Il Vescovo alla Santissima: «Anche noi possiamo essere “grandi” perché servi nell’amore»

Anche il vescovo Ambrogio Spreafico tra i primi pellegrini a tornare al santuario diocesano della Santissima Trinità di Vallepietra, dopo l’esecuzione dei lavori di messa in sicurezza a seguito del ferimento nel maggio scorso di un giovane fedele colpito da un masso staccatosi dalla montagna. Il vescovo ha celebrato Messa giovedì 25 luglio, a 24 ore dalla riapertura del luogo sacro, nel giorno della festa liturgica di San Giacomo e alla vigilia di quella di Sant’Anna, particolarmente venerata dai fedeli che salgono alla Santissima.«Siamo molto contenti di essere tornati qui – ha detto Spreafico all’inizio della Messa – e ringraziamo il Signore che ci aiuta a ritrovare il senso della comunità attorno all’altare della mensa eucaristica».Nel corso dell’omelia, il vescovo di Anagni-Alatri, prendendo spunto dal Vangelo del giorno, ha ricordato come «oggi ci sono tanti dominatori nel mondo, da quelli che conosciamo ai piccoli prepotenti che magari sfruttano gli altri con la piaga del caporalato e ce ne accorgiamo solo quando ci sono fatti di cronaca, che assoggettano i giovani con lo spaccio di droga. E qualche volta anche nelle nostre comunità possono esserci delle persone che pensano di avere dei piccoli poteri. Ma non è questa la vita dei discepoli di Gesù, che ci ricorda invece che chi vuole essere grande deve farsi servo. Ecco, Gesù ci dice che bisogna essere “grandi” ma per realizzarci nell’umanità, non per essere prepotenti. Servo è colui che ascolta il Figlio di Dio che ci vuole far crescere nella nostra umanità, come sorelle e fratelli». E invece, ha aggiunto Spreafico, il mondo sembra andare in tutt’altra direzione: «Oggi c’è poco rispetto degli altri, siamo sempre lì pronti a giudicare, a parlar male, a scrivere male degli altri. Ma il vero servo è colui che si accorge del bisogno dell’altro e si mette a disposizione, senza pretendere niente. E’ colui che lava i piedi come ha fatto Gesù, chinatosi su di noi e che tutti ci conosce per nome, sa delle nostre fatiche, dei dolori, ma anche delle attese, delle speranze. Gesù ci dice che la nostra grandezza è quella di metterci a servizio e questo può renderci felici», ha aggiunto il vescovo, ricordando quindi la figura del buon samaritano «che ebbe compassione e si fermò, anche se aveva da fare. Invece noi oggi abbiamo sempre fretta, abbiamo sempre qualcosa da fare. Ma se vedete una persona triste, sola, fermatevi: questo guarisce anche il nostro egoismo e ci aiuta a farci “grandi” perché servi».Il vescovo Spreafico è quindi tornato sulla riapertura del santuario della Santissima Trinità, ringraziando tutti colori che si sono adoperati per la messa in sicurezza come ha fatto poi anche il rettore monsignor Alberto Ponzi, rivolgendo un invito ai fedeli: «E’ bello essere qui, passare davanti alla bella immagine della Santissima Trinità che ci guarda negli occhi, ma facciamoci davvero guardare, usciamo da quella cappellina diversi, perché in quegli occhi c’è lo sguardo di Dio che ci dice: anche tu devi cambiare, puoi farti servo e per questo grande, un uomo vero che realizza se stesso nell’amore e nella condivisione». Il vescovo ha poi tratteggiato la figura di sant’Anna, rifacendosi alla sua tenera maternità: «Ci ha donato la madre del figlio di Dio e noi tutti, anche noi uomini, dobbiamo imparare ad essere un po’ madri, ad amare come amano le madri, perché l’amore è pazienza e se invece fai il prepotente non ottieni niente. Sant’Anna ci protegga perché anche noi possiamo essere “madri” di tanti e possiamo aiutare i nostri giovani a costruire un mondo più fraterno». Al termine della celebrazione il vescovo ha quindi ricordato il suo recente breve viaggio a Gerusalemme, sottolineando il dolore e la sofferenza incontrati e invitando tutti a pregare per la pace «magari al mattino appena svegli: un segno di croce e una preghiera per la pace: Sant’Anna, che veniva proprio da quella terra, ne sarebbe contenta». La Messa è stata celebrata nella chiesa sotterranea al coperto, stante il divieto, sempre per quei motivi di sicurezza che tutti i fedeli sono tenuti a rispettare, di sostare in alcune aree all’aperto del santuario. di Igor Traboni

