IRC e Famiglia
La risposta ampiamente positiva, che l’Insegnamento della Religione Cattolica ha ricevuto in questi anni è un chiaro segno di fiducia da parte della famiglia verso il servizio educativo che questa disciplina offre, servizio «volto a formare personalità giovanili ricche di interiorità, dotate di forza morale e aperte ai valori della giustizia, della solidarietà e della pace, capaci di usare bene la propria libertà» (cfr. Giovanni Paolo II, Discorso alla XXXIV Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Italiana, Roma 08 maggio 1991).Infatti, a monte della scelta del giovane per l’Insegnamento della Religione Cattolica, incontriamo le istanze del genitore, che rivolge alla scuola una sincera domanda di educazione e sente la necessità che tale istituzione stabilisca un rapporto profondo ed autentico con l’universo giovanile, rapporto che non eluda le domande religiose e i bisogni interiori degli alunni. I figli sono anche «studenti», ma innanzitutto persone in via di maturazione, che hanno bisogno di compiere un percorso di confronto con un quadro di valori che ne favorisca una crescita organica e strutturata. Per questo l’Insegnamento della Religione Cattolica svolge una funzione di sostegno, ritenuta valida anche e soprattutto da quei genitori che ritengono indispensabile trasmettere alle nuove generazioni i valori cristiani.La possibilità di avvalersi o meno dell’Insegnamento della Religione Cattolica riveste un significato indubbiamente positivo nei confronti degli alunni e delle famiglie, in quanto fa sentire lo studente sempre più protagonista della propria formazione, promuove il valore della libertà di coscienza e spinge genitori e figli ad un confronto aperto e costruttivo su che cosa significhi effettivamente «andare a scuola» ed operare scelte mature e responsabili. In questo senso l’opera propositiva della famiglia si rivela indispensabile, come un compito che nessun’altra agenzia educativa può assolvere.Così tra famiglia e Insegnamento della Religione Cattolica si può realizzare un rapporto di collaborazione, come sottolineano le parole pronunciate da Papa Giovanni Paolo II in occasione del simposio europeo sull’Insegnamento della Religione Cattolica, tenutosi a Roma nel 1991: «Incoraggio di cuore tutte le famiglie e, in particolare i genitori cattolici, consapevoli oggi del gravoso compito educativo che è loro affidato, a scegliere l’insegnamento religioso per i propri figli e a rendersi, nello stesso tempo, responsabili e protagonisti, insieme ai docenti di religione e agli stessi giovani, del cammino di progresso di tale insegnamento».