Lo spettacolo su Santa Chiara nel giardino delle Clarisse, ad Anagni

Una location non solo suggestiva ma anche fortemente evocativa per “La leggenda di Chiara”: lo spettacolo teatrale scritto e diretto da Luca Simonelli, ispirato alla vita della santa di Assisi, verrà infatti rappresentato domenica 11 maggio nel giardino dell’eremo di Santa Chiara ad Anagni (via del Parlatorio, con inizio alle 17.30). In scena un cast giovane ma altrettanto appassionato e qualificato, formato da Federica Biscotti, Chiara Casciotta, Michele Compagno, Elisa Finocchio, Alessandro Fontana, Francesca Pofi, Ludovica Pofi, Anna Vari, con movimenti scenici di Sara Carapellotti. Si tratta di un lavoro della Compagnia Cupido, capace di unire recitazione, musica e danza, così da raccontare, attraverso la forma della leggenda popolare, la vita di Chiara d’Assisi. Lo spettacolo è stato rappresentato con successo nelle settimane scorse anche al Teatro comunale di Fiuggi ed è stato selezionato tra i progetti speciali 2025 promossi dal Ministero dello Spettacolo.
Arte, fede e speranza: la monaca che dipinge per aiutare il suo monastero di clausura

Tele, tempere e pennelli dietro le grate della clausura, per dare lode al Signore attraverso l’esplosione dei colori e il richiamo al Creato, ma anche per aiutare le 27 consorelle di un monastero dove, per grazia, le vocazioni fioriscono, ma la cui pur necessaria conduzione economica non è delle più semplici. Eccola qui suor Maria Vittoria Giannicchi, monaca clarissa del monastero di Santa Chiara ad Anagni, 44 anni incastonati in un perenne contagioso sorriso e in una simpatica parlantina che ogni tanto richiama la sua origine ciociara: nata a Frosinone dove ha poi compiuto gli studi liceali, da una famiglia di Ceprano dove ha vissuto, prima di entrare in monastero a Ferentino e quindi, dopo la chiusura di questo, ad Anagni. E prima, una giovane vita dalle mille esperienze, anche lontano dalla Chiesa. La “monaca scrittrice”, l’abbiamo definita in un precedente articolo, ricordando per l’appunto i libri che scrive e che hanno spesso trovato il favore dei lettori, ma ora dobbiamo aggiungere la dicitura di “monaca pittrice”, anche se per suor Maria Vittoria questa non è una novità, come lei stessa racconta, ricordando gli inizi dei classici disegnini a casa a 3 anni, quando però le altre bambine preferivano le bambole, e quindi la pittura affrontata seriamente già a 15 anni «ho imparato a dipingere ad olio, con le lezioni private, dal maestro d’arte, il pittore figlio d’arte, Vincenzo Pennestrì. All’epoca, inoltre, frequentavo a Frosinone il Liceo scientifico, indirizzo Brocca, e quindi con delle ore dedicate all’Arte. Ho iniziato anche a fare delle mostre, personali e collettive; ricordo la prima che è stata “Primavera in arte” a Ceprano. Poi tante a Roma, Frosinone, Fondi, Ceccano: più di 40, prima di entrare in monastero! Facevo soprattutto figurativo, ma più in avanti ho preferito una linea pop, con opere sempre con molta luce. Anche i miei studi, dopo il liceo, hanno seguito la strada artistica, visto che mi sono laureata in architettura e, volendo, potrei anche insegnare nelle scuole. Intanto affinavo la mia pittura, proprio grazie anche agli studi». Una volta entrata in monastero, a Ferentino, la passione non è venuta meno «e devo ringraziare la mia madre superiora di allora, suor Amata, che mi vide fare dei disegni un po’ sul genere astratto e mi disse: ma allora, perché non riprendi a dipingere dei quadri? Detto, fatto: mi comprò tele e tempere e iniziò la mia fase artistica dedicata per l’appunto all’astratto, con una esposizione permanente nel parlatorio di Ferentino. I ricavati delle vendite dei quadri erano destinati alla Comunità di Sant’Egidio, per la costruzione di scuole nel Mozambico». Una volta ad Anagni, suor Maria Vittoria ha continuato a dipingere ma… in privato «anche se qualcuno ogni tanto mi ha chiesto delle opere su commissione, in particolare alcuni quadri sulla maternità di Maria con il Bambino, che ho eseguito in stile figurativo, più moderno. Ma adesso, come detto, ho deciso di ricominciare a dipingere per vendere le mie opere e aiutare così il monastero. Qui siamo in 28, con diverse consorelle giovani provenienti soprattutto dall’America centrale, le necessità sono tante e contiamo sulla generosità dei lettori per fare un’opera di bene». Le nuove opere cui questa giovane monaca si sta dedicando riguardano soprattutto la bellezza del Creato e i racconti biblici: «Sì, i miei temi prendono spunto dai racconti biblici, come “L’ultima cena” che ho realizzato di recente, e vogliono aiutare a riflettere sul Creato che ci circonda, dall’acqua al fuoco alle stagioni, il tutto anche con quella visuale francescana che qui come Clarisse abbiamo ovviamente molto a cuore»– Tra l’altro, suor Maria Vittoria ha fondato e segue anche il gruppo di preghiera francescano “Pace e bene”, tra le mille attività di questa religiosa che qualche volta si può incrociare tra le strade di Anagni perché è la monaca che ha il permesso di andare all’esterno per le varie commissioni o incombenze del monastero e della comunità, dal pagamento delle bollette alle questioni sanitarie. Ma allora, come possiamo aiutare le monache di Anagni e impreziosire le pareti di casa di un dipinto di suor Maria Vittoria? Si può telefonare allo 0775/727670 e fissare un appuntamento, oppure mandare un messaggio whatsapp o sms al 3792660979 (suor Maria Chiara Cristiana) e intanto visitare e intanto dare un’occhiata al sito https://atelierartevittoria.blogspot.com/ di Igor Traboni
Suor Vittoria, la monaca-scrittrice del monastero di Anagni

