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Da Matera per tornare al Gusto del Pane

19 Dicembre 2023

Da Matera per tornare al Gusto del Pane

La scorsa settimana, in concomitanza alla nostra assemblea diocesana, si è tenuto a Matera il  XXVII Congresso Eucaristico nazionale avente per tema “Torniamo al Gusto del Pane. Per una Chiesa Eucaristica e Sinodale”, al quale ho partecipato in quanto delegato diocesano. Il congresso è stato organizzato dalla Conferenza Episcopale Italiana presieduta dal Cardinale di Bologna Matteo Zuppi in collaborazione con la diocesi di Matera-Irsina con a guida Monsignor Giuseppe Antonio Caiazzo.

Il congresso si è aperto con la celebrazione di giovedì 22 settembre  e si è chiuso domenica 25 settembre con la Messa presieduta da Papa Francesco. Le giornate sono state caratterizzate al mattino dalla celebrazione eucaristica, tenuta nelle parrocchie di Matera; io sono stato nella parrocchia di San Giacomo; seguiva la conferenza trasmessa online tenuta da Gianmarco Busca, vescovo di Mantova, il venerdì e il sabato da Giuseppina De Simone, docente presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, al termine della conferenza c’è stato sempre un momento di riflessione personale, seguito da un momento laboratoriale e di riflessione di gruppo, seguita da una testimonianza, il venerdì di una infermiera di un reparto Covid 19 e il sabato da una famiglia di rifugiati. Il tutto terminava con il pranzo, poi al pomeriggio ci si recava a Matera per l’evento celebrativo seguito poi dalla cena nella tensostruttura, dove è stato possibile assaggiare il cibo del luogo.

Il Congresso Eucaristico di Matera è stato definito come “la tappa contemplativa” del cammino sinodale italiano. Un’immagine che lo ha accompagnato è stata appunto quella del pane distribuito e benedetto al termine della celebrazione di apertura e che  così il vescovo diocesano  ha descritto nel suo saluto iniziale: “Benvenuti nella città del “pane trinitario e cristologico”. Matera, infatti, ha una tradizione di panificazione che nel corso dei secoli ha sempre più sviluppato, affermandosi come città del pane, sviluppando una particolare teologia nella semplicità dei gesti e dei segni. Non a caso ogni fetta del pane tradizionale ha la forma del cuore. Un cuore che si dilata, si fa cibo, esattamente come Dio Trinità. Benvenuti nella città del “Vicinato”. Tra i Sassi si è sviluppata la micro aggregazione con più famiglie che avevano le loro case-grotta in una forma urbana attorno ad piccolo largo. Ogni famiglia era di aiuto e sostegno all’altra: il bene comune superava quello personale, la solidarietà allontanava ogni forma di egoismo. Di domenica, per vivere il senso della festa e partecipare alla S. Messa, si usciva dalle proprie case sempre con il vestito più bello”.

A mio avviso, tre sono i messaggi scaturiti da Matera e che vorrei condividere perché possano aiutarci a vivere il nostro cammino di Chiesa. Anzitutto il primo, che ho ascoltato giovedì sera dal cardinal Zuppi alla celebrazione di apertura. Nella sua omelia, alla liturgia della Parola di apertura, così diceva: “Torniamo al gusto del pane”. Nella pandemia ne siamo stati privati. Riscopriamolo e viviamolo in maniera familiare! La Chiesa è sempre una famiglia e l’Eucaristia sono i fratelli e le sorelle che diventano comunione perché uniti da Gesù, suoi commensali. Il gusto del pane è la famiglia, la casa. Oggi viviamo una guerra in Europa che brucia i campi, che toglie il pane, creando fame, che divide e non fa riconoscere fratelli ma ci trasforma in nemici. Torniamo al gusto del pane e di questo Pane di solo amore, perché Cristo si dona per saziare la fame del cuore e per renderci beati, luminosi”.

Il secondo messaggio lo traggo dalle parole del vicepresidente della Conferenza Episcopale Italiana, Erio Castellucci, vescovo di Modena-Nonantola e di Carpi che così diceva nell’omelia al termine della preghiera della Via Lucis Eucaristica, molto suggestiva perché tenutasi all’interno dei Sassi di Matera:  “Il Cammino sinodale è prima di tutto movimento di Chiesa, cambiamento, conversione dei discepoli, liberazione da ciò che non odora di Vangelo, da ciò che non ha il gusto del pane. Il Cammino sinodale trova il suo paradigma nella Celebrazione eucaristica, che è come un Sinodo concentrato: è un popolo radunato per riconoscersi peccatore – siamo peccatori in cammino –, per bagnarsi nella freschezza dell’ascolto di una Parola intramontabile, per rigenerarsi alla mensa del pane e del vino, per rinsaldare la fraternità, per intrecciare la vita quotidiana con “ciò che lo Spirito dice alle Chiese”; un pane che la Chiesa, resa a sua volta Corpo dall’Eucaristia, deve spezzare con tutti – specialmente con i troppi Lazzaro esclusi dalle mense dei ricchi – se vuole essere fedele alla chiamata del suo Signore”.

Il terzo messaggio che fa da sintesi lo traggo da quanto affermato da Papa Francesco nella sua omelia a commento del Vangelo della 26^ domenica del tempo ordinario: “Fratelli, sorelle, da questa città di Matera, “città del pane”, vorrei dirvi: ritorniamo a Gesù, ritorniamo all’Eucaristia. Torniamo al gusto del pane, perché mentre siamo affamati di amore e di speranza, o siamo spezzati dai travagli e dalle sofferenze della vita, Gesù si fa cibo che ci sfama e ci guarisce. Torniamo al gusto del pane, perché mentre nel mondo continuano a consumarsi ingiustizie e discriminazioni verso i poveri, Gesù ci dona il Pane della condivisione e ci manda ogni giorno come apostoli di fraternità, apostoli di giustizia, apostoli di pace. Torniamo al gusto del pane per essere Chiesa eucaristica, che mette Gesù al centro e si fa pane di tenerezza, pane di misericordia per tutti.  Torniamo al gusto del pane per ricordare che, mentre questa nostra esistenza terrena va consumandosi, l’Eucaristia ci anticipa la promessa della risurrezione e ci guida verso la vita nuova che vince la morte”.

Da Matera, tornando al gusto del pane eucaristico, intendiamo tornare al gusto della vita, così chiosava il Vescovo diocesano, chi vive l’Eucaristia tesse relazioni di fraternità bandendo ogni forma di guerra, soprattutto quella del grano, quindi del pane, quella energetica. Da Matera, spezzando il pane eucaristico e adorando la presenza reale di Gesù Cristo, vogliamo dire a tutti che il contrario dello scontro è esattamente l’incontro, la mano tesa nell’atto, non solo di accogliere, ma anche di sostenere e appoggiarsi; che forse non sia anche questo il paradigma per una chiesa sinodale.

don Francesco Frusone

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