Il 24 luglio riapre il santuario della Santissima. Il 25 luglio la Messa del Vescovo

Mercoledì 24 luglio il santuario diocesano della Santissima Trinità di Vallepietra riapre ai fedeli, dopo l’esecuzione dei lavori (nella foto) per la messa in sicurezza, a seguito dell’incidente del 25 maggio scorso, quando un sasso staccatosi dalla montagna sovrastante colpì al capo un giovane pellegrino di Olevano Romano, le cui condizioni sono poi comunque andate progressivamente migliorando. Il giorno successivo, giovedì 25, al santuario salirà il vescovo Ambrogio Spreafico, per celebrare Messa alle 17, nel giorno della ricorrenza di sant’Anna, la madre di Maria la cui devozione popolare è fortemente legata per l’appunto anche a quella della Santissima.La notizia della riapertura, tanto attesa dai fedeli non solo della Ciociaria, ma anche delle province e regioni limitrofe, è stata comunicata ufficialmente dal rettore del santuario, monsignor Alberto Ponzi, con questa nota: “Carissimi pellegrini, siamo qui a comunicarvi che mercoledì 24 luglio riaprirà il nostro amato santuario. Chiedo a voi pellegrini e devoti di adeguarvi alle indicazioni che vi saranno date all’arrivo al santuario. L’ ingresso al santuario sarà possibile solo attraverso un camminamento coperto, realizzato a partire dal candelabro fino all’ ingresso del tunnel che porta alla chiesa San Giovanni Paolo II. Tutto questo è stato possibile grazie allo sforzo del santuario e del comune di Vallepietra, per permettere ai pellegrini di tornare a visitare e venerare l’immagine della Santissima Trinità”.Per mettere in sicurezza l’area del santuario, infatti, sono stati eseguiti dei lavori di somma urgenza, così illustrati dal comune di Vallepietra, in un’altra nota ufficiale del neo sindaco Daniele Mioni in cui si legge tra l’altro: “Nei primi 30 giorni di mandato ci siamo occupati esclusivamente sul progetto di messa in sicurezza del Santuario, abbiamo presentato e ci siamo fatti approvare un progetto in regione in tempi record, grazie al tempestivo intervento del consigliere regionale Flavio Cera e dell’assessore al bilancio Giancarlo Righini. Nel frattempo che si compirà la gara per i lavori regionali, abbiamo però pensato di abbreviare ulteriormente i tempi creando un progetto-specchio di quello presentato in Regione, questa volta affittando le strutture”.Ed ecco dunque realizzato questo camminamento coperto che consentirà ai fedeli e ai visitatori di raggiungere il santuario in sicurezza. Il percorso obbligato così delineato, ci tiene a sottolineare don Alberto Ponzi, va assolutamente rispettato e non si può uscire o deviare dallo stesso, per motivi di sicurezza. Tornando al giorno di riapertura, verrà celebrata come da consuetudine nei feriali una Messa al mattino, alle 10.30. Il giorno dopo, giovedì 25, ci saranno Messe ogni ora al mattino, dalle 8 alle 12, mentre quella pomeridiana è prevista per le 17, celebrata per l’appunto dal vescovo Spreafico, cui però quest’anno non seguirà la processione. Come sempre, saranno disponibili dei sacerdoti per le confessioni.Eventuali variazioni di orario, per motivi logistici, verranno comunicate attraverso i social della diocesi e del santuario. di Igor Traboni

Inaugurati a Fumone i locali per l’attività pastorale e la canonica

Sono stati inaugurati, nel pomeriggio di mercoledì 11 luglio, la casa canonica e i locali per l’attività pastorale delle parrocchie di Fumone, in località Pozzi, presso la parrocchia San Pietro Celestino V e San Paolo VI. La struttura, costruita ex novo con i fondi Cei dell’8xMille, viene inaugurata ad un anno dalla cerimonia della posa della prima pietra. La celebrazione eucaristica, presieduta dal Vescovo Monsignor Ambrogio Spreafico,con concelebranti il parroco don Roberto Martufi, il vicario generale della diocesi mons. Alberto Ponzi, mons. Claudio Pietrobono, don Antonio da Padova -sacerdote del Ruanda in servizio nella nostra Diocesi- e dal diacono Vincenzo Pesoli, ha visto la grande partecipazione della comunità di Fumone e proprio nell’omelia il Vescovo ha ricordato come questi nuovi locali possano diventare vivi proprio attraverso le persone, sottolineando l’importanza di fare le cose insieme, perché solo così si può costruire qualcosa di bello e crescere in un cammino di fede e comunione fraterna. Dopo la celebrazione eucaristica sono stati inaugurati, con la benedizione da parte del Vescovo Spreafico e il consueto taglio del nastro, i nuovi locali pastorali. I ringraziamenti del parroco vanno a tutti coloro che si sono impegnati nella realizzazione del centro, a partire dalla Ditta Paolo Costantini che ha consegnato i lavori nei tempi prestabiliti, l’Ufficio dei Beni culturali e l’edilizia di Culto della diocesi che ha portato avanti le pratiche del progetto, e tutti coloro che in ogni ruolo si sono messi a disposizione per la pulizia e la sistemazione dei locali. Don Roberto Martufi ha ricordato, poi, come questa struttura sia stata progettata e sognata come punto di incontro e ritrovo per le attività pastorali della comunità. Il sindaco di Fumone Matteo Campoli dal canto suo ha ringraziato il Parroco per le belle parole e l’impegno costante e il Vescovo per aver permesso la costruzione del complesso, facendo omaggio di una targa con il nome della struttura “Centro Pastorale San Paolo VI”. Il Vescovo e il Parroco hanno infine ricordato, prima della benedizione, l’importanza dei fondi Cei dell’8xMille alla Chiesa Cattolica italiana, perché è proprio grazie ad essi che si possono realizzare strutture come questa, ovvero un centro parrocchiale che servirà come luogo di aggregazione per le attività della parrocchia. Il pomeriggio si è concluso con un momento di agape fraterna. di Chiara Campoli

Il santuario della Santissima presto in sicurezza con un percorso protetto

Si va verso una soluzione, tanto provvisoria quanto ritenuta efficace, per riaprire al più presto l’area delle celebrazioni del santuario della Santissima Trinità di Vallepietra, il cui accesso è stato interdetto dai vigili del fuoco dopo che un masso, straccatosi dalla parete rocciosa sovrastante, ha colpito al capo un giovane pellegrino di Olevano Romano, le cui condizioni sono comunque fortunatamente in deciso miglioramento. In attesa che partano i lavori per la sistemazione della parete rocciosa, così come deciso e stanziato dalla Regione Lazio, lunedì scorso si è riunito il tavolo tecnico (nella foto) del Comune di Vallepietra, ossia una commissione consiliare permanente, presieduta dal sindaco Flavio De Santis, che sioccupa per l’appunto delle varie questioni riguardanti il santuario e delle attività produttive del paese. La commissione, come già preannunciato, ha esaminato la possibilità di dar vita ad un “camminamento” provvisorio, una sorta di corridoio-percorso per far accedere i pellegrini in sicurezza all’area sacra prospicente il santuario e la chiesa all’aperto. E’ stato così deciso che non verranno realizzate opere né manufatti, ma l’intenzione è quella di procedere con l’installazione di una sorta di grandi “ombrelli parasassi”, con tanto di intelaiatura in ferro e in acciaio, capaci ovviamente di resistere anche alle folate di vento, con una inclinazione tale da permettere lo scivolamenti dei sassi che dovessero continuare a cadere, con dei pannelli in vetro antisfondamento anche per consentire di guardare comunque all’esterno. Si tratta di pannelli che misurano 3 metri per 2, che sono stati già installati in varie zone paesaggistiche e di interesse turistico in tutta Italia e che presentano una morfologia simile a quella della montagna di Vallepietra. Visto che si tratta per l’appunto solo di acquistare e di installare questi pannelli, la spesarientra nei parametri della somma urgenza e dunque non ci sarà tempo da perdere con gare d’appalto. Ci saranno anche degli appositi pannelli informativi per segnalare ai pellegrini e ai visitatori che nonsi potrà uscire da questo corridoio proprio per non incorrere negli eventuali rischidi altre cadute di massi e sassi. A proposito di tempi, tutto lascia pensare che si possa terminare l’installazione per metà luglio e quindi riaprire ai fedeli per la festa di Sant’Anna, ma da questo punto di vista dal municipio vallepietrano sono in stretto contatto con il rettore del santuario, don Alberto Ponzi, per valutare al meglio il tutto. di Igor Traboni

