’AC “Date loro voi stessi da mangiare” (Mt.14,13-21). Più numerosi dello scorso anno i partecipanti, provenienti da diverse realtà della diocesi, che si sono allontanati dalle loro comunità affinché al loro ritorno potessero testimoniare i frutti spirituali ricevuti. Questo il messaggio che vorremmo arrivasse a tutti voi, affinché l’esperienza vissuta da alcuni possa parlare alla vita di molti, suscitando oggi stesso la necessità di una riforma di vita orientata alla realizzazione della volontà di Dio per ognuno di noi. Dopo uno screening spirituale per fare il punto sulla propria situazione e per preparare il terreno alla semina, le meditazioni proposte da don Pasquale, hanno avuto come filo conduttore quello dell’esplorazione delle scene in cui Gesù è a tavola, anticipazione del banchetto eucaristico dell’ultima cena, un banchetto che è sempre esperienza di misericordia, di un Dio che vuole sedere a tavola con noi per condividere la nostra vita e renderci simili a lui. Gli spunti proposti sono sempre stati orientati ad una riflessione ecclesiale personale e comunitaria, come comunità parrocchiale e di associazione di AC. Lc 5,1-11 – La pesca miracolosa. Essere pescatori di uomini, questa è la chiamata del cristiano! Gesù vuole che si vada a cercare chi è nella morte a causa delle proprie scelte e miserie per riportarlo alla vita attraverso la sua Parola non solo sentita con l’orecchio, ma ascoltata con la mente, fatta scendere nel cuore e tramutata in azione. Far vivere chi abbiamo intorno, seminare vita incarnando la chiesa sognata da Papa Francesco in Evangelii Gaudium, una Chiesa presa più dall’ansia missionaria di raggiungere tutti che dalla conservazione delle istituzioni. Chiediamoci cosa possiamo lasciare della vecchia vita per fare spazio all’uomo nuovo? Cosa ci trattiene a riva? Mt 14, 13-21 – La prima moltiplicazione dei pani. Non date solo qualcosa di voi, ma tutto ciò che siete! La logica del donare e condividere impegnandosi in prima persona: quando questo viene sottoposto alla benedizione di Dio avviene una trasformazione che porta ad una moltiplicazione, a sfamare tutti e ad avere anche un avanzo. Cosa possiamo fare per diventare Chiesa e associazione dei cinque pani e dei due pesci? Passare dalla fame alla sazietà, il poco condiviso e benedetto sazia l’altro. In che modo ciascuno è chiamato a vedere cosa abbiamo e a condividerlo con gli altri come Chiesa e come AC? Come la comunità parrocchiale può condividere il suo poco sfamando chi c’è intorno? Lc 19,1-10 – Zaccheo. “Oggi la salvezza è entrata in questa casa…”! Il racconto di una riconciliazione, il passaggio da un uomo vecchio ad un uomo nuovo. Occorre vincere gli ostacoli che si contrappongono a questa conversione: la folla dei lontani dalla fede che allontana e divide da Cristo (diversa da una comunità cristiana che aiuta nel cammino di fede); la piccolezza spirituale e l’attaccamento alle cose materiali che ci allontana come zavorra dai livelli più alti in cui abita il Signore. Decidiamo oggi qualche passo da compiere per conformare maggiormente la nostra vita alla volontà di Dio? Intraprendiamo una riforma di vita in quella direzione? Lc 22, 24-27 – Chi è il più grande. Dobbiamo essere maggiordomi del Signore che è il padrone della casa! Quante discussioni e quante divisioni abitano le nostre comunità parrocchiali e le nostre associazioni per il dilagare della logica del più grande e della superbia. Gesù propone la contrapposizione tra chi signoreggia (Kyrios) e chi serve (Diaconos), richiamando per la Chiesa l’immagine della piramide rovesciata in cui più si sale più si deve essere il servitore di tutti. La Diaconia, ovvero il servizio, è caratteristica di ogni battezzato non solo di chi esercita lo specifico ministero, perché è servendo in piedi che si esercita la propria autorità e non sedendo al tavolo. Come esercitiamo la nostra autorità nel servizio ecclesiale che stiamo vivendo, servendo o sedendo? 1 Corinzi 11,17-34 – Il Pasto del Signore. Quante Eucaristie sprecate!Paolo rimprovera i Corinzi per le loro riunioni domenicali dove, oltre a condividere la cena, si consuma anche quella eucaristica, ma senza comunione tra ricchi e poveri. Anche noi molte volte ci accostiamo all’Eucarestia in comunità divise, dimenticando che ogni volta che si umilia l’altro si getta disprezzo sulla chiesa di Dio. Celebrare il memoriale di Colui che si è dato tutto per noi, non significa solamente ripetere un gesto, ma ripetere quello stile del dono totale di sé. Paolo ci dice che diventiamo un solo corpo, un “corpo ecclesiale”, una comunità. E come il pane è fatto di tanti grani e il vino di molti acini, nell’Eucaristia dovremmo diventare un solo corpo e la mancanza di fraternità ci rende indegni di mangiare il corpo eucaristico. L’Amen che diciamo dopo aver preso il