Chiesa della Madonna delle Grazie o Sant’Antonio Abate (Vico nel Lazio)

Chiesa della Madonna delle Grazie o Sant’Antonio Abate
Edificio a navata unica risalente ai secoli XIV-XV, ampliata in chiesa nel XVI secolo. La chiesa sviluppa una Edicola o Cona contenente l’affresco della Madonna col Bambino, opera rinascimentale precedente l’attuale chiesa. La Cona è da individuarsi nell’altare Maggiore, mentre l’abitazione del Romito è la piccola Sacrestia retrostante.
Nelle pareti laterali, due altari in stucco del secolo XVI fine- XVII ornati di affreschi entro i pennacchi triangolari dell’arcone sovrastante che contenevano sicuramente due tele come si rileva dagli incassi e dall’atteggiamento degli angeli stessi.
Gli angeli sono di artista manierista o primo Barocco dello stesso tipo di quelli circostanti l’altare maggiore che però all’interno dell’antica edicola contiene l’affresco Mariano di fattura primo rinascimentale, forse di scuola Umbra del tardo quattrocento; opera probabile dei Torresani? Presenti anche nella chiesa di Sant’Agostino in Nami.
I dipinti barocchi sono dell’ambiente artistico del Cavalier D’Arpino come dimostra il confronto del palazzo vescovile di Alatri-Cattedrale di San Paolo.
Il Cavalier D’Arpino è uno dei più importanti artisti del primo barocco romano.
L’ antico altare maggiore era circondato da quattro colonne in legno su basamenti in pietra, tutt’oggi esistenti che formavano un baldacchino citato nelle sacre visite del XVII secolo.
Sant’Antonio Abate titolare della Confraternita che officia la chiesa è un santo monaco orientale che tutela l’agricoltura e gli animali.
La sua bella statua entro macchina processionale della fine dell’800 è conservata in una nicchia.