“Se l’amore è amore!”: ad Anagni una super serata per i maturandi

Una super serata per i giovani studenti maturandi si svolgerà ad Anagni martedì 17 giugno (oratorio Pier Giorgio Frassati, ore 19), organizzata dall’Ufficio catechistico diocesano, dalle Suore Adoratrici del Sangue di Cristo, dall’oratorio Pier Giorgio Frassati, dall’Azione Cattolica diocesana e con il patrocinio del Comune di Anagni.  “Notte prima degli esami – Se l’amore è amore!” è il titolo della kermesse, ripreso dalla nota canzone di Antonello Venditti, resa ancor più famosa dall’omonimo film, una pellicola che ha 19 anni e quindi coetanea dei nostri giovani maturandi. Un po’ tutti abbiamo cantato quella canzone, con il motivo che poi continua significativamente così: “Ma quanti amici ho intorno…”. Una serata, dunque, anche nel segno dell’amicizia tra giovani, con il programma che prevede un momento iniziale di introduzione e condivisione e quindi una preghiera sul tema “E sarà sempre amore”, con benedizione delle due penne, che serviranno poi per le due prove scritte d’esame, che ogni partecipante dovrà portare, prima della cena insieme e di un momento musicale. Le iscrizioni sono già aperte, c’è tempo fino al 31 maggio, con tutti i contatti utili che trovate nel manifesto.

Azione Cattolica: tante le iniziative per l’estate 2025

Un ricco e variegato programma di iniziative per la prossima estate è stato varato dall’Azione Cattolica diocesana, suddiviso per settori. Gli adulti di Ac si ritroveranno così dal 26 al 29 per il campo che avrà luogo a Campitello Matese, in Molise. Il campo dell’Azione Cattolica ragazzi si terrà invece dal 6 al 12 luglio presso la ex grancia sant’Angelo di Monte Corneto a Monte San Giovanni Campano (Frosinone). Per quanto concerne i giovani, il campo si terrà dal 25 al 31 agosto a Monte San Giovanni; il “Percorso Pier Giorgio Frassati” è stato invece fissato per il 6 luglio, sul Monte Viglio, a Filettino; il 5 e 6 settembre si terrà la “notte del passaggio” e il 12 settembre la “notte sotto le stelle”, con luoghi da definire e che verranno comunicati successivamente, insieme a tutte le info per formalizzare le iscrizioni alle varie iniziative, anche attraverso questo sito oltre che sui social della diocesi e dell’Azione Cattolica diocesana.