corpo di Cristo alla Comunione è il simbolo dell’unità, significa dire: “Si, voglio essere membro di questo corpo vivendo in comunione con questi fratelli e sorelle”. Dall’Eucaristia domenicale dovrebbe scaturire un nuovo senso di fraternità e comunità per essere degni imitatori di Cristo nella nostra vita. Riconosciamo il corpo di Cristo anche nei fratelli e sorelle che ci hanno offeso? Ci aspettiamo gli uni gli altri nelle nostre eucaristie perché chi ama aspetta? Sollecitiamo e rispettiamo il passo degli altri nelle nostre comunità? Noi di AC dobbiamo assumere di più l’aspetto dell’offerta di noi stessi altrimenti saremo come chi beve e mangia indegnamente. Ci avviamo verso la settimana Santa: l’Azione Cattolica augura a tutti un fruttuoso cammino verso la Pasqua di rinnovamento della propria vita e di tutte le nostre comunità parrocchiali. a cura della Presidenza diocesana di Azione
Le Cistercensi celebrano i 350 anni della nascita della fondatrice madre De Angelis

Le suore Cistercensi della Carità, ordine religioso che ha casa madre ad Anagni, celebrano i 350 anni della nascita della Serva di Dio madre Claudia De Angelis della Croce fondatrice della congregazione. Dopo il triduo dal 2 al 4 aprile, sabato 5 aprile (giorno della nascita) celebrazione eucaristica alle 18 e, a seguire, un concerto a Palazzo Bonifacio, nel giardino-roseto dedicato proprio a madre Claudia. Nella locandina il programma completo delle celebrazioni.
Arte, fede e speranza: la monaca che dipinge per aiutare il suo monastero di clausura

Tele, tempere e pennelli dietro le grate della clausura, per dare lode al Signore attraverso l’esplosione dei colori e il richiamo al Creato, ma anche per aiutare le 27 consorelle di un monastero dove, per grazia, le vocazioni fioriscono, ma la cui pur necessaria conduzione economica non è delle più semplici. Eccola qui suor Maria Vittoria Giannicchi, monaca clarissa del monastero di Santa Chiara ad Anagni, 44 anni incastonati in un perenne contagioso sorriso e in una simpatica parlantina che ogni tanto richiama la sua origine ciociara: nata a Frosinone dove ha poi compiuto gli studi liceali, da una famiglia di Ceprano dove ha vissuto, prima di entrare in monastero a Ferentino e quindi, dopo la chiusura di questo, ad Anagni. E prima, una giovane vita dalle mille esperienze, anche lontano dalla Chiesa. La “monaca scrittrice”, l’abbiamo definita in un precedente articolo, ricordando per l’appunto i libri che scrive e che hanno spesso trovato il favore dei lettori, ma ora dobbiamo aggiungere la dicitura di “monaca pittrice”, anche se per suor Maria Vittoria questa non è una novità, come lei stessa racconta, ricordando gli inizi dei classici disegnini a casa a 3 anni, quando però le altre bambine preferivano le bambole, e quindi la pittura affrontata seriamente già a 15 anni «ho imparato a dipingere ad olio, con le lezioni private, dal maestro d’arte, il pittore figlio d’arte, Vincenzo Pennestrì. All’epoca, inoltre, frequentavo a Frosinone il Liceo scientifico, indirizzo Brocca, e quindi con delle ore dedicate all’Arte. Ho iniziato anche a fare delle mostre, personali e collettive; ricordo la prima che è stata “Primavera in arte” a Ceprano. Poi tante a Roma, Frosinone, Fondi, Ceccano: più di 40, prima di entrare in monastero! Facevo soprattutto figurativo, ma più in avanti ho preferito una linea pop, con opere sempre con molta luce. Anche i miei studi, dopo il liceo, hanno seguito la strada artistica, visto che mi sono laureata in architettura e, volendo, potrei anche insegnare nelle scuole. Intanto affinavo la mia pittura, proprio grazie anche agli studi». Una volta entrata in monastero, a Ferentino, la passione non è venuta meno «e devo ringraziare la mia madre superiora di allora, suor Amata, che mi vide fare dei disegni un po’ sul genere astratto e mi disse: ma allora, perché non riprendi a dipingere dei quadri? Detto, fatto: mi comprò tele e tempere e iniziò la mia fase artistica dedicata per l’appunto all’astratto, con una esposizione permanente nel parlatorio di Ferentino. I ricavati delle vendite dei quadri erano destinati alla Comunità di Sant’Egidio, per la costruzione di scuole nel Mozambico». Una volta ad Anagni, suor Maria Vittoria ha continuato a dipingere ma… in privato «anche se qualcuno ogni tanto mi ha chiesto delle opere su commissione, in particolare alcuni quadri sulla maternità di Maria con il Bambino, che ho eseguito in stile figurativo, più moderno. Ma adesso, come detto, ho deciso di ricominciare a dipingere per vendere le mie opere e aiutare così il monastero. Qui siamo in 28, con diverse consorelle giovani provenienti soprattutto dall’America centrale, le necessità sono tante e contiamo sulla generosità dei lettori per fare un’opera di bene». Le nuove opere cui questa giovane monaca si sta dedicando