In occasione dei 700 anni dalla morte di Dante, i Musei San Domenico a Forlì accolgono, fino all’11 luglio prossimo, una mostra inedita dedicata al Sommo Poeta, alla quale il MuCA, Museo della Cattedrale di Anagni, partecipa con uno dei suoi pezzi più preziosi, ovvero il maestoso piviale di Bonifacio VIII. Questo paramento liturgico, ad uso esclusivo del pontefice, fu ricamato in opus cyprense da un artista palermitano nella seconda metà del XIII secolo e presenta dei clipei che accolgono al loro interno tre animali simbolici: l’aquila a due teste, il grifone e i pappagalli affrontati. Animali che rappresentano le caratteristiche che, secondo il pontefice detestato da Dante, il sovrano ideale doveva avere: continuità, potere ed eloquenza. Questo piviale fu molto probabilmente indossato dallo stesso Bonifacio VIII durante i suoi soggiorni ad Anagni. Grazie al contributo della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì e delle Gallerie degli Uffizi, il piviale è stato micro aspirato e restaurato e si presenta ai visitatori della mostra con i suoi originali colori brillanti: il rosso della seta, il blu e l’oro dei ricami. La mostra nella città romagnola è stata ideata e realizzata dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì e dalle Gallerie degli Uffizi, in collaborazione con il Comune di Forlì e i Musei San Domenico; è diretta da Eike Schmidt (direttore delle Gallerie degli Uffizi) e da Gianfranco Brunelli (direttore delle grandi mostre della Fondazione Cassa di Forlì), mentre curatori del progetto sono il prof. Antonio Paolucci e il prof. Fernando Mazzocca. La mostra, come detto, resterà aperta fino all’11 luglio prossimo e tutte le informazioni, comprese quelle per acquistare i biglietti online, si trovano sul sito www.mostradante.it.

Ma la mostra di Forlì può fregiarsi di un altro pezzo proveniente dalla diocesi di Anagni-Alatri, ovvero del reliquiario di san Celestino V, appartenente alla parrocchia Santa Maria Annunziata di Fumone e restaurato per l’occasione. Si tratta di un’opera a vetri dorati di finissima fattura di bottega umbra, legata alle produzioni francescane di fra’ Pietro Teutonico e risalente probabilmente agli inizi del ‘300. Nei due medaglioni centrali sono rappresentate la Natività e la Crocifissione, contornate da moltissime reliquie descritte dai cartigli in pergamena: un vero e proprio programma di salvezza, basato sulle reliquie, per la preghiera personale.

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