Gli esercizi spirituali di Quaresima dell’Azione Cattolica

Dal 28 al 30 marzo 2025, nell’accogliente casa delle suore Francescana di Cave (Roma), si sono tenuti gli esercizi spirituali dell’Azione Cattolica diocesana, guidati da don Pasquale Bua, sacerdote della diocesi di Latina e docente e già direttore dell’Istituto Teologico Leoniano di Anagni. Il consueto appuntamento quaresimale per aderenti e simpatizzanti ha visto insieme laici, laiche, il diacono Vincenzo Pesoli e suore nella varietà di carismi che tanto bella fanno la Chiesa. Un percorso dello Spirito meditando la Parola di Dio scelta sulla base degli orientamenti triennali dell’AC “Date loro voi stessi da mangiare” (Mt.14,13-21).  Più numerosi dello scorso anno i partecipanti, provenienti da diverse realtà della diocesi, che si sono allontanati dalle loro comunità affinché al loro ritorno potessero testimoniare i frutti spirituali ricevuti. Questo il messaggio che vorremmo arrivasse a tutti voi, affinché l’esperienza vissuta da alcuni possa parlare alla vita di molti, suscitando oggi stesso la necessità di una riforma di vita orientata alla realizzazione della volontà di Dio per ognuno di noi. Dopo uno screening spirituale per fare il punto sulla propria situazione e per preparare il terreno alla semina, le meditazioni proposte da don Pasquale, hanno avuto come filo conduttore quello dell’esplorazione delle scene in cui Gesù è a tavola, anticipazione del banchetto eucaristico dell’ultima cena, un banchetto che è sempre esperienza di misericordia, di un Dio che vuole sedere a tavola con noi per condividere la nostra vita e renderci simili a lui. Gli spunti proposti sono sempre stati orientati ad una riflessione ecclesiale personale e comunitaria, come comunità parrocchiale e di associazione di AC. Lc 5,1-11 – La pesca miracolosa. Essere pescatori di uomini, questa è la chiamata del cristiano! Gesù vuole che si vada a cercare chi è nella morte a causa delle proprie scelte e miserie per riportarlo alla vita attraverso la sua Parola non solo sentita con l’orecchio, ma ascoltata con la mente, fatta scendere nel cuore e tramutata in azione. Far vivere chi abbiamo intorno, seminare vita incarnando la chiesa sognata da Papa Francesco in Evangelii Gaudium, una Chiesa presa più dall’ansia missionaria di raggiungere tutti che dalla conservazione delle istituzioni. Chiediamoci cosa possiamo lasciare della vecchia vita per fare spazio all’uomo nuovo? Cosa ci trattiene a riva? Mt 14, 13-21 – La prima moltiplicazione dei pani. Non date solo qualcosa di voi, ma tutto ciò che siete! La logica del donare e condividere impegnandosi in prima persona: quando questo viene sottoposto alla benedizione di Dio avviene una trasformazione che porta ad una moltiplicazione, a sfamare tutti e ad avere anche un avanzo. Cosa possiamo fare per diventare Chiesa e associazione dei cinque pani e dei due pesci? Passare dalla fame alla sazietà, il poco condiviso e benedetto sazia l’altro. In che modo ciascuno è chiamato a vedere cosa abbiamo e a condividerlo con gli altri come Chiesa e come AC?  Come la comunità parrocchiale può condividere il suo poco sfamando chi c’è intorno? Lc 19,1-10 – Zaccheo. “Oggi la salvezza è entrata in questa casa…”! Il racconto di una riconciliazione, il passaggio da un uomo vecchio ad un uomo nuovo. Occorre vincere gli ostacoli che si contrappongono a questa conversione: la folla dei lontani dalla fede che allontana e divide da Cristo (diversa da una comunità cristiana che aiuta nel cammino di fede); la piccolezza spirituale e l’attaccamento alle cose materiali che ci allontana come zavorra dai livelli più alti in cui abita il Signore. Decidiamo oggi qualche passo da compiere per conformare maggiormente la nostra vita alla volontà di Dio? Intraprendiamo una riforma di vita in quella direzione? Lc 22, 24-27 – Chi è il più grande. Dobbiamo essere maggiordomi del Signore che è il padrone della casa! Quante discussioni e quante divisioni abitano le nostre comunità parrocchiali e le nostre associazioni per il dilagare della logica del più grande e della superbia. Gesù propone la contrapposizione tra chi signoreggia (Kyrios) e chi serve (Diaconos), richiamando per la Chiesa l’immagine della piramide rovesciata in cui più si sale più si deve essere il servitore di tutti. La Diaconia, ovvero il servizio, è caratteristica di ogni battezzato non solo di chi esercita lo specifico ministero, perché è servendo in piedi che si esercita la propria autorità e non sedendo al tavolo. Come esercitiamo la nostra autorità nel servizio ecclesiale che stiamo vivendo, servendo o sedendo? 1 Corinzi 11,17-34 – Il Pasto del Signore. Quante Eucaristie sprecate!Paolo rimprovera i Corinzi per le loro riunioni domenicali dove, oltre a condividere la cena, si consuma anche quella eucaristica, ma senza comunione tra ricchi e poveri. Anche noi molte volte ci accostiamo all’Eucarestia in comunità divise, dimenticando che ogni volta che si umilia l’altro si getta disprezzo sulla chiesa di Dio. Celebrare il memoriale di Colui che si è dato tutto per noi, non significa solamente ripetere un gesto, ma ripetere quello stile del dono totale di sé. Paolo ci dice che diventiamo un solo corpo, un “corpo ecclesiale”, una comunità. E come il pane è fatto di tanti grani e il vino di molti acini, nell’Eucaristia dovremmo diventare un solo corpo e la mancanza di fraternità ci rende indegni di mangiare il corpo eucaristico. L’Amen che diciamo dopo aver preso il corpo di Cristo alla Comunione è il simbolo dell’unità, significa dire: “Si, voglio essere membro di questo corpo vivendo in comunione con questi fratelli e sorelle”. Dall’Eucaristia domenicale dovrebbe scaturire un nuovo senso di fraternità e comunità per essere degni imitatori di Cristo nella nostra vita. Riconosciamo il corpo di Cristo anche nei fratelli e sorelle che ci hanno offeso? Ci aspettiamo gli uni gli altri nelle nostre eucaristie perché chi ama aspetta? Sollecitiamo e rispettiamo il passo degli altri nelle nostre comunità? Noi di AC dobbiamo assumere di più l’aspetto dell’offerta di noi stessi altrimenti saremo come chi beve e mangia indegnamente. Ci avviamo verso la settimana Santa: l’Azione Cattolica augura a tutti un fruttuoso cammino verso la Pasqua di rinnovamento della propria vita e di tutte le nostre comunità parrocchiali. a cura della Presidenza diocesana di Azione

