Sul Monte Viglio: insieme, nel nome di Pier Giorgio Frassati

Domenica 6 luglio si è rinnovata l’iniziativa della Festa della Croce, ovvero la salita sul Monte Viglio attraverso il Percorso Frassati nel Lazio, in occasione dell’anniversario della morte di Pier Giorgio Frassati. Promossa dall’Azione Cattolica diocesana di Anagni-Alatri e dal CAI della sezione di Colleferro e sottosezione di Anagni, ha visto la partecipazione anche di rappresentanti delle associazioni diocesane di AC di Palestrina e di Latina e del CAI di Latina, di Palestrina e di Cassino. La giornata è iniziata verso le 8,30 con la partenza dal Valico di Serra Sant’Antonio, dove abbiamo intrapreso il sentiero che attraverso il bosco arriva alla Fonte Moscosa e da dove poi è iniziata la salita verso il Monte Viglio, facendo tappa al Belvedere in corrispondenza della statua di Maria ed arrivando poi ai 2156 metri della vetta ed alla Croce lì situata. Senza trascurare ovviamente il passaggio, per chi se l’è sentita, attraverso il Passo del Gendarme, che ha regalato grande soddisfazione ad alcuni ragazzi della comitiva. Una volta sulla vetta, siamo stati accolti da don Augusto Fagnani, ormai punto di riferimento della Festa, che era arrivato il giorno prima con alcuni amici della parrocchia di San Bruno a Colleferro. Dopo aver atteso l’arrivo degli altri partecipanti, è stata celebrata la Messa, durante la quale don Augusto ha richiamato il significato dell’Eucaristia, ovvero entrare in comunione con Gesù perché cambi il nostro cuore, ed attraverso il nostro cambiamento si possa cambiare gli altri e cambiare il mondo. E che tale cambiamento è stato quello che è avvenuto in Pier Giorgio Frassati, in cui la ricerca della vicinanza con Dio coincideva anche con la salita in montagna, dalla quale però poi si scendeva per portarlo più vicino agli uomini. “Desidero sempre più scalare i monti, guadagnare le punte più ardite. Contemplare in quell’aria pura la grandezza del Creatore” sono state le parole con le quali è stata sottolineata la figura di Piergiorgio, del quale è stata ricordata la canonizzazione del 7 settembre prossimo. E’ proseguita così la tradizione della Festa della Croce iniziata dall’indimenticato Nicola Caruso, continuando a costituire un momento di incontro e di sintesi particolare ed emozionante tra la passione per la montagna e la fede vissuta anche attraverso la ricerca di Dio in questa parte del creato che ci avvicina maggiormente a Lui. di Fulvio Romani Presidente diocesano AC di Palestrina
