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Anagni: l’omelia del vescovo Ambrogio per la festa di San Magno

19 Agosto 2024

Anagni: l’omelia del vescovo Ambrogio per la festa di San Magno

San Magno (Anagni 2024)
Sapienza 3,1-9; Giacomo 1,2-4.12; Matteo 10,28-33

Sorelle e fratelli, ogni anno ci ritroviamo per celebrare la festa del patrono di questa nostra
città, San Magno, vescovo e martire. Ci potremmo chiedere: perché trovarsi qui insieme
attorno all’altare per ascoltare la Parola di Dio e ricevere il pane di vita eterna, l’Eucaristia?
Non basterebbe limitarci a quelle manifestazioni tradizionali a cui partecipano sempre in tanti
e che pur hanno il loro valore? Cari amici, dovremmo ricordare sempre che se si perde
l’origine e il senso delle nostre feste, alla fine non resterà nulla di duraturo e di vero. Questo
vale anche nelle memorie che conserviamo della storia. Se celebri una donna o un uomo, ma
non conosci il valore di quanto hanno detto e fatto, a che serve? La memoria, se non aiuta a
capire il mondo in cui siamo e a cambiarlo, come ha fatto nel suo tempo la persona che si
ricorda, rimane qualcosa di superficiale e anche inutile.
Noi siamo in un mondo dallo sguardo corto, con scarsa visione del futuro, un mondo che
pensa ad arraffare il più possibile quello che trova oggi. Così si pensa spesso al proprio
interesse o a quello dei propri sodali, mentre poco si investe sul bene di tutti, e soprattutto
poco si ragiona con uno sguardo lungo. Così il mondo si popola di egoismi, di solitudini, di
affaristi, di violenza e di guerre. I santi, in modi diversi, hanno scelto di essere custodi e servi
del bene. Ascoltatori non di sé stessi, ma del Vangelo, hanno lottato per il bene, hanno diffuso
amore, hanno difeso i poveri, si sono opposti alle ingiustizie. Erano certi che Dio li avrebbe
sostenuti, accompagnati, e si sono affidati a lui. Come abbiamo ascoltato nel Vangelo,
sapevano che per il Signore la loro vita era preziosa. Sì, sorelle e fratelli, anche noi siamo
preziosi agli occhi di Dio. Lui conta su di noi, su ognuno di noi. Sa che, pur nella fatica e nelle
paure della nostra vita, tutti desideriamo il bene, vorremmo vivere insieme in pace. La
solidarietà che molti cercano di vivere anche in questa città e in questa terra, benedetta da
una lunga storia di fede e di una cultura radicata nella fede è un segno di questo desiderio. La
bellezza della nostra cattedrale ne è un esempio fra tanti. Essa custodisce una lunga storia di
fede, che è diventata cultura anche in tempi difficili e che oggi ci deve guidare a cercare
sempre il bene.
San Magno, vescovo e martire, vorrebbe che tutti fossimo donne e uomini che si prendono
cura degli altri, che sanno comunicare lo spirito del Vangelo con la parola, l’esempio, l’amore
per tutti, a partire da chi soffre ed è escluso. Tutti hanno bisogno di amore! Ma non aspettiamo
sempre di riceverlo, non pretendiamo che siano gli altri a darcelo. Vuoi essere felice? Impara a dare amore, attenzione, impara a prenderti cura di qualcuno, un anziano, una persona che ha
bisogno di essere semplicemente ascoltata, considerata, un ragazzo o un giovane che non
parla con nessuno, perché sta solo sui social e si isola, e molti altri che stanno attorno a te. Noi
siamo qui per questo. Nessuno è al centro, nessuno pretende; solo il Signore è il centro, e per
questo noi possiamo essere sorelle e fratelli, parte di un popolo, una comunità che si trova con
gli altri, senza prepotenza, con amicizia. Durante la Santa Messa ascoltiamo, preghiamo,
cantiamo (sempre una preziosa corale la vostra!), ci scambiamo il segno della pace, ci
nutriamo del pane dell’Eucaristia, il cibo che nutre il nostro animo. Tutti e ciascuno nella sua
particolarità è amato da Dio. Questa dovrebbe essere la nostra vita ogni giorno, come
l’Eucaristia che celebriamo. Certo, sarebbe necessario esserci almeno la Domenica, il giorno
del Signore, così da vivere lo spirito che qui ricevi attorno al Signore con i fratelli e le sorelle,
con questo popolo con cui condividi la tua vita. È questo amore generato dalla fede che crea
una cultura umana e fraterna.
Poi cammineremo insieme con lo stesso passo, per le vie di questa bella città, tempo
permettendo. San Magno ci accompagna, e pensiamo che con il suo passaggio entri in ogni
casa e possa essere di benedizione e aiuto per tutti per renderci custodi dell’amore e della
pace dono di Dio. Quanto bisogno abbiamo di pace in un mondo bellicoso, poco capace di
sognare e costruire la pace, rassegnato alla guerra come se fosse parte normale della storia,
mentre è solo frutto di chi cede alla forza del male e a quell’odio che quando si insinua nel
cuore ne diventa padrone. “Beato l’uomo che resite alla tentazione”, abbiamo ascoltato nella
lettera di Giacomo. Ognuno ha tanti sentimenti, pulsioni, passioni dentro di sé. A volte si cede
e si diventa aggressivi, prepotenti, violenti. Anche la nostra città e questa terra non è esente
da parole e gesti di violenza. Non possiamo condividerli e non possiamo sempre stare a
guardare, come se non riguardassero anche noi. Come non possiamo far finta di niente
davanti allo scempio di questo territorio non solo del passato, ma di oggi. Penso ad esempio a
quanti incendi stanno distruggendo un patrimonio che ci vorranno anni per ricostruirlo. Si
vergognino coloro che lo provocano e ricordatevi che l’omertà e il silenzio sono complicità! E
che dire della piaga del caporalato, che percorre il nostro Paese da nord a sud e che risveglia
la nostra coscienza solo quando muore qualcuno? Non possiamo accettare tutto questo!
Sorelle e fratelli, San Magno risvegli in noi il desiderio del bene, la scelta per la pace e la
convivenza pacifica e fraterna. San Magno non era nato qui, ma qui portò lo spirito fraterno e
benefico della parola di Gesù. La sua memoria sia di aiuto e di sostegno per tutti noi, protegga
i piccoli e i giovani dalle false illusioni, sorregga gli anziani e i malati nella fragilità, sia seme di
saggezza per chiunque ha una responsabilità nella società e nella Chiesa, ci renda segno di
quella famiglia umana di fratelli e sorelle, di cui il mondo ha bisogno. Custodiamo la sua
memoria come una testimonianza preziosa per la nostra vita e come un segno dell’amore di
Dio per noi, per questa terra e per questa bella città. Amen!

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