Pellegrinaggio a Lourdes: il racconto di una grande esperienza di Fede

Si è svolto dal 25 al 28 luglio il pellegrinaggio a Lourdes realizzato dall’Ufficio della Pastorale giovanile e dall’Ufficio Pellegrinaggi della diocesi di Anagni-Alatri, in collaborazione con Opera Romana Pellegrinaggi, vicariato di Roma, guidato da don Luca Fanfarillo. Il gruppo era composto da persone con età compresa da 3 anni a 90 anni tra cui 6 giovani. Grazie a Bruno Calicchia, direttore dell’Ufficio diocesano pellegrinaggi, condividiamo con piacere l’esperienza del gruppo dei nostri pellegrini attraverso il racconto che segue…: Per far vivere appieno questa esperienza ai partecipanti, a ciascuna giornata è stata dato un significato particolare come spunto per la riflessione comunitaria e personale: – GIORNATA DELL’ACCOGLIENZA E MARIANA: Il pellegrinaggio è iniziato con il saluto alla Vergine, alla grotta delle apparizioni, seguito da un momento di preghiera e riflessione sul messaggio di Lourdes. Profonde le riflessioni di don Luca che ha colto l’occasione per rimarcare che il pellegrinaggio è un modo per riscoprire e consolidare la propria fede. Nel pomeriggio la celebrazione della Messa nella cripta. La giornata si è conclusa con la fiaccolata e la recita del Rosario. – GIORNATA PENITENZIALE: iniziata con la Via Crucis, la Messa e proseguita nel pomeriggio con la Processione Eucaristica. – GIORNATA DELL’IMPEGNO: iniziata con la Messa alla grotta delle apparizioni, il Rosario delle ore 18, sempre alla grotta, e terminata con un momento di preghiera, con i pellegrini riuniti attorno al cero offerto da tutto il gruppo. Questo è stato un momento particolarmente sentito in quanto ognuno ha offerto le intenzioni di preghiere ricevute da parenti e amici, per i malati, per quanti non sono potuti venire, per i vari conflitti e discriminazioni e non è mancata, pertanto, una preghiera comunitaria particolare per la Pace nel mondo e per le popolazioni perseguitate per motivi religiosi. La serata si è conclusa con la deposizione del cero in prossimità della grotta, come segno della nostra presenza, e il “mandato” a ciascuno di portare a casa la gioia provata a Lourdes e  far sì che il pellegrinaggio non resti solo un ricordo. Nel corso delle giornate non sono mancate catechesi e riflessioni a cura di don Luca, anche con il rinnovo delle promesse battesimali durante la visita ai ricordi di Santa Bernadette, senza togliere però lo spazio e il tempo alla preghiera personale. Non ci è stato possibile farlo in gruppo, ma tutti hanno effettuato il “rito dell’acqua” presso le piscine. Dalle testimonianze raccolte, tutti sono stati concordi nel definire Lourdes un luogo fuori dal comune. Per chi vi arriva la prima volta, è forte l’impatto nel vedere l’alto numero di persone malate presenti, spesso sorridenti, che trasmettono serenità d’animo. È un posto in cui si “acquista”, se così si può dire, una marcia in più per affrontare i piccoli o grandi problemi quotidiani. Lourdes è un’esperienza che non può essere raccontata, ma necessita di essere vissuta per poter essere capita.  (Il pellegrinaggio è un breve cammino nel viaggio più lungo che si chiama Vita, ha un inizio e una fine, ma spesso la fine è il suo inizio perché il pellegrinaggio è un seme che germoglia solo una volta tornati a casa. (cit.)