A luglio i lavori per la messa in sicurezza del santuario della Santissima Trinità

Inizieranno nel mese di luglio i lavori di messa in sicurezza dell’area del santuario della Santissima Trinità di Vallepietra, con interventi di consolidamento della parete rocciosa, dopo l’incidente che ha visto coinvolto un giovane pellegrino. A darne notizia è la Regione Lazio, tramite gli uffici tecnici dell’assessorato ai Lavori Pubblici. La proposta di finanziamento, inserita nella programmazione del 2024, è già stata inoltrata al Ministero lo scorso aprile. Le fasi per l’erogazione dei fondi sono scandite con il seguente ordine: – preistruttoria del Ministero per rilasciare la valutazione tecnico-economica dell’intervento. Fase attualmente in corso di svolgimento, conclusione prevista entro il mese di giugno; –  Approvazione del decreto per la programmazione da parte della Regione Lazio, che dovrà essere firmato dal MASE e dal Capo della Protezione Civile. Fase che si concluderà tra la fine di giugno e metà luglio; –  Valutazione di competenza alla Corte dei conti, fase che si conclude entro la fine di luglio e permette l’erogazione dei fondi. L’intervento di consolidamento della parete rocciosa della Santissima Trinità prevede la realizzazione di chiodature, il posizionamento di reti e funi e la realizzazione di reti paramassi. Inoltre, la parete rocciosa è stata suddivisa in settori tenendo in considerazione le attività a rischio al fine di individuare le tipologie di intervento per ogni settore. Il presidente della Regione, Francesco Rocca, ha quindi dichiarato in una nota: «La Regione Lazio, con gli uffici competenti, già da qualche mese è a lavoro per le opere di manutenzione del Santuario della Santissima Trinità di Vallepietra. Per questo rassicuro i pellegrini e i turisti che ogni anno raggiungo il Santuario, che non ci sarà nessuna lunga chiusura. Esprimo la mia vicinanza al giovane Alessandro colpito da una pietra domenica scorsa che gli ha causato una frattura alla testa. Rassicurazione che estendo anche agli amministratori locali e non solo: stiamo facendo tutto il necessario per mettere in sicurezza il Santuario. Ringrazio gli uffici tecnici per l’enorme lavoro che stanno portando avanti in questi giorni. Sono in contatto con il sindaco di Vallepietra Flavio De Santis e sarà mia premura, e quella della Giunta regionale del Lazio, tutelare un luogo di culto così importante per il nostro territorio, salvaguardando la sicurezza dei fedeli»

Santuario della Santissima Trinità di Vallepietra chiuso per motivi di sicurezza

Come disposto dai Vigili del fuoco per motivi di sicurezza, l’accesso al santuario della Santissima Trinità di Vallepietra è attualmente interdetto ai fedeli e ai visitatori. Le celebrazioni di domenica 26 maggio sono state tutte annullate. Si sono invece svolte nel paese di Vallepietra quelle di sabato 25, alla presenza del vescovo Ambrogio Spreafico. Seguiranno altre informazioni.