Legalità e bene comune: tanti gli spunti dal confronto promosso da Azione Cattolica

Si è tenuto nel pomeriggio di lunedì 10 marzo, presso il Centro pastorale di Fiuggi, il convegno promosso dall’Azione Cattolica diocesana sul tema “Legalità e bene comune”, in cammino sulla strada tracciata dalla 50° Settimana Sociale dei Cattolici Italiani svoltasi a Trieste dal 3 al 7 luglio 2024. La presidente dell’Azione Cattolica di Anagni-Alatri, Concetta Coppotelli, ha introdotto il convegno sottolineando il significato dell’iniziativa, ovvero un segno tangibile di quanto sia più importante avviare dei processi che possano portare con i giusti tempi ad un cambiamento, piuttosto che occupare spazi, un atteggiamento quest’ultimo dominante nell’agire politico contemporaneo.  La politica non può essere relegata a una dimensione teorica e distante, ma deve essere vissuta come un impegno quotidiano per migliorare la società. La formazione politica non deve essere vista come un privilegio per pochi, ma come una necessità per tutti coloro che desiderano contribuire al bene comune, soprattutto per i giovani. La presidente di Ac ha quindi citato il beato Giuseppe Toniolo e il suo pensiero sulla democrazia, ricordando quanto sia necessario tornare ad abitare nuovi luoghi, dove fede e impegno pubblico possano dialogare senza contrapposizioni, dando forma concreta alla costruzione del bene comune. Ha voluto ringraziare i tanti partecipanti che gremivano la sala, il vescovo Ambrogio Spreafico, le autorità politiche e militari presenti e i relatori che hanno accolto l’invito: il vescovo di Verona Domenico Pompili e il dottor Roberto Maria Sparagna, magistrato della Direzione Nazionale Antimafia. A moderare il convegno l’avvocato Daniele Bruno, della Fondazione Giovanni Paolo II per la Gioventù, Ente strumentale del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, il quale ha avviato il confronto ricordando i temi centrali affrontati a Trieste: lo stato attuale della democrazia e la partecipazione attiva dei cittadini colpita dal crescente fenomeno dell’astensionismo elettorale.  Proprio a questo proposito ha spiegato come il Magistero della Chiesa non vuole esercitare un potere politico né eliminare la libertà d’opinione dei cattolici su questioni contingenti, ma istruire e illuminare la coscienza dei fedeli, soprattutto di quanti si dedicano all’impegno nella vita politica, perché il loro agire sia sempre al servizio della promozione integrale della persona e del bene comune. Il vescovo Ambrogio Spreafico sul tema della partecipazione e del contributo dei cristiani alla vita politica, ha voluto ricordare come i cristiani rappresentano un “noi” nel trionfo attuale dell’”io” e come basterebbe recuperare pienamente questa consapevolezza per capovolgere la realtà del nostro tempo; da questo stesso principio deriva infatti il rispetto delle regole che è direttamente collegato a volere il bene dell’altro. «Noi siamo un noi – ha detto tra l’altro Spreafico – e il ritrovarci insieme è la prima risposta che possiamo dare al bisogno di partecipazione; se non lo fai, vuol dire che non ti interessa il bene dell’altro. E la partecipazione nasce da una cultura, da un modo di pensare. E’ necessario coltivare e far crescere la cultura del “noi”, anche nelle nostre comunità». Il magistrato Roberto Sparagna si è espresso sul tema della legalità, tema inflazionato, ma che riguarda tutti e non solo gli operatori di giustizia. Legalità vuol dire osservare la legislazione vigente. La parola “legale” viene da legge, qualcosa che lega ovvero vincola e l’aspetto positivo di questa accezione è che la legalità presuppone l’unione con gli altri, “dove c’è società umana lì troverai il diritto, la legalità”. Citando Aristotele ha ricordato come “l’uomo è un animale sociale che comunica con gli altri”, ma l’uomo di oggi ha perso la sua qualità di essere uomo sociale parlante. I concetti di società, legalità e uomo sono fortemente connessi. La legalità ha bisogno di regole a diverse scale sociali che, se non sono rispettate, comportano per i trasgressori una sorta di estromissione dalla comunità: dalla famiglia allo Stato, fino ad arrivare alle organizzazioni sovranazionali. Le leggi per essere giuste devono rispettare dei principi fondanti e questi valori li ritroviamo nella Costituzione italiana (uomo come fine e non come mezzo, diritti e doveri della persona,  il diritto di voto per l’esistenza stessa della nostra comunità, il lavoro e la dignità che ne deriva, il principio di uguaglianza ecc.). La legge è paragonabile al vincolo di una fune che tiene unita tutta una comunità, ma occorre nominare chi la faccia rispettare e se qualcuno se ne approfitta il legame si scioglie e la fune viene tagliata. Sparagna ha poi raccontato la sua esperienza come magistrato nell’Operazione Minotauro, condotta contro la ‘ndrangheta in Piemonte, e come uno dei maggiori indagati abbia deciso di pentirsi e diventare un collaboratore di giustizia dopo averlo conosciuto. Un episodio fondamentale che attesta in modo indelebile l’importanza di rispettare la dignità delle persone con le quali abbiamo a che fare anche se hanno commesso dei reati gravi, perché la giustizia può ricucire il legame sociale reciso dalla trasgressione delle regole e raddrizzare le coscienze deviate.  Ha poi testimoniato l’impatto nella sua vita della scelta di seguire la legalità ovvero essere costretto a vivere sotto scorta con tante limitazioni per la sua vita privata. Il vescovo di Verona Domenico Pompili ha parlato del rapporto tra giustizia e carità individuando nella figura di Gesù la differenza tra la giustizia terrena e la giustizia di Dio. La carità porta a compimento la giustizia e il Magistero della chiesa lo ricorda ai cattolici già nella Rerum Novarum di Leone XIII fino a Papa Francesco in Fratelli Tutti, sottolineando la connessione tra legalità e fratellanza. Dai tempi della Rivoluzione francese libertà, uguaglianza e fraternità sono state adoperate in modo non unitario e una ha finito di prevalere sull’altra generando ideologie estremiste e i totalitarismi. Ha ricordato come il Vangelo può trasformare la realtà e come oggi manchi nella società un pensiero critico che va assolutamente recuperato sull’esempio del cristianesimo sociale dell’800 a Verona, quando sacerdoti e religiosi istituirono scuole, luoghi di cura e banche di credito cooperativo attraverso la loro presenza nei gangli della società del loro tempo e della loro città. Ha criticato l’atteggiamento di chi identifica le vittime con i colpevoli, stigmatizzando la mentalità per cui “i poveri se la sono

