E’ stata una giornata, quella dello scorso sabato 30 settembre, all’insegna del rimboccarsi le maniche, con l’esempio dato dai più giovani che non si risparmiano di fronte a proposte valide. Al centro il tema della cura del Creato, per iniziativa dell’Ufficio per ecumenismo e dialogo interreligioso della diocesi, con il patrocinio del Comune di Anagni e il supporto dell’associazione ‘Tufano insieme’.
La mattinata è stata dedicata ad un’azione di ripulitura di una zona della campagna circostante. Con entusiasmo, guanti ed attrezzature, scovando e raccogliendo sacchi di spazzatura, anche la più improbabile, trovata sopra e sottoterra. Nel comune intento di essere un segno concreto di ’conversione ecologica’, giovani e adulti, sacerdoti e ambientalisti impegnati, realtà ecclesiali come l’Azione cattolica, il Movimento dei focolari, e anche presenze ecumeniche con cui da alcuni anni si fa un cammino insieme.
I ragazzi dell’Azione cattolica di Fumone hanno animato il relax dopo il pranzo al sacco e l’inizio del programma successivo, presentando con un gesto simbolico – in una bella scenografia curata da Stefano Cacciatore – il tema della Giornata “Che la giustizia e la pace scorrano”.
Il vescovo monsignor Ambrogio Spreafico, giunto nel pomeriggio nella chiesa parrocchiale di Tufano, il Pastore valdese Massimo Aquilante, padre Florentin della Chiesa rumena ortodossa e l’evangelista Stefano Cacciatore della Chiesa neo-apostolica hanno offerto brevi riflessioni sul tema: “Madre Terra figli ingrati”, sottolineando in vari modi il fatto che non siamo singoli isolati ma tutti collegati, tra noi e con la creazione. Da qui l’importanza anche di ogni piccolo gesto, che influisce pesantemente o in bene su tutto l’insieme. A queste si è aggiunta la voce di Angelo Galanti, presidente associazioni ambientaliste di Anagni.
Il prendere coscienza della situazione preoccupante circa la “salute” del nostro Pianeta deve spronarci a fare la nostra parte come singoli e insieme ma anche spingere i governanti verso politiche rispettose della Terra e di tutti i popoli.
Le Chiese in questo che parte hanno? Indispensabile il loro contributo per far riscoprire a un mondo che appare folle il senso di tutti noi creature umane, come parte integrante fondamentale della creazione di Dio, che ‘a noi’ ha affidato di custodire la terra come suo dono sacro. Trasformare quindi i nostri cuori prima di tutto, e da qui gli stili di vita e le politiche che governano le società.
Il momento della preghiera ecumenica ha concluso la giornata – vissuta in unità spirituale con l’evento che si svolgeva in contemporanea con la veglia ecumenica del Papa a Roma – con la convinzione che senza l’aiuto di Dio non andremo da nessuna parte, e con la fiducia che ciò che si chiede in unità ci verrà dato. Quel ‘venga il Tuo Regno’ può realizzarsi solo facendo la Sua volontà ‘come in Cielo così in terra’. Per tanti è stata la prima esperienza ‘ecumenica’ e si è avuta l’impressione di essere tutti un po’ cresciuti nella consapevolezza di abitare un’unica casa comune.
di Grazia Passa
Membro Ufficio per Ecumenismo e dialogo interreligioso
della diocesi di Anagni-Alatri