Va benissimo festeggiare, anche come momento di ritrovo e di aggregazione dopo il periodo non certo facile della pandemia, ma la stessa somma in denaro che verrà spesa per cantanti e divertimenti vari, verrà parimenti destinata alle opere di carità parrocchiali per le famiglie bisognose. E’ questa la decisione presa, insieme al consiglio pastorale interparrocchiale, da don Luca Fanfarillo, parroco a Mole Bisleti, Laguccio, Pignano, Sant’Emidio e Basciano, ovvero in quelle comunità nelle campagne tra Alatri e Tecchiena riunite nell’unità pastorale denominata “parrocchie in comunione con Maria”. E anche in queste comunità, come del resto in tutte le parrocchie della diocesi di Anagni-Alatri, si prepara un’estate densa di appuntamenti festivi per i vari patroni delle denominazione delle chiese o per altri festeggiamenti sempre in onore di santi o di dedicazioni alla Madonna. Ma il contesto resta sempre difficile, tra guerre, povertà, criminalità, ecc. Ecco allora che don Fanfarillo esorta così i parrocchiani: «Noi cristiani siamo chiamati a dare risposte significative, a non fermarci, a reagire a tanto male e questo possiamo farlo solo se guardiamo a Gesù, se ci lasciamo trasformare da Lui, se trasformati da Lui saremo capaci di dare risposte significative a tanto male. Tanti si aspettano risposte da noi, non possiamo far finta di niente. Le nostre feste, allora, devono diventare occasione di crescita spirituale, di incontro di fede, di trasformazione interiore e occasione per incontrarsi tra fratelli, abbattendo, dove necessario, il muro di separazione che tante volte abbiamo creato con l’altro».

Quindi, si festeggi pure, ma con misura e senza dimenticare chi è nel bisogno, come argomenta don Luca nel prosieguo della lettera: «Quest’anno, in accordo con il consiglio pastorale interparrocchiale e tutti i comitati, riprenderemo la richiesta di sponsor e offerte alle famiglie, offerte libere dove ognuno contribuisce per quello che può, consapevoli che tali offerte saranno utilizzate per realizzare le nostre feste e per le nostre opere di carità a favore di famiglie meno fortunate di noi; tanto verrà speso per gruppi musicali, fuochi artificiali, luminarie e tanto verrà messo a disposizione della nostra Caritas. E’ un piccolo segno che oggi siamo chiamati a fare, vista la situazione di indigenza che tante famiglie vivono e sono certo i nostri santi patroni saranno onorati da tale scelta».

Igor Traboni

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