“Stringiti sempre al cuore con forza!”: i giovani nel segno di Santa Maria De Mattias

Venerdì 7 marzo si è tenuto ad Anagni, nel palazzo Bonifacio VIII, un incontro di spiritualità per giovani dal tema “Stringiti sempre al cuore con forza”. L’evento è stato organizzato dalle Suore Adoratrici del Sangue di Cristo con la stretta collaborazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue, delle Suore Cistercensi della Carità, dell’Azione Cattolica diocesana, dell’Ufficio catechistico diocesano e della Pastorale giovanile diocesana. L’articolazione dell’evento di spiritualità ha previso tre momenti significativi:… Un momento formativo, dove circa una novantina di giovani hanno riflettuto sull’importanza di mettere in armonia “Intelligenza” e “Cuore”, spronati dalla testimonianza di due donne: Maria Maddalena e S. Maria De Mattias, due donne che senza esitazione hanno amato, sofferto, sperato e gioito intensamente per il loro Signore. I giovani, grazie al confronto con queste due donne, sono potuti entrare in loro stessi e individuare quelle difficoltà interiori che non permettono loro di vivere in modo autentico. Il momento formativo è stato introdotto da una splendida coreografia sul canto di Gio Evan, “Susy”, fatto da una giovane partecipante all’incontro … ci ha fatto sentire veramente il “cuore”. Un momento di agape fraterna e di animazione con il quale si è condiviso la gioia dello stare insieme. L’animazione è stata fatta dalla band “Collasso spazio temporale”, giovani al loro primo concerto, la loro emozione ha coinvolto tutti i partecipanti. Un momento conclusivo di preghiera nel chiostro del monastero delle Suore Cistercensi della Carità. I giovani sono stati invitati a fare silenzio interiore per sperimentare “il proprio cuore nel cuore di Dio”. È stato veramente un momento nel quale si è potuti entrare in contatto con il Signore della vita nella “profondità” del cuore di ciascuno. Un grazie sentito a tutti coloro che ci hanno aiutato nel rendere questo evento “unico”! Suor Cleopatra Subiaco, ASC

