Raduno delle corali diocesane. Spreafico: «Il canto coinvolga l’assemblea»
Domenica 17 novembre nella chiesa di Santa Maria Maggiore ad Alatri si è tenuto il 9° raduno diocesano delle corali parrocchiali. A fare gli onori di casa ed esibendosi per primo è stato proprio il coro della chiesa di Santa Maria Maggiore di Alatri, diretto da Antonio D’Alatri e da suo figlio Francesco. Si sono poi succeduti gli altri sei cori partecipanti. Don Bruno Durante, direttore dell’Ufficio liturgico diocesano che ha organizzato il tutto, nella riflessione iniziale ha sottolineato che cantare è un vero e proprio ministero liturgico che si innesta nel dinamismo delle celebrazioni, a servizio dell’assemblea liturgica. Non si tratta dunque di essere professionisti o esecutori perfetti del canto, ma coristi delle celebrazioni liturgiche, chiamati a compiere anche un percorso di crescita spirituale. Le corali hanno eseguito alcuni canti del tempo di Natale davanti ad una platea numerosa e non è mancata la presenza del vescovo Ambrogio Spreafico. Proprio dal vescovo che arrivato l’invito ai cori a a cantare melodie semplici che coinvolgano e facciano cantare tutta l’assemblea. Spreafico ha poi fatto riferimento anche all’inizio dell’anno liturgico e ha quindi auspicato un nuovo inizio per questa nostra umanità, segnata dalla guerra e dalla povertà; un nuovo inizio anche per i cantori che sono chiamati a suscitare nell’assemblea una sempre maggiore partecipazione alle celebrazioni, facendo vivere, proprio attraverso il canto, a tutti i fedeli una liturgia che spinga alla speranza e alla novità di vita per riprendere con vigore la vita quotidiana una volta usciti dall’aula liturgica. Da monsignor Spreafico è poi arrivato l’ulteriore invito alle corali anche a tener conto di aver cura della liturgia e del curare il tutto al meglio, affinché l’assemblea canti nelle celebrazioni. È stato veramente un incontro tra persone che attraverso il canto esprimono la loro fede, gioia e serietà hanno dato voce alla bellezza della preghiera, perché la musica unita al canto è un vero strumento di evangelizzazione che tocca il cuore delle persone, e permette una celebrazione dei sacramenti che fa percepire la bellezza di Cristo, visto che anche attraverso il canto si esprime la lode a Dio. Anche papa Francesco ha più volte sottolineato l’importanza degli animatori dell’assemblea liturgica, insistendo sul fatto che la musica e il canto sono strumento di evangelizzazione nel mondo di oggi. Emanuela Sabellico (nella foto, il coro di Santa Maria Maggiore, Alatri)
Ad Alatri il raduno diocesano delle corali parrocchiali
Chi canta prega due volte, sosteneva sant’Agostino nella massima così riadattata del suo “il cantare è proprio di chi ama”. Ed è esattamente quello che fanno tante corali parrocchiali, non solo animando le liturgie, ma anche per l’appunto aiutando l’assemblea a pregare. Un servizio quanto mai importante, dunque, che la diocesi di Anagni-Alatri mette in ulteriore evidenza con l’appuntamento autunnale del raduno delle corali parrocchiali, che si svolgerà domenica 17 novembre ad Alatri, nella chiesa di Santa Maria Maggiore, con inizio alle 15.30. Una iniziativa giunta alla nona edizione, anche se ci sono stati i comprensibili stop del periodo Covid. Vediamo innanzitutto il novero delle sette corali partecipanti e che arrivano da vari punti della diocesi: parrocchia Santa Maria Maggiore, Alatri; parrocchia Santa Maria Assunta, Torre Cajetani; parrocchia San Paolo in San Giacomo, Anagni; parrocchia San Silvestro, Alatri; coro Regina Pacis, Morolo; parrocchia Santa Teresa, Fiuggi; parrocchia San Valentino, Monte San Marino.Il programma del pomeriggio, curato come sempre dall’Ufficio liturgico diocesano diretto da don Bruno Durante, prevede una riflessione iniziale sul tema: “La spiritualità e l’animazione liturgica del tempo di Natale”, curata da don Francesco Frusone; quindi le sette corali si alterneranno nell’esecuzione di vari brani aventi come tema proprio il tempo di Natale; seguirà la preghiera del Vespro e quindi un momento di fraternità tra i membri delle varie corali. Un programma, come è facile intuire, ispirato quindi proprio a quanto detto all’inizio: il cantare come momento di preghiera e amore. (Ig.Tr.)