Il Valore dell’IRC
La revisione del Concordato del 1984 ha trasformato il precedente insegnamento religioso obbligatorio, con possibilità di esonero, in un insegnamento facoltativo del quale è possibile avvalersi o non avvalersi con apposita dichiarazione fatta all’atto di iscrizione. Religione, cultura e scuola sono tre realtà fra loro strettamente in relazione. Il termine cultura indica il patrimonio della tradizione e del sapere scientifico, letterario e artistico di un popolo; con scuola si intende un’istituzione avente fini educativi che, attraverso un’istruzione metodicamente ordinata, ha il compito di affiancarsi (e non di sostituirsi) alla famiglia, al fine di promuovere tramite contenuti propri l’autonomia del giovane, la sua formazione razionale, critica, aperta al confronto; la religione, infine, indica quel complesso di credenze e di atti di culto che collega la vita dell’uomo ad un ordine superiore. in particolare alla divinità. È riconosciuto anche da parte della cultura cosiddetta «laica» (seppure in base a considerazioni puramente storiche e antropologiche, condivise anche dal credente) che la religione è parte integrante delle matrici culturali di ogni civiltà: la comprensione di determinati periodi e processi storici, gli usi e i costumi dei popoli, le loro espressioni artistiche e le conoscenze scientifiche risentono pienamente dell’influenza religiosa. Tralasciare, quindi, detta componente nella scuola significa non capire appieno la nostra realtà culturale e misconoscere addirittura le proprie radici costitutive.L’avvento del cristianesimo, e specificatamente del cattolicesimo, ha cambiato il voltodell’Occidente in maniera irreversibile e questo non solo per i credenti, ma anche per i non credenti: esso si è affermato come un vero e proprio «orizzonte» spirituale, che si è imposto in maniera tale da non essere più suscettibile di svalutazione. Paradigmatico è il titolo del celebre saggio «Perché non possiamo non dirci cristiani», scritto dall’idealista e «non credente» Benedetto Croce: il Cristianesimo, una volta apparso, è diventato un termine di confronto imprescindibile anche per il non credente, in quanto componente fondamentale dello stesso processo culturale. Quindi non è difficile capire i motivi della presenza dell’Insegnamento della Religione Cattolica nella scuola italiana, il ruolo che esso svolge riguardo lo studio del fatto religioso come espressione dello spirito e della cultura dell’uomo. La finalità dell’Insegnamento della Religione Cattolica non è tanto la conversione o la maturazione della personale esperienza di fede dello studente, quanto, piuttosto, il pieno sviluppo della personalità dell’alunno nella sua componente umana e civica, così come è sottolineato nel Concordato fra la Santa Sede e la Repubblica Italiana.