“La Pace in Azione” con la Marcia di AC ad Anagni

Continuiamo a guardare con profonda inquietudine e preoccupazione i tanti fronti di guerra sparsi nel mondo intero, molti dei quali sconosciuti e colpevolmente dimenticati dai mezzi di informazione e, non di rado, anche da noi stessi. Allora, ci prepariamo a celebrare nelle vite delle nostre comunità il Mese della Pace che ha come slogan “La Pace in Azione”. Non è solo uno slogan, ma un invito a vivere il Mese della Pace in cui ciascuno di noi diventa protagonista, sceneggiatore e regista di una storia di giustizia e riconciliazione, perché la pace non è solo un ideale passivo o un concetto teorico, ma un processo attivo che richiede sforzo, iniziativa e partecipazione concreta. Tutti gli anni l’Azione Cattolica Diocesana tiene in un paese diverso della diocesi, la tanto attesa Marcia della Pace, coinvolgendo le parrocchie, le scuole, la società civile, tutti gli uomini e donne impegnati a promuovere una cultura della pace. Nel mese di gennaio, i gruppi parrocchiali (Adulti, Giovani e ACR) riflettono e si interrogano sulla proposta del Papa per la Giornata Mondiale della Pace. In questo Mese della Pace si è dunque riflettuto sul significato profondo di una giustizia che non cerca vendetta, ma riparazione; che non divide, ma unisce; che non punisce, ma trasforma. È una giustizia che richiede il coraggio di ascoltare, il desiderio di comprendere e la volontà di guarire. Ogni gesto, anche il più piccolo, può diventare il ciak iniziale di un racconto di pace: dall’accoglienza di chi ha sbagliato alla promozione di percorsi di riconciliazione e perdono. «La Pace – ricorda Papa Francesco – è un dovere di tutti qualsiasi sia il ruolo che ci è affidato. La pace, infatti, non può essere costruita dal gioco del singolo, ma necessita degli sforzi di tutti perché possa essere vissuta e realizzata». Nel primo pomeriggio di sabato 25 gennaio, ci siamo ritrovati in tantissimi ad Anagni, a Porta Cerere, per iniziare il cammino per le strade della città verso la Cattedrale. La Presidente diocesana e l’Assistente generale diocesano hanno accolto l’arrivo del Sindaco (e parte del Consiglio comunale) che ha dato l’inizio alla marcia con un breve saluto. In tanti hanno raccolto l’invito alla partecipazione, che è stata veramente significativa e oltre ai gruppi parrocchiali diocesani di AC e alla Delegata regionale, hanno partecipato rappresentanti del Movimento dei Focolari, delle Comunità Neocatecumenali, della Caritas, dell’Oratorio Pier Giorgio Frassati, delle Congregazioni religiose, dei Sacerdoti, dei gruppi parrocchiali del catechismo e tanta gente di buona volontà. Un bel momento di cammino insieme, in spirito sinodale e di condivisione gioiosa. La Marcia è stata avviata dall’Assistente unitario leggendo il brano del Vangelo Mt. 6,5-13 e con un momento di riflessione Una lampada, simbolo di luce del Giubileo, ha aperto il corteo al cui seguito, con canti, striscioni colorati e cartelloni carichi di messaggi di pace hanno riempito le strade. Durante il percorso, tre sono state le tappe con una parola chiave ad ogni fermata. Le tre parole affidate alla riflessione partendo dal messaggio di Papa Francesco per la 58° giornata mondiale della pace sono state: per gli adulti “Il Perdono”, per i giovani “La Restituzione” e per i bambini “La Speranza”. Ogni tappa è stata affidata ad un settore, partendo dagli adulti, ai giovani e all’ACR, sempre con un breve momento di profonda e silenziosa riflessione. La lampada intergenerazionale ci ha accompagnati durante tutto il cammino del corteo, alternando ad ogni tappa il settore che la portava nel cammino. All’arrivo in Cattedrale, il coro parrocchiale ci ha accolto con l’inno del Giubileo, e con il Parroco abbiamo concluso con il momento di preghiera che è stato animato da tutti i rappresentati dei movimenti e gruppi presenti. Al termine come segno la Presidente diocesana a nome dell’Azione Cattolica Diocesana ha donato ad ogni associazione parrocchiale, ai rappresentanti dei gruppi ai movimenti presenti, alle congregazioni religiose, il cero del Giubileo come segno “Di una comunità che fa luce”. Il momento conclusivo è stato “L’abbraccio”. Riprendendo il discorso che papa Francesco ha fatto all’Azione Cattolica Italiana il 26 aprile 2024 a Roma che parlava della cultura dell’abbraccio, dell’abbraccio che manca, abbiamo invitato tutti i presenti ad abbracciare il vicino con un abbraccio donato, un abbraccio di gioia e di pace culminato in un fragoroso applauso. L’iniziativa di Pace 2025 “La Pace in Azione” sosterrà “Amunì”, progetto di Libera che coinvolge ragazzi tra i 16 e i 20 anni di età sottoposti a procedimento penale da parte dell’Autorità giudiziaria minorile. Nato in Sicilia nel 2011, negli anni ha portato all’attivazione di decine di percorsi in tutta Italia, coinvolgendo circa 1500 ragazzi e ragazze. Il progetto si avvale del Protocollo tra il Ministero di Giustizia – Dipartimento Giustizia Minorile e di Comunità e Libera per promuovere percorsi di prevenzione. La Presidenza diocesana ringrazia il Sindaco e l’Amministrazione comunale di Anagni, la Polizia Municipale, la Delegata regionale Lazio, le Associazioni parrocchiali di Azione Cattolica Diocesana Anagni-Alatri, i paesi e città di Anagni, Alatri, Mole, Tecchiena, Fumone, Fiuggi, Acuto, Sgurgola, Piglio, il Movimento dei Focolari, la Comunità Neocatecumenale, la Caritas, l’Oratorio cittadino “Pier Giorgio Frassati”, le Congregazioni Religiose, i Sacerdoti, i catechisti e le catechiste e tutti e tutte per la partecipazione in un cammino d’insieme , verso una cultura di pace. “Non possiamo tacere! La pace è una urgenza, un diritto e una necessità!” A cura della Presidenza Diocesana di Azione Cattolica Anagni-Alatri

“Sii te stesso!”: 37 giovani della diocesi immersi in due giorni di spiritualità

“Sii te stesso!” è stato il tema trattato nei due giorni di spiritualità per giovanissimi tenutisi ad Albano Laziale, presso i Missionari del Preziosissimo Sangue, dal 27 al 29 dicembre 2024. L’iniziativa ha visto impegnati l’Azione Cattolica diocesana in collaborazione con le Suore Adoratrici del Sangue di Cristo, l’Ufficio Catechistico diocesano e la Pastorale giovanile diocesana. Hanno partecipato all’iniziativa 37 giovanissimi delle scuole superiori della diocesi di Anagni-Alatri, provenienti da Alatri, Fiuggi, Anagni e Fumone. Sotto la guida di don Gianluigi Corriere e degli educatori, i giovani hanno potuto riflettere sul loro personale modo di essere se stessi. Confrontandosi con la determinazione di Gesù di Nazareth, nel rimanere fedele alla missione affidatagli dal Padre, e con la bellezza dell’atto creativo, riportato in Genesi, i giovani sono stati richiamati a concepire la “libertà” come responsabilità del “Bene”. Il perseguimento del “Bene” può rendere felici in pienezza e ricostituire l’originaria “armonia”. Nei due giorni passati insieme non sono mancati momenti ricreativi e di fraternità sentita, sia con visite per la città di Albano Laziale e sia con animazioni serali. I giovanissimi hanno apprezzato il tema trattato e i momenti di fraternità, come testimoniano alcune delle loro risonanze: «È stata un’esperienza molto costruttiva, veramente profondi i momenti di preghiera e le riflessioni guidate dal sacerdote»; «La mia esperienza ad Albano è stata davvero positiva. Mi sono trovata molto bene sia con gli educatori, che sono stati sempre disponibili, sia con gli altri ragazzi. L’ambiente era molto accogliente, e ho avuto l’opportunità di imparare cose nuove. È stata un’esperienza molto formativa, che mi ha arricchito sotto diversi aspetti»; «Sono stati due giorni brevi ma intensi. Le attività che abbiamo svolto ci hanno aiutato a riflettere e a fare dei passi in avanti con il nostro rapporto con la fede. Ovviamente non sono mancati anche i momenti di divertimento insieme e le risate, con giochi, balli di gruppo, scherzi durante il pranzo e la cena… Insomma fare le ore piccole non è stato un problema visto che questo mini campo è stato il miglior modo di chiudere il 2024»; «L’esperienza è stata formativa soprattutto per i lavori di gruppo perché il confronto con gli altri è stato altamente stimolante». Significativa è stata anche la partecipazione dei giovani alla celebrazione dell’apertura dell’anno giubilare ad Anagni, svoltasi domenica 29 dicembre 2024, al termine della quale il vescovo Ambrogio Spreafico ha salutato i giovani e, richiamando il tema trattato nei due giorni passati ad Albano, li ha sollecitati ad un rinnovato impegno nel costruire comunione attraverso le relazioni. “L’unione fa la forza” … è un proverbio che bene rende l’importanza di mettersi in rete nel rispondere all’emergenza educativa. Suor Cleopatra Subiaco, ASC (nella foto, l’incontro dei giovani con il vescovo Ambrogio ad Anagni, al termine dell’apertura dell’anno giubilare)