Altro che vita “da recluse” dietro le grate o, peggio ancora, in una accezione dura a morire, una vita “inutile” per la Chiesa e il mondo: le monache di clausura portano avanti, insieme alla fondamentale preghiera, tante attività che le immergono e le proiettano totalmente nel mondo “esterno”. Prendiamo suor Maria Chiara Vittoria Giannicchi: originaria di Ceprano, una giovinezza per sua stessa ammissione un po’ “movimentata”, lontana dalla Chiesa e spesso anche in antitesi con la fede, dopo aver maturato la vocazione, entra nelle Clarisse, prima nel monastero di Ferentino e poi, dopo la chiusura di questo, nel convento di Santa Chiara, ad Anagni. E qui, dietro quelle grate nel cuore della città dei papi, in una comunità ricca di vocazioni soprattutto dall’America centrale, suor Vittoria si dedica con particolare efficacia alla scrittura di libri. L’ultimo è appena uscito, è disponibile sulle piattaforme digitali di vendita e si intitola “Esercizi spirituali: i vizi”, con prefazione di don Francesco Paglia, del clero di Frosinone- Veroli-Ferentino, parroco a Vallecorsa e responsabile diocesano della pastorale vocazionale. In queste pagine, suor Vittoria accompagna e aiuta il lettore ad immergersi negli scritti di san Francesco d’Assisi, alla luce della Sacra Scrittura e del catechismo della Chiesa cattolica. E lo fa scandagliando lo spirito e l’animo umano dagli abissi più profondi dell’io, dove l’orgoglio, definito come “il mostro che gorgoglia”, è il precursore di tutti i vizi. La bussola spirituale di questo libro della collana “Il Tau” è proprio la ricerca di Dio negli aspetti più reconditi del proprio agire, rispetto alla vita e soprattutto alle relazioni con gli altri. Partendo dalla conversione di san Francesco d’Assisi, si passa all’esame accurato dei vizi e delle relative virtù. Ogni vizio è inoltre collegato con una trasgressione di quei dieci comandamenti che forse abbiamo rimosso troppo in fretta, conferendo alla scala dei vizi un andamento vertiginoso verso il degrado morale. La lotta al vizio conduce invece, argomenta l’autrice, alla conquista della virtù. E gli esercizi spirituali risultano una saggia proposta di scelta di testi sacri, accompagnati dai commenti di suor Maria Chiara Vittoria, per un esame di coscienza autentico per quella chiamata alla vita santa che il Signore stesso ci chiede. Ma non è finita qui, perché con un altro libro già uscito, suor Vittoria ci fa entrare già nello spirito del Natale attraverso una delle porte privilegiate: il presepe. E proprio “Pregare con lo Spirito Santo difronte al presepe” è il titolo di un altro libro, pensato da questa monaca clarissa nel cammino dei figli spirituali della famiglia francescana dopo due anni di condivisione nella “Scuola di Preghiera” dove è nato il gruppo di preghiera “Pace e bene”. Un aiuto comunque indicato per tutti coloro che vogliono immergersi nella bellezza dell’ambiente con i personaggi di Betlemme. Un libro di meditazione e di adorazione, in un’evoluzione ricca di spunti e materiali di preghiera. Ci sono molti riferimenti biblici, al catechismo della Chiesa cattolica e alla nascita del presepe a Greccio, fin dai tempi di san Francesco d’Assisi come celebrazione eucaristica. Per ulteriori informazioni e per ordinare i libri si può andare su: clarisseanagni. blogspot.com. di Igor Traboni