Contemplando il Creato, sulle orme di Maria De Mattias

 Il 18 maggio 2024 le Suore Adoratrici del Sangue di Cristo hanno organizzato in Acuto una giornata di spiritualità dal tema: “Una meraviglia ad occhi aperti … contemplando il creato e il suo Creatore”. Hanno partecipato all’evento circa una sessantina di giovani e giovanissimi, provenienti da diversi paesi vicini. Tra la “Casa Madre” delle Suore Adoratrici del Sangue di Cristo e il laghetto i giovani hanno vissuto diversi momenti significativi. Il confronto con Santa Maria De Mattias, attraverso la visita dei luoghi, li ha condotti nell’Ottocento, secolo di grandi ideali e cambiamenti … proprio in tale periodo è emersa la figura di questa donna, la “ribelle obbediente”, la “donna della Parola”, “l’apostola del Sangue di Cristo”, la “testimone dell’Amore”. La fatica del camminare per raggiungere un obiettivo, il laghetto, li ha fatti riflettere su quanto sia faticoso raggiungere una meta e proprio in quel posto ameno hanno potuto saggiare quanto sia bello concepire la vita come una splendida vocazione all’Amore, ascoltando dei testimoni e confrontandosi con l’Amore, Gesù Cristo. Nell’agape e nella gioia condivisa hanno potuto sperimentare la bellezza dello stare insieme nella fraternità. Ringraziamo tutti coloro che hanno reso possibile questo evento: i sacerdoti, don Bruno Durante e don Francesco Frusone, il sindaco di Acuto, Augusto Agostini, e tutte le persone che con generosità ci hanno aiutato. Suor Cleopatra Subiaco, ASC

Una comunità e Maria tra gli anziani: “terapia di tenerezza”

Anche quest’anno nella nostra comunità  “INCOMUNIONECONMARIA”, costituita da diverse parrocchie (Mole Bisleti, Laguccio, Sant’Emidio, Pignano e Basciano) e dalla chiesetta dedicata a san Francesco, abbiamo voluto vivere e celebrare  il mese di maggio con  gli anziani del territorio. Alle 18.30, subito  dopo la Messa celebrata giornalmente in una parrocchia diversa, con tutti i partecipanti seguendo processionalmente una dolcissima Madonnina, ci si reca nelle case delle persone anziane del territorio. Si  prega insieme recitando  una decina del Rosario e contemplando  nei misteri il Volto del Cristo morto e risorto.  E’ una tenerezza infinita osservare negli occhi di queste persone, tanto fragili e bisognose di accoglienza, di ascolto, di attenzione, la gioia dell’incontro con la Mamma celeste e contemporaneamente con le  ante persone che sicuramente non vedevano da tempo o che non conoscevano affatto. Si tratta quasi di  una “terapia di tenerezza” perché Maria è la Mamma della tenerezza  e ogni uomo ha bisogno del suo abbraccio materno. Fa bene al cuore vedere come il parroco don Luca Fanfarillo saluta tutti questi vecchietti, benedicendoli e ringraziandoli dell’ospitalità, mentre materialmente  li accarezza  con dolcezza ed intensa emozione. Qualcuno sorride e ringrazia, altri piangono di gratitudine, altri ancora pregano insieme ai convenuti. Fa bene anche a noi, un po’ più giovani ma non troppo, seguire il percorso dietro la Madonnina e incontrare persone che altrimenti non avremmo avuto il piacere  di conoscere, pregare Maria e il Suo Figlio diletto perché donino pace e serenità a questo mondo tormentato e malato. E’ grande  la gioia che si prova osservando i molteplici gesti d’amore e le tenere emozioni  nei volti di ciascuno! Ci si sente fratelli in cammino con la Vergine verso il suo amato Figlio. Ilaria D’Onorio, presidente parrocchiale Ac

Riaperto il santuario: «Alla Santissima per portare gioia alle altre persone»

