Nel ricordo di don Giuseppe Ghirelli, il sacerdote scomparso nell’estate del 2022, sabato prossimo 29 aprile si terrà una camminata sul monte Semprevisa, organizzata da alcuni amici accomunati a don Peppe anche dall’amore per la montagna. L’appuntamento è per le 8.30 a Carpineto Romano, in località Pian della faggeta e da qui inizierà l’ascesa al Semprevisa, dove alle 11.30 verrà celebrata una Messa. Con l‘occasione verrà ricordato anche il gesuita padre Rosin, altra figura storica di sacerdote molto legato ad Anagni, nel 32° anniversario della morte. Dopo la Messa ci sarà un momento per ricordi e testimonianze di don Ghirelli. Qui di seguito un dettagliato e commosso ricordo di don Peppe. 

di Massimo Cerasaro e Giorgio Minella

Don Giuseppe Ghirelli, nato ad Anagni il 23 Novembre 1953, muove i primi passi nella parrocchia San Giovanni de Duce dove l’Azione Cattolica lo ha cresciuto ed accompagnato nel suo percorso formativo, contemporaneamente studia e si diploma presso l’Itis Cannizzaro di Colleferro; terminato il suo percorso scolastico decide di entrare come seminarista nel Collegio Leoniano di Anagni dove al termine degli studi viene ordinato sacerdote il 16 settembre del 1978.

Ad Anagni e in diocesi lo ricordano tantissimi giovani che hanno avuto modo di frequentare i campi scuola diocesani di Azione Cattolica a Picinisco, tra le amate montagne del Parco nazionale d’Abruzzo, dove per diversi anni è stato l’assistente spirituale. I legami e i ricordi stabiliti all’epoca sono rimasti impressi nei cuori, ancora oggi, delle tante persone incontrate.

Nel tempo del suo servizio sacerdotale don Peppe ricopre innumerevoli incarichi tra i quali, Canonico della Cattedrale di Anagni, vice rettore del Seminario minore di Anagni, direttore del Centro missionario diocesano, responsabile della Pastorale giovanile, assistente generale dell’Azione Cattolica diocesana, parroco di Osteria della Fontana e parroco per diversi anni di Carpineto Romano, dove nel bicentenario della nascita di Papa Leone XIII ha la gioia di accogliere la visita pastorale di Papa Benedetto XVI, e lì  rimarrà fino alla sua partenza, avvenuta nel 2014, come Fidei Donum in Etiopia.

Finalmente a sessant’anni, dopo anni di attesa, realizza il sogno che portava nel cuore fin dall’infanzia, «quello di far crescere il seme del Vangelo nel cuore degli uomini per costruire un mondo più giusto e in pace».

Riceve, dal vescovo Lorenzo Loppa, il permesso di partire per l’Etiopia in missione, per tre anni, successivamente prorogati per altri tre. Si trasferisce in Irlanda per diversi mesi per imparare l’inglese e giunto in Etiopia riesce ad apprendere anche l’Oromo, la lingua parlata nella zona dove viene inviato. Diversi giovani della nostra diocesi, nei sei anni passati in missione, si sono recati da lui per condividerne la quotidianità con i suoi amici etiopi.

Al suo primo rientro dall’Etiopia per un periodo di riposo coinvolse tanti amici di ieri e di oggi della nostra diocesi, in un progetto di comunione tra la Chiesa diocesana di Anagni Alatri e la Prefettura di Robe con l’avvio del progetto “Quante stelle”, finalizzato a conoscere e sostenere nel tempo la parrocchia di Adaba. Progetto con il quale don Peppe desiderava creare un legame tra le Chiese non legato alla sua persona ma all’idea che nella missione c’è corresponsabilità e non protagonismo. Progetto attivo ancora oggi e sempre aperto a nuove adesioni.

In occasione della visita del 2 marzo 2019, del Vicario generale monsignor Alberto Ponzi, del direttore dell’Ufficio missionario don Pierluigi Nardi e di don Francesco Frusone la nostra diocesi dona alla chiesa etiope di Adaba l’immagine della Trinità di Vallepietra in un gemellaggio delle due Chiese sorelle.

Al suo ritorno, don Peppe viene nominato parroco delle parrocchie di Alatri centro e responsabile diocesano della Pastorale familiare. La malattia lo coglie all’improvviso nel corso del 2021 e, dopo un periodo di terapie, migliora e riprende il suo servizio pastorale fino alla fine dei suoi giorni; muore a Roma, presso il Policlinico Gemelli dove era ricoverato, il 21 agosto 2022.

In occasione del XXV della sua ordinazione sacerdotale scriveva:  “Non si viene al mondo senza uno scopo. Un amore infinito di Padre ci previene e, chiamandoci all’esistenza, assegna a ciascuno una strada, la sua strada. Riuscire nella vita non vuol dire arricchire, diventare potenti, ottenere notorietà. Significa percorrere quella strada, quale che sia fino in fondo”.

Ci lascia in eredità la sua vita, il suo sorriso, la sua forza, il suo “Andiamo avanti” e per ultimo, come lo ha definito il vescovo Lorenzo Loppa, la realtà di un uomo “buono come il pane, solido come la roccia”.

In suo ricordo il 29 aprile 2023 si svolgerà una camminata e poi una Messa sul Monte Semprevisa di Carpineto Romano, montagna tanto amata e tante volte salita nel corso degli anni. La giornata sarà anche l’occasione per raccontare l’esperienza del progetto “Quante stelle” ai presenti.

Condivisione Social

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *