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«Sotto la croce invochiamo la fine di ogni violenza e guerra». Il vescovo alla veglia per i missionari martiri

22 Marzo 2024

«Sotto la croce invochiamo la fine di ogni violenza e guerra». Il vescovo alla veglia per i missionari martiri

Questo il testo dell’omelia pronunciata dal vescovo Ambrogio Spreafico nel corso della veglia interdiocesana per i missionari martiri – Chiesa Sacratissimo Cuore di Gesù, Frosinone, venerdì 22 marzo 2024

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I discepoli di Gesù erano appena usciti dal tempio di Gerusalemme, di cui avevano ammirato la
maestosità. Gesù parlò invece della sua distruzione. Ciò suscitò in Pietro, Giacomo e Giovanni la
domanda su quando ciò sarebbe avvenuto. Fratelli e sorelle, a volte noi ammiriamo giustamente la
grandiosità delle cose, siamo attratti dalla loro bellezza, e ancor più altrettanto giustamente ci
stupiamo quando questa bellezza viene intaccata o distrutta. Pensiamo alla distruzione provocata
dalla guerra o dai cambiamenti climatici. La fine di qualcosa che avevamo ammirato giustamente ci
rattrista. Dimentichiamo tuttavia di essere fragili e di vivere in un mondo fragile. Ciò impaurisce e
rattrista, spesso fa chiudere in se stessi, fa isolare dagli altri, dalla consapevolezza di essere parte di
un mondo di cui siamo tutti responsabili e anche fratelli e sorelle. I nomi, che leggeremo e a cui ci
uniremo in preghiera, sono nomi di donne e uomini che a mani nude hanno confidato in Dio, che ha
permesso loro di continuare a essere testimoni della forza mite e umile del Vangelo, unica forza che
vince il male e persino la morte.
Gesù per questo ben due volte ammonisce i discepoli: “”Badate che nessuno vi inganni…”; e più
avanti: “Badate a voi stessi”. Quel badate sarebbe da tradurre piuttosto con “Guardate!” Cari amici,
“guardate”, ci dice il Signore. Apri gli occhi. Non far finta di niente quando vedi la violenza, la
distruzione, quando vedi il male avanzare e impossessarsi della vita, o quando ne vedi le
conseguenze nelle ingiustizie e nella povertà di tanti esseri umani. Guarda! Non voltarti dall’altra
parte davanti all’uomo ferito, come fecero il sacerdote e il levita della parabola del Buon
Samaritano. Se non “guardi” con lo sguardo di Gesù, fai attenzione perché il male potrebbe
impossessarsi anche di te. Se tu invece saprai vedere la realtà e il mondo con lo sguardo illuminato
dalla parola di Dio e dalla fede, non sarai irretito dal male e persevererai fino alla fine e così sarai
salvo, come tutti coloro che hanno creduto nella forza dello Spirito di Dio, che li ha sostenuti e
salvati. Siamo in un mondo distratto, che fa fatica ad assumere quello sguardo profondo che sa
andare alla radice della realtà, perché aiutato dalla Parola di Dio e dalla fraternità in cui vive, quella
delle nostre comunità, che ci aiutano e sostengono. Sì, la fretta e la distrazione fanno abbassare lo
sguardo, fanno dimenticare, fanno ritenere il male come qualcosa solo di passeggero. Ma il male
lascia tracce, lascia dolore, lascia morte. Siamo troppo distratti e il nostro sguardo spesso si
annebbia, non va oltre noi stessi e il nostro quotidiano.
Per questo siamo qui, per assumere lo sguardo di Dio. Vogliamo stare con te in questi giorni,
Signore Gesù, poco prima che tu cominci il cammino verso la croce, rinunciando alla solita fretta
che ci fa stare lontani. Fa’ che ti accompagniamo come tuoi amici, come sorelle e fratelli consapevoli che solo andando dietro a te fin sotto la croce potranno partecipare alla gioia della resurrezione, alla vittoria della vita sulla morte. Siamo fragili, incerti, paurosi, dimentichi, distratti, ma i testimoni che ci hanno preceduto seguendo te, e non se stessi, oggi si uniscono a noi e con noi formeranno quel popolo che ti vuole accompagnare a Gerusalemme, dove dalla croce pregheremo con te il Padre assieme a tutti loro e a tutti coloro per cui tu ti sei addossato la croce del dolore: i
poveri, le donne e gli uomini che soffrono per la guerra, i piccoli, gli anziani, i profughi nei ghetti
del mondo, i disprezzati, gli oppressi dalla solitudine, dallo smarrimento e dalla sfiducia. gli
scartati. Sotto la tua croce, con Maria e Giovanni, invochiamo la fine di ogni volenza e guerra,
soprattutto in quella terra che tu hai percorso nella tua vita terrena. Lo chiediamo a te: dona al
mondo la pace che gli uomini non sanno darsi e rendici tutti testimoni fedeli del tuo amore gratuito.

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