Dopo la pausa dei mesi invernali, il santuario della Santissima Trinità a Vallepietra ha riaperto i battenti mercoledì 1°maggio, con la Messa, nella grande chiesa all’aperto, presieduta dal rettore monsignor Alberto Ponzi davanti a centinaia di fedeli arrivati nonostante il tempo poco clemente, molti dei quali partiti all’alba dal paese di Vallepietra. Una tradizione antica, quest’ultima, che ha però assunto anche un altro particolare significato per la ricorrenza degli 80 anni dello scampato pericolo degli allora abitanti del paese dalla temuta rappresaglia dei tedeschi, alla caccia dei circa 250 partigiani nascosti tra queste montagne. Dopo le minacce ai vallepietrani, il comandante tedesco all’improvviso ricevette un messaggio radio e i soldati andarono via, con gli abitanti del paese che rivolsero subito gli occhi alla montagna e al santuario, per ringraziare la Trinità. E all’inizio della celebrazione un giovane del posto, dopo aver acceso il cero in segno di ringraziamento, ha letto alcune pagine del diario di Raffaele Reali, scritte dal figlio Luigino, che riportano appunto le concitate fasi di quel 1°maggio 1944. Episodio ricordato, sempre ad inizio celebrazione, anche da don Alberto Ponzi, stigmatizzando gli orrori pressoché quotidiani della guerra e invitando tutti ad essere «artigiani di pace, persone di comunione e di fraternità». Il rettore del santuario e parroco di Vallepietra, nel portare i saluti del vescovo Ambrogio Spreafico impegnato nella concomitante giornata di festa di Sant’Ambrogio patrono di Ferentino e della diocesi di Frosinone-Veroli-Ferentino, così come i saluti del vescovo emerito Lorenzo Loppa, ha poi espresso il ringraziamento «a Dio Trinità per questo primo maggio che ci concede di ritrovarci qui insieme per chiedere sempre tanta luce e forza, per portare la gioia di Cristo risorto alle persone che incontriamo. Preghiamo gli uni per gli altri ma anche per tutti gli altri pellegrini che verranno qui, perché tutti possano fare un’esperienza forte di fede e comunione».Nel corso dell’omelia monsignor Ponzi ha poi rimarcato anche come il primo maggio si festeggi san Giuseppe e inizi il mese mariano: «Sono quindi tanti i motivi che ci spingono a ritrovarci attorno a questo altare, ad iniziare dalla preghiera per chiedere l’intercessione di san Giuseppe per tutti i lavoratori e le loro famiglie e per la sicurezza sui posti di lavoro, perché ognuno abbia a vivere con dignità. C’è poi l’inizio del mese mariano, con Maria che è la creatura tutta bella che ha fatto risplendere in pienezza l’immagine della Trinità, accogliendo il figlio di Dio; ed ecco allora che chiediamo l’intercessione di Maria perché ci aiuti sempre a fare spazio a suo figlio Gesù». Rifacendosi al brano del Vangelo sulla vite e i tralci, don Ponzi ha sottolineato come «tutti noi comprendiamo bene che se il tralcio vuole portare frutto deve restare legato alla vite, e deve anche accogliere le potature per rafforzarsi sempre più e per portare frutti. Il verbo che viene ripetuto più volte in questo brano è “rimanere”. E se noi rimaniamo in Gesù, se gli facciamo spazio, possiamo rendere veramente bella la nostra vita, essere persone buone, giuste, oneste, amabili, perché c’è la forza dello Spirito che il Signore ci dona. Il proposito che noi dobbiamo fare all’inizio di questa nuova stagione del santuario è quello di far risplendere l’immagine della Trinità: dobbiamo rimanere in Cristo, perché è lui che ci manifesta tenerezza, misericordia e l’amore di Dio nei nostri confronti. Le difficoltà le incontriamo tutti, le prove a volte sono croci pesanti, ma stare a contatto con Gesù ci permette di non scoraggiarci mai, di guardare avanti con fiducia. E mentre ringraziamo Dio Trinità, vogliamo chiedere la grazia di rispondere a Lui rimanendo in Cristo e portando gioia alle persone che ci mette accanto. Oggi c’è bisogno di tanta speranza e Cristo è la nostra speranza», si è avviato a concludere don Alberto Ponzi. di Igor Traboni (foto Bruno Calicchia)

Mercoledì 1° maggio riapre il santuario della Santissima Trinità

Il santuario della Santissima Trinità di Vallepietra si prepara a riaprire i battenti, dopo la lunga pausa invernale. Fervono così i preparativi per la giornata del 1° maggio e per la prima, nuova celebrazione religiosa del 2024, alle 10, soprattutto per i pellegrini che quattro ore prima saranno partiti a piedi dal paese di Vallepietra.Quest’anno, infatti, la comunità del piccolo borgo ricorda e celebra anche gli 80 anni dallo scampato pericolo della guerra. E così, dopo la Messa, alle 12.30 i vallepietrani si ritroveranno per un ulteriore momento di incontro e condivisione presso il Sacro Cuore. La cerimonia di riapertura verrà anche trasmessa in diretta sui social del Santuario, a partire dalle 8.30.