riguardano soprattutto la bellezza del Creato e i racconti biblici: «Sì, i miei temi prendono spunto dai racconti biblici, come “L’ultima cena” che ho realizzato di recente, e vogliono aiutare a riflettere sul Creato che ci circonda, dall’acqua al fuoco alle stagioni, il tutto anche con quella visuale francescana che qui come Clarisse abbiamo ovviamente molto a cuore»– Tra l’altro, suor Maria Vittoria ha fondato e segue anche il gruppo di preghiera francescano “Pace e bene”, tra le mille attività di questa religiosa che qualche volta si può incrociare tra le strade di Anagni perché è la monaca che ha il permesso di andare all’esterno per le varie commissioni o incombenze del monastero e della comunità, dal pagamento delle bollette alle questioni sanitarie. Ma allora, come possiamo aiutare le monache di Anagni e impreziosire le pareti di casa di un dipinto di suor Maria Vittoria? Si può telefonare allo 0775/727670 e fissare un appuntamento, oppure mandare un messaggio whatsapp o sms al 3792660979 (suor Maria Chiara Cristiana) e intanto visitare e intanto dare un’occhiata al sito https://atelierartevittoria.blogspot.com/ di Igor Traboni
“Stringiti sempre al cuore con forza!”: i giovani nel segno di Santa Maria De Mattias

Venerdì 7 marzo si è tenuto ad Anagni, nel palazzo Bonifacio VIII, un incontro di spiritualità per giovani dal tema “Stringiti sempre al cuore con forza”. L’evento è stato organizzato dalle Suore Adoratrici del Sangue di Cristo con la stretta collaborazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue, delle Suore Cistercensi della Carità, dell’Azione Cattolica diocesana, dell’Ufficio catechistico diocesano e della Pastorale giovanile diocesana. L’articolazione dell’evento di spiritualità ha previso tre momenti significativi:… Un momento formativo, dove circa una novantina di giovani hanno riflettuto sull’importanza di mettere in armonia “Intelligenza” e “Cuore”, spronati dalla testimonianza di due donne: Maria Maddalena e S. Maria De Mattias, due donne che senza esitazione hanno amato, sofferto, sperato e gioito intensamente per il loro Signore. I giovani, grazie al confronto con queste due donne, sono potuti entrare in loro stessi e individuare quelle difficoltà interiori che non permettono loro di vivere in modo autentico. Il momento formativo è stato introdotto da una splendida coreografia sul canto di Gio Evan, “Susy”, fatto da una giovane partecipante all’incontro … ci ha fatto sentire veramente il “cuore”. Un momento di agape fraterna e di animazione con il quale si è condiviso la gioia dello stare insieme. L’animazione è stata fatta dalla band “Collasso spazio temporale”, giovani al loro primo concerto, la loro emozione ha coinvolto tutti i partecipanti. Un momento conclusivo di preghiera nel chiostro del monastero delle Suore Cistercensi della Carità. I giovani sono stati invitati a fare silenzio interiore per sperimentare “il proprio cuore nel cuore di Dio”. È stato veramente un momento nel quale si è potuti entrare in contatto con il Signore della vita nella “profondità” del cuore di ciascuno. Un grazie sentito a tutti coloro che ci hanno aiutato nel rendere questo evento “unico”! Suor Cleopatra Subiaco, ASC
“Lectio divina” con le monache di Alatri

Il coro monastico della chiesa di Santo Stefano ad Alatri, adiacente al monastero di clausura delle Benedettine dell’Adorazione perpetua del Santissimo Sacramento, ogni lunedì ospita una lectio divina, alle 17, tenuta da don Edoardo Pomponi. Una iniziativa, questa delle religiose e di don Pomponi, partita lunedì 17 febbraio e che vuole porre i riflettori della riflessione e dell’approfondimento sulle letture della domenica successiva. La Lectio divina, spiegano più nel dettaglio le monache benedettine, è infatti un modo tradizionale di pregare le sacre scritture, sviluppato e praticato dai primi monaci. E’ un modo molto semplice di pregare, che permette alla Parola di Dio di penetrare i cuori e crescere in una relazione intima con il Signore. Si legge la Parola, che ci porta all’amore di Dio e trasforma la nostra vita. Ma la partecipazione a questa iniziativa può anche costituire un modo per esprimere un’ulteriore vicinanza alle monache del monastero di Alatri, da sempre nel cuore dei fedeli della città e del circondario, la cui vocazione discende dai fondatori san Benedetto da Norcia e madre Mectilde de Bar. I momenti “più belli e intensi della nostra vita – come le claustrali scrivono nel loro sito www.benedettineadorazionealatri.it – sono la preghiera e l’adorazione. Una comunità di claustrali, che fa della propria vita una “lode perenne”, che trascorre la giornata tra la preghiera (personale e comunitaria), l’adorazione e il lavoro, che cerca di conformarsi a Cristo e di servirlo nelle sorelle, potrebbe sembrare una vita inutile. Ma non è così”.