Telethon e Azione Cattolica insieme per la ricerca

Con lo slogan “La ricerca ci sta a cuore”, Azione Cattolica e Fondazione Telethon ancora una volta insieme per la campagna di Natale 2024. “La ricerca ci sta a cuore” è soprattutto l’invito che AC e Fondazione Telethon rivolgono a tutti, donne e uomini di buona volontà, concittadini e no, a non smettere mai di sostenere la ricerca scientifica e a continuare ad avere fiducia nel lavoro incessante dei ricercatori.I volontari AC della diocesi di Anagni-Alatri il 15 dicembre in piazza Innocenzo III ad Anagni, hanno allestito due banchetti di raccolta fondi, come anche in tante parrocchie e nelle piazze di tutta Italia, o anche, semplicemente, chiedendo un aiuto tra i propri amici o in famiglia a sostegno della ricerca scientifica sulle malattie genetiche rare.

Giovani “sconnessi”? Niente affatto: ecco cosa hanno combinato di bello alla Festa del Ciao a Mole

I giovani… un mondo sconosciuto, bizzarro, oppositivo, inavvicinabile, assai lontano dalla realtà. Quei giovani immersi nei social e nel dolce far niente… Vi dimostro che non tutti i giovani sono così, che non tutti stanno in panciolle o in cameretta con le cuffiette alle orecchie per non connettersi col mondo degli esseri umani o dei familiari che sembrano essere di troppo e incapaci di entrare nel loro universo schermato e disattivato. Dovevate vederli i 40 e oltre giovani e giovanissimi che domenica 27 ottobre presso la parrocchia Maria Santissima del Rosario, hanno tenuto… a bada una masnada di ragazzini provenienti da Laguccio, Sant’Emidio, Pignano, Basciano, Mole Bisleti. Li hanno fatto giocare, divertire e scoprire la bellezza di stare insieme e di collaborare alla riuscita di una festa tutta a loro dedicata per l’intera giornata. I giovani erano cortesi, amorevoli, coinvolgenti con i più piccoli. Hanno agito con preparazione e competenza, si sono travestiti per far divertire…e per divertirsi. Hanno condiviso cibo e giochi, ma anche stati d’animo dei più piccoli che a volte piangevano solo per essersi sbucciati un ginocchio o per aver perso di vista la mamma o la nonna che stavano meditando proprio su di loro, sulla loro educazione, insieme agli altri genitori e con il parroco don Luca Fanfarillo.  Si è percepita la gioia di essere insieme, di dedicare il proprio tempo agli altri, di aver progettato e ipotizzato, insieme a delle giovani-adulte, un programma per la FESTA DEL CIAO che pochi anni addietro era tutta dedicata a loro. I giovani hanno bisogno di stima, di incoraggiamento, di essere stimolati e soprattutto amati. Chi non lavora e non si impegna, se è giustamente ricompensato da stima e comprensione? Apprezziamoli i nostri giovani, coinvolgiamoli i nostri giovani, stimoliamoli i nostri giovani, incoraggiamoli i nostri giovani, riprendiamoli anche quando deviano, ma soprattutto amiamoli e il nostro mondo sarà più bello e più a misura di essere umani. Ilaria D’Onorio, presidente parrocchiale Ac Mole Bisleti

