Piccoli paesi, grande esempio di fratellanza e di unità. E’ questo il messaggio carico di speranza che il vescovo Ambrogio Spreafico  ha lanciato da Torre Cajetani, il borgo di 1.350 abitanti che il presule ha visitato domenica 27 agosto. Accolto all’ingresso del paese dal sindaco Lello Uboldi e dal parroco don Rosario Vitagliano, il vescovo è stato accompagnato processionalmente nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, con il sottofondo festoso delle note della banda musicale, dove ha poi celebrato Messa.

Nel corso dell’omelia monsignor Spreafico ha sottolineato il grande valore delle piccole comunità, come per l’appunto quella di Torre Cajetani, che possono essere segno di comunione, del volersi bene, dell’essere tutti fratelli e sorelle, di un vivere in pace come risposta alle guerre che oggi albergano in diverse parti del mondo, ma prima ancora nel cuore degli uomini quando smettono d amare.

Dopo la Messa, concelebrata con don Rosario, il vescovo si è amabilmente intrattenuto con le catechiste, i membri del coro, i bambini dell’oratorio e altri fedeli; la signora Maria Pia Fagiolo gli ha dedicato una poesia dialettale sulle visite pastorali, mentre in dono ha ricevuto dall’amministrazione una immagine del paese, e dal giovane Gabriele Paris un libro sulla storia di Torre. Monsignor Spreafico ha quindi visitato il Castello Teofilatto che sovrasta il paese, restando ammirato dall’imponenza dell’edificio passato attraverso varie vicissitudini anche nei possedimenti della famiglia Caetani. E nelle vie del paese anche un simpatico siparietto tra monsignor Spreafico ed un gruppo di villeggianti lombardi, proprio sulla comune origine e provenienza (il nostro vescovo è infatti originario di Garbagnate Monastero, paese della Brianza collinare, ora in provincia di Lecco).

di Igor Traboni

Grazie a Nicola Paoloni per le foto
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