L’addio a Nicolò, angelo in Paradiso

Con quel cappello di paglia forse appena un po’ troppo grande per i suoi 8 anni, ad incorniciare un viso simpatico che a prima vista richiamava subito il Remì dei cartoni animati (e “dolce Remì” non a caso ripeteva la sigla del cartoon), Nicolò era stato la mascotte del Grest che per una settimana aveva frequentato presso la parrocchia di Mole Bisleti, pochi giorni prima della sua morte. Una morte avvenuta il 15 luglio scorso e le cui cause verranno accertate dall’autopsia eseguita dopo la denuncia presentata dai genitori, a sottolineare come il loro bambino, arrivato in ospedale a Frosinone per una crisi respiratoria e risultato positivo al Covid, non fosse stato trasferito in un ospedale più attrezzato per la mancanza di un’ambulanza. Circostanze che hanno indotto la Procura ad aprire un’inchiesta, con otto tra medici e infermieri iscritti al registro degli indagati. Ma mentre la Giustizia farà il suo corso, ai genitori, alla sorellina, ai nonni di Nicolò resta – o almeno speriamo sia così – la consolazione dello straordinario affetto della comunità di Mole, ad iniziare dalla veglia di preghiera che il parroco don Luca Fanfarillo ha organizzato lunedì scorso; una preghiera ripetuta anche nelle ore precedenti al funerale, quando migliaia di persone si sono ritrovate in chiesa e nel piazzale antistante, ad iniziare dai compagni di scuola che avrebbero accompagnato Nicolò in quarta elementare, dai bambini e dagli animatori del Grest con le loro magliette colorate e i palloncini fatti volare in cielo. In quel Cielo dove ora il piccolo angelo Nicolò, come lo ha descritto don Luca, starà correndo con il suo cappello di paglia forse appena un po’ troppo grande. Igor Traboni

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