L’Azione Cattolica “prende il largo”: la cronaca dell’assemblea diocesana

Nei due pomeriggi di sabato 28 e domenica 29 settembre, presso il Centro pastorale di Fiuggi, si è svolta l’annuale assemblea dei soci ( che come sempre è aperta alla partecipazione di tutti) dell’Azione Cattolica dal titolo “Date voi stessi da mangiare” (Mt 14,16). Il consueto appuntamento dà inizio all’impegno dell’anno associativo in concomitanza anche con l’inizio dell’anno pastorale. Le associazioni della diocesi, insieme alla Presidenza, presieduta da Concetta Coppotelli e a i membri del Consiglio si sono ritrovati per due giorni di formazione e programmazione sulle tematiche proposte  dagli orientamenti nazionali per il nuovo triennio 2024-2027. Ad avviare la due giorni dopo i saluti di apertura della presidente, abbiamo avuto il piacere di ascoltare la Lectio divina del vescovo Ambrogio Spreafico sull’invito evangelico di Gesù “Prendi il largo” (Lc 5, 1-11), icona biblica che l’Associazione pone a riferimento per il primo anno del suo cammino. Il Vescovo ha invitato i presenti ad attualizzare la Parola di Dio perché essa parla al nostro tempo, un tempo di grandi cambiamenti. La meditazione della Parola di Dio deve portare a rivelazioni importanti su come vivere oggi la nostra fede e come essere testimoni con chi incontriamo. L’invito a “prendere il largo” di Gesù, ha proseguito mons. Spreafico, significa portarsi al di fuori del territorio che conosciamo fidandoci di Lui e ha ricordato all’Azione Cattolica il proprio Dna , ovvero, quello di andare oltre le proprie mura perché ogni realtà associativa della chiesa è fatta per il mondo e non per se stessa. Gesù sale con noi sulla barca, ma ci sono anche altre barche intorno che non sono concorrenti, ma collaboratrici e senza le quali non si riuscirebbe a sollevare la rete ricolma di pesci che sono immagine di tutti i popoli del mondo. Per arrivare a tutti bisogna allora cercare non solo di diffondere il proprio spirito, ma anche essere capaci di vivere la propria missione con lo spirito degli altri, di fondere i diversi carismi per rispondere alle molteplici domande del mondo: attirare a Dio gli uomini e le donne che incontriamo rendendo le loro vite più umane. Occorre provarci e fidarsi come fa Pietro “…sulla tua parola getterò le reti” e ancora di più sull’esempio di Maria “…avvenga per me secondo la tua parola”, allora ciascuno di noi potrà sperimentare il compimento di un miracolo facendo divenire generativa la propria vita personale e associativa spesso in modo impensabile e inatteso (ndr). L’Assemblea ha poi ospitato un momento di formazione e sensibilizzazioni sul tema della tutela dei minori e delle persone vulnerabili, con l’intervento della dott.ssa Anna Rita Pica, psicologa presso il consultorio familiare di Ferentino e referente per la diocesi di Anagni-Alatri del Servizio interdiocesano per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili avviato all’indomani della divulgazione della Lettera Apostolica “VOS ESTIS LUX MUNDI” di Papa Francesco del 2019 e delle Linee Guida CEI. E’ stato presentato il lavoro di formazione e ascolto svolto dal Servizio interdiocesano unitamente alle Linee guida pubblicate nel gennaio 2023 disponibili on line sul sito del Servizio interdiocesano Tutela Minori della Diocesi del Lazio Sud. La dott.ssa Pica ha spiegato il significato del crimine dell’abuso, le sue caratteristiche, le connotazioni dell’abusato e dell’abusante e come sullo sfondo ci sia come costante un uso manipolatorio della relazione educativa asimmetrica tra “grandi” e “piccoli”. E’ emerso in conclusione anche un identikit dell’educatore che dovrebbe essere una persona sicuramente maggiorenne, capace di esercitare una responsabilità in senso stretto, un testimone nei suoi atteggiamenti, in grado di rispettare i confini del suo ruolo e capace di confronto. E’ stato messo in luce il ruolo fondamentale della famiglia come luogo privilegiato dove si vive l’accettazione incondizionata e completa dell’altro, capace di generare fiducia in se stessi e dare capacità di buttarsi nella vita e nel mondo ai più piccoli. Il pomeriggio di domenica ha visto la presentazione degli Orientamenti per il triennio 2024-2027 a cura della Dott.ssa Claudia D’Antoni, ex consigliera nazionale per l’Azione Cattolica dei Ragazzi. Il discorso è partito dalla XVIII Assemblea Nazionale culminato con l’incontro  “A braccia aperte” con Papa Francesco ed ha toccato i temi dello stile che deve contraddistinguere l’Associazione e i suoi associati a tutti i diversi livelli di responsabilità e appartenenza. Nella sua relazione non è mancato il riferimento alla necessità di rinnovare giorno dopo giorno la nostra risposta generosa alla chiamata universale alla santità e a meditare l’attualità della figura del Beato Pier Giorgio Frassati che presto diventerà Santo e che in questo triennio verrà ricordato in maniera particolare come esempio del “guardare in alto e guadare verso l’altro” (P.G. Frassati), di “cristiano che crede, opera come crede, parla come sente, fa come parla” (F. Turati) come laico nella chiesa e nel mondo. All’intervento della D’Antoni, sono seguiti i gruppi di lavoro per la programmazione dei diversi settori. Nel calendario annuale, oltre alle collaborazioni con gli uffici di pastorale diocesana , sono state definite le iniziative ricorrenti (Veglia dell’Adesione, Marcia della Pace, Esercizi Spirituali, Festa dell’incontro AC e Campi estivi) e sono stati introdotti appuntamenti legati al Giubileo con particolare attenzione ai Giovani e alle Famiglie ed anche  quelle con la Pastorale Giovanile diocesana e le Suore del Preziosissimo Sangue. Entrambe le giornate di lavoro si sono concluse con la celebrazione dei Vespri solenni accompagnati dal canto e condotti dall’assistente diocesano don Rosario Vitagliano. Alla sera del sabato la grande famiglia dell’AC si è ritrovata a condividere un momento di amicizia e convivialità. La Presidenza Diocesana

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